Come posso stare vicina al mio ragazzo che sta attraversando un momento difficile
Buonasera, scrivo perché sto attraversando un periodo complicato e mi piacerebbe ricevere il parere di una persona competente.
Vivo a Milano, ed è in questa città che ho conosciuto il mio ragazzo: lui non é italiano ma si era trasferito qui per lavoro.
Da quando lo conosco ha sempre lavorato molto, viaggiando spesso in Europa ma anche fuori.
Avendo una vita frenetica alla quale venivano aggiunti impegni personali.
Parlando tempo fa, mi aveva confidato di aver sofferto d'ansia in passato: mi colse alla sprovvista perché lo avevo sempre percepito come une persona molto serena oltre che ambiziosa e perfezionista.
Ad inizio luglio, una sera, alzandosi dal letto ha avuto un attacco di vertigini con conseguente ansia, fastidio alle orecchie e mancanza di equilibrio.
Abbiamo fissato una visita con un otorino, per scongiurare un problema come la labirintite o patologie simili.
Nulla di tutto ciò.
Abbiamo anche effettuato le analisi del sangue, che si sono rivelate perfette, se non per una piccola carenza di vitamina D che ha iniziato ad implementare con un integratore.
Da quel momento in poi però lui non è stato più la stessa persona.
Faceva fatica ad uscire di casa, stare in luoghi affollati lo faceva sentire a disagio e veniva colto da crisi d'ansia improvvise.
A fine luglio è stato obbligato a fare un altro viaggio intercontinentale per lavoro ed al suo ritorno gli é stato comunicato che l'ufficio per cui lavorava a Milano avrebbe presto chiuso, perciò si sarebbe trovato senza lavoro.
Ad agosto siamo stati in vacanza insieme, ma percepivo che lui non stesse bene.
Dormiva 12/13 ore a notte e veniva colto da crisi d'ansia, tanto che una sera non siamo riusciti ad uscire per cena perché la sua condizione mentale non glie lo permetteva.
Ho visto e percepito la sua sofferenza guardandolo negli occhi.
Una volta tornati dalla vacanza, io sono stata a casa dei miei genitori per qualche giorno e lui ha fatto lo stesso.
Ci siamo sentiti sporadicamente perché lui aveva bisogno di riprendersi dal viaggio.
Qualche giorno dopo, ad inizio settembre, mi chiamò, dicendomi che non stava bene e che per il momento non stava pensando di tornare a Milano.
Inoltre, mi disse che in questo momento il fatto di dovermi sentire tutti i giorni gli creava un ulteriore pressione e lo faceva stare peggio.
Assicurandomi però che non voleva ci lasciassimo, anche perché in questo momento non si sente lucido e in grado di prendere una decisione del genere.
Io ho accettato la sua richiesta.
Ad oggi sono passate 5 settimane, durante le quali non ci siamo mai sentiti, se non per tre messaggi che ho scritto io, in cui gli ricordavo di essere qui per lui se ne avesse avuto bisogno.
Non so come comportarmi perché è difficile portare avanti una relazione in questi termini, ma allo stesso tempo non voglio perderlo.
Mi chiedevo se ci fossero dei suggerimenti per come potrei approcciarmi a lui o se fosse invece meglio evitare.
Ringrazio anticipatamente se qualcuno dovesse rispondere.
Vivo a Milano, ed è in questa città che ho conosciuto il mio ragazzo: lui non é italiano ma si era trasferito qui per lavoro.
Da quando lo conosco ha sempre lavorato molto, viaggiando spesso in Europa ma anche fuori.
Avendo una vita frenetica alla quale venivano aggiunti impegni personali.
Parlando tempo fa, mi aveva confidato di aver sofferto d'ansia in passato: mi colse alla sprovvista perché lo avevo sempre percepito come une persona molto serena oltre che ambiziosa e perfezionista.
Ad inizio luglio, una sera, alzandosi dal letto ha avuto un attacco di vertigini con conseguente ansia, fastidio alle orecchie e mancanza di equilibrio.
Abbiamo fissato una visita con un otorino, per scongiurare un problema come la labirintite o patologie simili.
Nulla di tutto ciò.
Abbiamo anche effettuato le analisi del sangue, che si sono rivelate perfette, se non per una piccola carenza di vitamina D che ha iniziato ad implementare con un integratore.
Da quel momento in poi però lui non è stato più la stessa persona.
Faceva fatica ad uscire di casa, stare in luoghi affollati lo faceva sentire a disagio e veniva colto da crisi d'ansia improvvise.
A fine luglio è stato obbligato a fare un altro viaggio intercontinentale per lavoro ed al suo ritorno gli é stato comunicato che l'ufficio per cui lavorava a Milano avrebbe presto chiuso, perciò si sarebbe trovato senza lavoro.
Ad agosto siamo stati in vacanza insieme, ma percepivo che lui non stesse bene.
Dormiva 12/13 ore a notte e veniva colto da crisi d'ansia, tanto che una sera non siamo riusciti ad uscire per cena perché la sua condizione mentale non glie lo permetteva.
Ho visto e percepito la sua sofferenza guardandolo negli occhi.
Una volta tornati dalla vacanza, io sono stata a casa dei miei genitori per qualche giorno e lui ha fatto lo stesso.
Ci siamo sentiti sporadicamente perché lui aveva bisogno di riprendersi dal viaggio.
Qualche giorno dopo, ad inizio settembre, mi chiamò, dicendomi che non stava bene e che per il momento non stava pensando di tornare a Milano.
Inoltre, mi disse che in questo momento il fatto di dovermi sentire tutti i giorni gli creava un ulteriore pressione e lo faceva stare peggio.
Assicurandomi però che non voleva ci lasciassimo, anche perché in questo momento non si sente lucido e in grado di prendere una decisione del genere.
Io ho accettato la sua richiesta.
Ad oggi sono passate 5 settimane, durante le quali non ci siamo mai sentiti, se non per tre messaggi che ho scritto io, in cui gli ricordavo di essere qui per lui se ne avesse avuto bisogno.
Non so come comportarmi perché è difficile portare avanti una relazione in questi termini, ma allo stesso tempo non voglio perderlo.
Mi chiedevo se ci fossero dei suggerimenti per come potrei approcciarmi a lui o se fosse invece meglio evitare.
Ringrazio anticipatamente se qualcuno dovesse rispondere.
[#1]
Gentile utente,
per poterla aiutare mancano alcuni dati essenziali; eccoli:
-Da quanto tempo stavate insieme?
-Eravate conviventi?
-Avevate fatto progetti su un futuro insieme?
-La perdita del lavoro è avvenuta davvero nei termini che lui le ha comunicato?
Manca tutto questo, e inoltre risulta poco comprensibile la sua domanda del titolo: "Come posso stare vicina al mio ragazzo che sta attraversando un momento difficile".
In che modo potrebbe stare vicina ad una persona che a quel che ho capito vive all'estero e le ha chiesto di non sentirvi nemmeno per messaggio?
Capisco che le abbia chiesto di non lasciarvi perché in questo momento non si sente in grado di prendere decisioni, ma la richiesta più forte è quella di non sentirvi. Dopo i tre messaggi che gli ha inviato (senza risposta?) ora non può fare altro, mi pare.
Auguri.
per poterla aiutare mancano alcuni dati essenziali; eccoli:
-Da quanto tempo stavate insieme?
-Eravate conviventi?
-Avevate fatto progetti su un futuro insieme?
-La perdita del lavoro è avvenuta davvero nei termini che lui le ha comunicato?
Manca tutto questo, e inoltre risulta poco comprensibile la sua domanda del titolo: "Come posso stare vicina al mio ragazzo che sta attraversando un momento difficile".
In che modo potrebbe stare vicina ad una persona che a quel che ho capito vive all'estero e le ha chiesto di non sentirvi nemmeno per messaggio?
Capisco che le abbia chiesto di non lasciarvi perché in questo momento non si sente in grado di prendere decisioni, ma la richiesta più forte è quella di non sentirvi. Dopo i tre messaggi che gli ha inviato (senza risposta?) ora non può fare altro, mi pare.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 234 visite dal 08/10/2024.
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