Medico referente

Salve ,

Il mio medio curante Psichiatra dal 2013 a oggi si è spostato nel privato, con lui ci sono cose buone e cose meno buone dal mio punto di vista. Di buono l'aver raggiunto la Laurea Triennale dopo la psicosi del 2013 , di aver fatto intero di Servizio Civile in un Caaf , sport amatoriale in modo continuativo il tutto con una terapia bassa di Zyprexa 3,75 mg o al massimo 5.
Ora sono in fase di cambiamento e vorrei essere seguito dal medico referente del territorio Ulss senza andare ogni 2-3 settimane nel privato a pagamento anche se mi dispiacerebbe moltissimo.. Pure la Dottoressa nuova è brava e mi segue bene.

Il punti sono tre :
1 Ho avuto un episodio psicotico acuto nel 2013 e il mio medico che ora è nel privato mi ha detto prima che c'era un protocollo di due anni ( è vero ? ) e invece dopo 5 anni prendo terapia addirittura aumentata di recente da 5 mg a 7.5 mg di Zyprexa e fatico anche a dormire ed ho ansia fisica, il tutto perchè non accetto di prendere da 22 anni e ora sono 27 farmaci psicofarmaci tutta la vita come mi ha detto il medico curante che ora si è spostato nel privato. Ma non c'è un protocollo che dovrebbe far prendere medicine per 2 anni per psicosi e poi basta e non a vita a fronte di un unico episodio psicotico ?

2 La mia terapia antipsicotica interagisce con quella antidepressiva e ansiolitica , è corretto ? Visto che negli ultimi mesi ho fatto molto sport 4 mesi intensi di palestra e ho avuto episodi disforici inquadrati dai medici che mi hanno portato a fare una settimana di flebo di EN in day hospital ed a sospendere la Univeristà.

3 La diagnosi rimane psicosi acuta con episodi ultimi disforici e alcune distaccamenti dalla realtà all'estero e a casa su cui non sono per nulla d'accordo con il referto ultimo del mio medico curante iniziale perchè vanno bene gli episodi disforici che mi hanno portato a abbassare di molto l'Efexor ma anche distaccamenti dalla realtà con che secondo me non sono avvenuti. Che sia il caso che la facciano ( diagnosi ) anche per giustificare la terapia a vita ?

Alla luce di questi punti che sia opportuno che cambi medico referente e rimanga nel SSN con un approccio diverso ( riesco in mezz ora a buttare fuori tutto ) oppure che insista con il medico mio storico che si è però spostato nel privato ?
Domanda che lo so è difficile ma mi trovo nel guado ed entro un mese massimo due dovrò tenere solo un medico di riferimento Psichiatra che mi segua nel mio percorso sopra indicato di Sport ( ho fatto 3 anni e mezzo nuoto dopo a psicosi e 4 mesi palestra gli ultimi ) e Studio importante ( sto finendo Giusprudenza seconda Laurea a 28-29 anni avrei due Lauree una da 3 e una indipendente da 5.
Il tutto con ansia e tensio psicofisica che mi hanno portato a metà Aprile a una settimana di riposo e day hospital con mezza flebo di EN.
Grazie mille
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Credo esista tra gli articoli Minforma uno intitolato: "psicosi... e poi ?" in cui discutevo questo tipo di situazioni.

Il punto fondamentale è la diagnosi, e forse i due anni si riferivano alla definizione della diagnosi, non certo alla cura.
Protocolli di cura di due anni dopo la psicosi acuta non hanno senso, non esistono protocolli generici.
L'episodio è uno ma sotto terapia, questo non significa che sia isolato, lo sarebbe se fosse stato l'unico e senza terapia successiva.
Se si è parlato di episodi disforici, e calato gli antidepressivi come adattamento a questo tipo di evenienze, parrebbe che si possa trattare della psicosi bipolare, statisticamente anche la più comune.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Si certo Grazie Dottore a questo punto si parrebbe una psicosi bipolare per gli episodi disforici accertati e addirittura due settimane fa volevano sospendere l'antidepressivo poi rimesso a dosaggio per non incappare nell'effetto sospensione..
Peccato che la diagnosi definitiva non ci sia ma anche Lei come credo il 90% degli psichiatri concorda nel tenere un dosaggio di terapia praticamente per tutta la vita . Questa cosa io non la condivido, prendo la terapia e la accetto, ma l'idea che da 22 anni debba prendere psicofarmaci per tutta la vita per un singola episodio chiaro ed acclarato psicotico lo ritengo ingiusto .
Non la prenda come un attacco ho già riferito questa mia idea al Csm dell Ulss locale a tutti alla mia psicologa e lo sanno pure i medici Psichiatri, al mio Psichiatra ho detto alla sua risposta " si i farmaci se la fanno stare bene li deve prendere tutta la vita come i diabetici e i cardiopatici " io ho replicato " io accetto tutto ma non condivido nullla "..
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
No, mai espresso un parere prognostico mi pare. Dipende se si ritiene di utilizzare una cura in senso preventivo oppure no, e chiaramente nella maggior parte dei casi la risposta è che è bene farlo, se ci sono stati numerosi episodi ravvicinati.
E' anche vero che i risultati migliori ipotizzabili sono intervenendo il prima possibile, cioè sul primo episodio.


" io accetto tutto ma non condivido nullla ".

E che vuol dire ?
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Utente
Utente
Quello che ho detto che è riassunto tutto nelle mia risposta, accetto la terapia e la prendo senza fiatare ma non condivido il fatto che a 22 anni uno deve prenderla per tutta la vita .
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Non capisco cosa ci sia da condividere o non condividere.

Anche io quando piove lo accetto ma non condivido che uno si debba bagnare.

Cerchi di fare dei ragionamenti più costruttivi, abbia pazienza.
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Utente
Utente
Che vuole che le dica che prendere Zyprexa a vita con tutti gli effetti collaterali del peso appettito è una bella prospettiva ( mi sono alzate pure le transaminasi ) ?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Continuo a non capire cosa significhi "non condividere" una prospettiva non bella.
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Utente
Utente
Non condivido vuol dire semplicemente che non mi piace e non lo trovo giusto l idea di prendere farmaci a vita per un episodio acuto singolo la trovo ingiusta come cosa e troverei piu giusto dopo 3-4 anni provate a scalare i farmaci con l obbiettivo entro i 5 di non prenderli piu..
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Utente
Utente
Non mi sembra difficile Dottore da capire, uno a 27 anni dopo 5 anni di terapie vorrebbe fare altro vorrebbe star bene e avere una ragazza oppure avere un lavoro e una vita come tutti gli altri che la terapia a 10 mg di Zyprexa non consentono..
Credo che umanamente sia capibile e altrimenti vuol dire che oltre ad essere medici sareste delle macchine insensibili di non capire come a 22-27 anni un ragazzo voglia altro dalla vita che prendere a vita farmaci e basta !
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Non è questo che non capisco, ma cosa significhi la parola "non condividere".
Sta dicendo che non non è la situazione che vorrebbe. Al che verrebbe da pensare che magari ci sono alternative con farmaci meglio tollerati, se questo non è il massimo.
Ma che significa che "non condivide" una terapia ? Se la accetta , riconoscerà alla cura una funzione.
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dopo
Utente
Utente
Gli ridico per la terza volta. Io accetto la terapia qualunque sia ma non di prenderla tutta la vita natural durante, ho 27 anni e da 5 sono sotto psicofarmaci vorrei uscirne il prima possibile e starmene senza ed avere una vita piena come tutti. Credo sia una legittima aspirazione..
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Sinceramente continuo a non capire il senso di questo discorso.

Non accetta di prendere farmaci per tutta la vita. Boh ? E quindi a chi sarebbe rivolto questo pensiero : al destino, al cielo ?

Sta ragionando senza la malattia, è un ragionamento tra lei e i farmaci, come se non ci fosse una ragione per cui li prende.

Avevo l'impressione che ci fosse un po' di confusione nella concezione generale del discorso malattia/trattamento, infatti c'è. E ' partita dicendo: accetto, ma non condivido, ora siamo arrivati a "non accetto", infatti non vedevo la differenza.

Continuo semplicemente a non capire con chi si rapporti in questo suo "non accettare". Non certo al medico, che le propone delle cose secondo quello che ritiene e a cui potrebbe porre delle questioni più costruttive eventualmente, tipo le opzioni disponibili oltre a quella attuale.
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dopo
Utente
Utente
Accetto gliel ho sempre detto... Prendo la terapia e la accetto stia tranquillo... La malattia delle psicosi è eterna ? Non credo , ed allora perchè devo prendere per sempre farmaci per quello che mi lamento eh...
Poi il mio pensiero chiaro o meno è questo non glielo ripeto la quarta volta e probabilmente meglio che non mi risponda che perdiamo tempo entrambi.. Ognuno rimane nelle sue convinzioni io tra l'altro sono in un percorso per cui devo scegliere fra due medici e Lei non mi ha risposto per nulla su questo.
Grazie lo stesso
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
La "psicosi" è un termine generico, che può corrispondere a diverse malattie.
Ma perché dice che alcune non sono continue ? Alcune lo sono.
Quale crede sia la ragione perché le cure durano a lungo e perché può aver notato che la tendenza è a farle mantenere ?

Se appunto dice che ritiene non credibile che la psicosi possa durare a vita, come malattia (ancorché curata e quindi tenuta spenta), allora ho ragione a pensare che sull'argomento non abbia informazioni di base.

Poi, non so nello specifico che psicosi abbia Lei, quale decorso sia definibile, e quali alternative siano proponibili a questa.
Ma è chiaro che se uno parte dall'idea che fa una cura immotivatamente, allora come conseguenza penserà che sta facendo una cosa evitabile, una vessazione, una esagerazione.

Però, stranamente, l'accetta. Allora vorrà anche dire che in realtà ne ammette l'utilità, almeno a breve termine. Così facendo rischia tuttavia di "rovinare" tutto con la sospensione prematura o controindicata delle cure, e quindi è bene che mentre la fa capisca perché la sta facendo.
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dopo
Utente
Utente
Ma stiamo andando fuori dal seminato.. La mia domanda era sulla scelta dei due medici che hanno due approcci diversi alla psicosi e alla terapia nonchè relazionali..
Le ho già detto che accetto la terapia a maggior ragione se la psicosi dura in eterno come dice Lei ( non la penso cosi io e nemmeno i medici che mi seguono )..
Io vorrei solo chiarezza appunto e trovare la soluzione migliore al mio problema..
L'unica perplessità è prendere i farmaci a vita che mi stanno ( Zyprexa ) rovinando fisico e fegato...
E' stato chiaro chiaro Lei lo vorrei lo fossero anche i miei medici curanti ma invece non lo sono per nulla..

Poi negli ultimi 3 giorni prendo Serenase e questo mi devasta fisicamente e psicologicamente...più una marea di Xanax..
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
"Le ho già detto che accetto la terapia a maggior ragione se la psicosi dura in eterno come dice Lei"

No, ha detto "La malattia delle psicosi è eterna ? Non credo , ed allora perchè devo prendere per sempre farmaci"

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Il fegato che problemi ha ? Che parametri sono alterati ?

Rimane l'impressione iniziale: secondo me non ha capito, o nessuno le ha spiegato in cosa consiste la sua malattia.
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dopo
Utente
Utente
Ho le transaminasi alt alterate grazie allo Zyprexa...

Si mi hanno spiegato che ho avuto una psicosi acuta che è un episodio che può essere un episodio isolato o ripetersi nel futuro con alterazione ideali e del pensiero mentre sulla cura e per quanto devo prenderla sono stati molto omissivi..

Cmq ogni volta con Lei sempre polemiche su polemiche si tenga la sua ragione e si limiti a rispondere ai miei quesiti se è meglio essere seguiti dal Csm Ulss o da un privato che ti conosce da 5 anni.. E chiudiamola qua perchè ogni volta con Lei ripeto si apre sempre un vespaio che sto bene anche senza..
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Utente
Utente
So benissimo cosa è una psicosi senza che Lei me lo dica
Grazie mille
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Utente
Utente
Risponda alle mie domande iniziali invece di cercar di fare diagnosi...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Certo, alte ma non ne riporta i valori.

No, in quello che riferisce non le hanno spiegato nulla di preciso. Psicosi è una diagnosi di fase, di episodio, generica.

Se non le interessa sapere di più, e sa già tutto, se ne compiaccia.

E visto che sa già tutto, non c'è niente che non debba condividere.

Io invece accetto ma non condivido la sua maleducazione, che quindi chiude questo consulto.
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dopo
Utente
Utente
D'accordo mi prendo volentieri del maleducato. Purchè finisca questo dibattito... Lei doveva solo rispondere alle miei domande invece che farmi una diagnosi e descriverla.
Grazie per non avermi risposto
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Io non dovevo niente.
Io sono qui per dare risposte sensate.
Non ho fatto alcuna diagnosi.
Non ha semplicemente capito nulla delle risposte.
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Utente
Utente
Pazienza, non ci siamo capiti. Grazie lo stesso.
Buona giornata
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Sì, peccato. Ma è Lei che ha voluto litigare inutilmente, non si sa come dicendo che si fanno diagnosi o altro, quando le è stato detto esattamente l'opposto, che non è definita e che la deve definire, e capire meglio.
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dopo
Utente
Utente
Colpa mia sicuramente. Ma guardi che a me hanno fatto e spiegato una unica diagnosi di psicosi acuta nel 2013 con il ricovero.
Non è che voglia litigare ma io se legge le chiedevo se e meglio stare nel Ssn ed essere seguito da una referente del Ulss locale oppure privatamente da chi mi ha seguito nel ultimi 5 anni.
Poi io vorrei parlare di progetti di sport e Universita ho 27 anni e voglio guardare avanti non attanagliarmi su una diagnosi che non c e ( non posso farmela da solo ).
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Allora forse non è chiaro il discorso sulla psicosi. La diagnosi è vaga, "psicosi acuta" vuol solo dire come stava a quell'epoca. Non definisce di preciso niente.

Lei è libero di farsi seguire da chi crede. Ma invece le consiglio una cosa contraria a quella che dice: non guardare avanti disinteressandosi della diagnosi, anzi farla definire, così capisce di preciso quali possono essere i comportamenti da tenere in caso di ricaduta, quali le opzioni alternative a questa.
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Utente
Utente
D'accordo farò presente la seguente tematica ai due medici Psichiatri che mi stanno seguendo cioè quello di fare una diagnosi attuale e più approfondita della prima.
In parte mi aveva già risposto uno dei due dicendo che ci vuol del tempo per farne una specifica e definitiva e non ne vedeva il senso quindi poi se non dovessero farle non può darmi la colpa a me, che non è la prima volta che insisto sul tema, ora forse però o fra qualche mese i tempi sono maturi.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Nessuno dà la colpa a Lei di una diagnosi non chiara o non comunicata. Sicuramente se sono passati mesi o anni non c'è ragione di non definire una diagnosi, e invece c'è ragione per farlo.
Quanto a Lei, la questione è che sembrerebbe che stia dando per scontato che è stato un episodio, quando invece la cura è continuativa o preventiva, e che non ci si debba misurare con la specificità di una diagnosi, cosa che invece è bene fare.
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dopo
Utente
Utente
Ho capito il punto. Non lo do per scontato e conosco in significato di cura preventiva che sto per altro facendo.
Dico solo uno può fare dei progetti di vita o comunque a lungo termine o deve pensare sempre a sintomi, diagnosi e cura ( contando anche l'età giovane per cui le ambizioni ci sono ) . Per esempio vorrei condividere con i miei medici curanti un percorso di cura ma anche di vita sport e Università compresi . Cosa che mi pare che da Lei venga trascurata.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
I medici non è che debbano occuparsi dei suoi percorsi di vita, si limitano a farle presente se c'è qualcosa da tener presente o di controindicato.
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Utente
Utente
Lo sport agonistico è controindicato con la terapia ?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Per quale motivo dovrebbe esserlo ? Qualcuno le ha detto questo ?
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Utente
Utente
Beh con le terapie immagino sia difficile per me tornare all'attività agonistica me lo ha fatto capire il mio medico. Ma il punto è che qua si parla di cura , diagnosi e terapia ma poi la vita è un altra cosa e va gestita il tutto senza tralasciare poi ciò che sono le ambizioni e quello che uno vuole fare nella vita..Non si può non tener conto ciò che sono i desideri e le aspirazioni e una vita normale o quasi credo sia alla base e l'obiettivo della cura .
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Non direi che questa sia una regola, e comunque si deve sempre ragionare sulla malattia, non sulla terapia, altrimenti si sopravvalutano le medicine e si sottovaluta la malattia nelle interferenze con le funzioni.
Comunque, alternative all'olanzapina ne esistono. L'obiettivo della cura è ostacolare il decorso della malattia, a tutti i livelli, e poi se possibile farlo in maniera da non ostacolare di per sé altre funzioni. In questa sequenza.
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dopo
Utente
Utente
Posso solo dire che spero nel nuovo farmaco che mi ha indicato il mio medico per sostituire l'olanzapina che mi aiuta per sonno e umore ma ha effetti collaterali metabolici nel lungo periodo terribili..
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Con questo profilo non mi viene in mente niente, cosa sarebbe ?
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dopo
Utente
Utente
Il mio Medico dice che c'è un nuovo farmaco senza tornare al vecchio Risperdal per combattere l'effetto aumento di peso che dopo 2 anni e mezzo di Olanzapina si vede tutto transaminasi Alt comprese, ci sarebbe un nuovo farmaco che non da effetti metabolici.. Da notare che ho preso 10 kg dall'aumento da 3,75 mg a 5 in un anno ( 2017 ) e altri 5 circa da 5 a 7,5 mg nel 2018. In sostanza sono in forte sovrappeso con le Alt a 70 - 80 su 50..
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Certo, cronologicamente dopo olanzapina e risperidone sono uscite diverse altre cose, anche per ovviare al problema del peso.
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Utente
Utente
Si il mio medico ieri l'ho visto e mi propone uno nuovo di cui non faccio il nome ma che non dovrebbe dare problemi di metabolismo eccessivi che purtroppo l'olanzapina.
Almeno che con la mia normale dieta non scenda di peso ed allora il problema cadrà e forse non cambierò terapia ( ci siamo ripromessi di parlarne a Luglio finiti gli esami dell'Università ).
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
I nomi li può fare tranquillamente comunque, niente lo vieta.
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dopo
Utente
Utente
Non mi ricordo iniziava con la T e finiva in uba o uva...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Forse Latuda ?
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Utente
Utente
Si puo essere è uscito da un mese circa.
Comunque piu che la diagnosi oggi ho bisogno di sostegno lo dico perche in questo periodo non sto bene non riesco a concentrarmi a studiare e non riposo e dormo male ( Haldol piu Zyprexa e Felison e al mattino Efexor tutti a dosaggi non alti ) lo dico per chiarezza non per aver terapie nuove.
Il problema vero e che o non sono tranquillo ( mi hanno dato l Haldol ) e da li in poi non riesco piu a studiare o non dormo per nulla bene e ora prendo 30 mg di Felison prima 15 mg ma con scarsi risultati.
Detto cio avrei bisogno di un sostegno psicologico e familiare che non è adeguato direi .
E concludo dicendo che ho smesso di fare sport che facevo fino a meta Maggio discretamente e ora non piu dopo l Haldol ho difficolta motorie e fisicamente non sono a posto .
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Dal decorso, e anche da quel che scriveva e da come lo scriveva, non mi stupisce che potesse essere in una fase espansiva, e che abbiano aggiunto haldol. Il punto è che per esempio non è chiaro se è consapevole di questo, e a questo punto sarebbe (lo ridico) anche il caso di definire la diagnosi e spiegare in cosa consiste il decorso. Secondo me gli elementi ci possono essere per dirlo. Inoltre, ci sono alcuni elementi della cura, cioè l'antidepressivo, che potrebbero non essere appropriati.
Questo ha tutta l'aria (ipotesi, chiaramente) di essere un ciclo mania-depressione, più o meno marcato.
[#45]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la sua chiarezza . Non posso ovviamente fare altro che prenderne atto e curarmi come ho sempre fatto.
Valuterò tutte queste ipotese e sue opinioni mediche con i miei referenti che forse non hanno come dice Lei inquadrato bene la fase ma ne avranno i loro motivi.
Ho avuto una crisi a Marzo e da li si è scatenato un circolo vizioso purtroppo , le parlo di una crisi acuta piu o meno come l ha descritta Lei e non mi stupisco anzi capisco bene l uso dell Haldol tuttavia in fase di diminuzione per fortuna segno che nella crisi forse un po alla volta spero se ne possa uscire.
Valuterò il tutto con i medici miei Psichiatri referenti che poi alla fine ho deciso chi dei due ( motivo del consulto ) ho scelto.
La ringrazio molto per la sua cortese e paziente collaborazione Dottore !
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