Ossessione genitori, problemi

Salve, non so bene come spiegare i miei problemi (anche perchè è come se avessi sempre i pensieri confusi, senza una logica, che ogni tanto vengono fuori). Comunque so solo che a 21 anni non sopporto più lo stare così. Non riesco a socializzare, a stare con le persone in maniera decente (al massimo le posso conoscere superficialmente, con molta sofferenza, ma poi la volta dopo, quando le rivedo, penso che gli faccio schifo, che mi prendano in giro, che pensano male di me ecc, lo leggo anche dalle loro espressioni del viso), mi viene panico e paura, e non riesco quindi a conoscere veramente nessuno. Da bambina ero un po' più aperta, almeno avevo lo stimolo di voler conoscere le persone, anche se ero sempre molto timida, ora però mi viene solo paura, anche pensando al dopo averle conosciute (per esempio se vogliono uscire, andare da qualche parte ecc). In più c'è anche il problema dei miei, di cui mi vergogno parecchio a parlarne, perchè sono cose che normalmente un figlio se ne frega, cioè pensa che siano cose normali, ma per me non lo sono, anzi, mi danno fastidio. A 5-6 anni ho visto i miei che lo facevano, ed ero scoppiata a piangere. Arrivata poi a 12-13 anni mi sono impuntata che dovevo stare sempre con loro così non lo facevano (lo so, sono cose inquietanti, ma anche se penso così, non riesco a essere tranquilla), e alla fine mi ritrovo così, che non riesco quasi a uscire di casa se non sono accompagnata da un genitore, che non riesco a ritagliarmi dei miei spazi, a non essere indipendente. Ho lasciato la scuola a 17 anni, senza diploma, dopo aver fatto un corso inutile e pensando che trovare un lavoro era facile ed era la mia salvezza, ovviamente non l'ho ancora trovato. Dopo un anno volevo riprendere a studiare, anche se dovevo fare il serale..e mio padre che me lo ha diciamo quasi impedito, dicendo che se volevo lavorare dovevo lasciare perdere la scuola, quindi ho lasciato di nuovo. In più mio padre ha sempre cercato di "allontanarmi" dagli altri, che gli altri erano solo degli approfittatori, che erano inutili, che era meglio stare da soli ecc. I miei mi controllano anche su tutto, non posso fare niente di mio..e stanno sempre a criticare, a prendere in giro e comunque senza aiutarmi. Ho passato (e sto passando) tutta l'adolescenza praticamente da sola, al massimo ho avuto qualche "amica", ma solo a scuola, mai avuto un ragazzo. Mi sento strana e diversa, "non presente", e fuori posto in tutte le cose, che siano per scuola, per lavoro o di relazione. Ormai sono del tutto sola. Non so come uscirne, andare da uno psicologo (anche se della mutua) costa un po', e i miei non possono permetterselo. Vorrei andarmene a vivere da sola (anche se ormai non ne avrei nemmeno più voglia), ma sarei del tutto abbandonata a me stessa, finirei sotto un ponte in pochi giorni, non so vivere e gli altri non aiutano di certo. Non so come uscire da questa situazione..
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
se fino ad oggi lei è stata abituata ad avere al suo fianco i genitori non credo sia una buona idea mollare tutto ed andare a vivere da sola. Probabilmente ha bisogno di un approccio al problema un po' più graduale.

Oggi Lei sente che questa "solitudine" diventa sempre più pesante: da un lato vorrebbe l'indipendenza, ma dall'altro teme la solitudine, e quindi vive alternando la voglia di scappare dalla sua famiglia col desiderio di farsi accudire.

Penso che questo dilemma andrebbe risolto con un aiuto esterno, obiettivo e concreto, per questo se fossi in lei mi affiderei ad uno psicologo.

Le allego questo articolo dal titolo "Come spendere meno dallo psicologo", nella speranza che lei capisca che non deve rinunciare a curarsi per colpa di fattori economici

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/407-come-spendere-meno-dallo-psicologo.html

Provi inoltre a leggere questo articolo sull'ansia sociale

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/316-fobia-sociale-il-palcoscenico-della-paura.html

Vedrà che con un aiuto esterno riuscirà a risolvere questo problema.

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_