Possibile caso di adhd?

Gentilissimi dottori,

Sono una ragazza di 22 anni, studentessa di medicina al secondo anno.


Vi scrivo perché da qualche tempo sospetto di avere l’ADHD, premetto che non sono una persona ipocondriaca, sono venuta a conoscenza di questo deficit qualche tempo fa e leggendo ed informandomi, il modo in cui mi sentivo descritta dai sintomi (sia in età infantile che adulta) mi lasciava sbalordita.



Alle elementari ho sempre percepito differenze tra me e gli altri bambini, non riuscivo a seguire le lezioni, qualsiasi cosa mi accadesse intorno attirava la mia attenzione, mi è capitato più volte di essere impulsiva ed indisciplinata, ma ho sempre pensato che fosse una questione puramente familiare, essendo stata la mia infanzia parecchio difficile (per l’appunto genitore x faceva abuso di sostanze ancor prima che io nascessi, punto sollevato in una diagnosi di ADHD).



Medie e superiori sono state per me un vero e proprio calvario, ogni anno giungevo al limite delle assenze, sul punto di perdere l’anno riuscivo ad attivarmi e recuperare le materie, per l’appunto al liceo sono sempre stata rimandata.


Studio per il test di medicina, essendo sempre stato il mio unico sogno, lo studio per il test si rivela un incubo anch’esso ma che sono disposta a subire, per qualche mese declino qualsiasi invito ad uscire, mi alzo e vivo in funzione del test, consapevole di non poter concendermi nessuna distrazione.


Una volta all’università mi rendo conto di non saper studiare, sebbene il mio desiderio di studiare medicina è forte e la forza di volontà fosse tanta.


Inizio a studiare con i miei colleghi in biblioteca e noto che non sentono l’esigenza di lasciare il proprio posto ogni 20 minuti, che non stanno fermi sulla stessa pagina per ore, che non si guardano intorno tutto il tempo e non sono infastiditi da qualsiasi rumore (che sia una porta, una penna che cade), così come succede a me.


Do la maggior parte degli esami con tanta difficoltà a distanza di mesi l’uno dall’altro, ma la mancanza di attenzione riesce comunque ad avere conseguenze drammatiche nel mio studio, facendomi sentire inadeguata e portandomi talvolta a stare a letto tutto il giorno a pensare a cosa ho di sbagliato.


La mia instabilità e disattenzione ha conseguenze in ogni ambito della mia vita, relazioni, alimentazione, (tant’è che il mio medico di base tende ad attribuire i miei problemi alla mia non-costanza nel rispettare un piano alimentare) e in diversi contesti, quali bar/ristoranti, spesso mi perdo nei discorsi per guardarmi intorno, come se stessi in allerta.
Sottolineo inoltre che non penso di essere meno intelligente di altri, anzi spesso tendo a fare ragionamenti più maturi ed essere più creativa di quelle persone di cui mi reputo inferiore, solo sento di non avere i mezzi adeguati per potermi esprimere.


A questo proposito, vi chiedo se le mie motivazioni potrebbero essere valide e come dovrei procedere nel caso.
Mi scuso per la lunghezza del messaggio.


Cordiali saluti
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Disturbi dell’apprendimento possono essere diagnosticati nell’ambito di valutazioni specifiche previste per età.

Qualsiasi altro disturbo va inquadrato secondo in criteri diagnostici previsti.



Dr. F. S. Ruggiero

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[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dr. Ruggiero,
La ringrazio per la tempestiva risposta e mi permetto di chiederle, è possibile che, durante l’infanzia, i sintomi e altri atteggiamenti caratterizzanti questo deficit possano essere sfuggiti alla famiglia (negligente nel mio caso)?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Ha importanza saperlo o è utile identificare il problema attuale?

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