L'effetto collaterale dell'entact, assunto in dose minima, 5 mg al giorno, è stato un calo di

Buongiorno a tutti i gentili medici.
Sono qui a riproporvi un problema che sembra non risolversi.
Ho effettuato una cura di 5 mesi con entact per un problema da attacchi di panico e attacchi d'ansia. Questi problemi sembrano essere risolti, fortunamente.
L'effetto collaterale dell'entact, assunto in dose minima, 5 mg al giorno, è stato un calo di desiderio sessuale e problemi di erezione. Ad oggi, dopo quasi due mesi dalla fine della cura, il problema persiste. Anche se in maniera minore, raggiungo con molta difficoltà e raramente un'erezione adeguata.
Da tenere conto che mia moglie, quasi un anno fa, ha avuto un attacco psicotico abbastanza forte. Rientrata da questo episodio, la nostra vita sessuale era normale, fino a che non ho avuto bisogno dell'entact. dato che ho letto che l'effetto entact dovrebbe scomparire entro breve tempo dalla fine della terapia, mi chiedo se potrebbero esserci problemi psicologici e nel caso, quali soluzioni potrei adottare.
Devo dire che dal'aprile dell'anno scorso sto vivendo una situazione di stress dovuta a questi problemi (di mia moglie e mancanza di desiderio) e non vorrei che anche questo contribuisse a favorire il mio problema.
Vi ringrazio anticipatamente per la Vs sempre cortese disponibilità augurandovi buon lavoro
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Dr. Daniele Bonanno Psicologo, Sessuologo 72 1
Gentile utente,
la sessualità una parte di noi e della nostra vita in stretto collegamento ed interazione con tutte le altre componenti. Certamente la difficoltà d'erezione non è più attribuibile in modo diretto agli effetti collaterali del farmaco ma potrebbe derivare da una perdita dell'autostima sessuale conseguente alle difficoltà esperite. Tuttavia non possiamo certo escludere che le stesse cause che hanno determinato gli attacchi di panico e d'ansia possano aver influenzato la sfera sessuale contribuendo al calo del desiderio e alla disfunzione erettile.
La sofferenza e preoccupazione che vi siete trovati ad affrontare per l'episodio psicotico di sua moglie è certo una circostanza gravemente stressante che probabilmente richiede il suo tempo per essere completamente elaborata e superata.
Se l'ansia è stata efficacemente contenuta dal trattamento farmacologico resta probabilmente indicato un lavoro psicoterapeutico per comprendere meglio i fattori coinvolti nella difficoltà erettiva, che forse hanno a che fare con l'origine del disturbo d'ansia e più in generale con quanto è accaduto nella sua vita nell'ultimo anno.
Un saluto

Daniele Bonanno
bonanno@aisps.net


Dott. Daniele Bonanno
Psicologo perfezionato in Sessuologia Clinica
bonanno@aisps.net - http://www.aisps.net

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

rispondo in modo tecnico alla sua domanda.
Il dosaggio dell'entact era troppo basso per il suo tipo di disturbo.
Non ho ben capito se ora, dopo cinque mesi, e' stato sospeso, ma comunque cinque mesi di trattamento non sono efficaci mentre si deve protrarre il trattamento per oltre un anno.
Il trattamento pero' deve essere alle minima dose efficace che vuol dire 10 mg.
Al di sotto di tale dose l'incidenza di effetti collaterali e' significativamente maggiore rispetto agli effetti benefici del farmaco.
Pertanto, e' necessario che il suo trattamento farmacologico sia effettuato a dose piena. Il fatto che abbia avuto dei miglioramenti con soli 5 mg si costituisce come un effetto placebo e non reale, dovuto ad un suo condizionamento personale verso l'assunzione del farmaco.
Inoltre, qualunque interpretazione psicologica del problema deve essere effettuata quando il suo trattamento farmacologico avra' un dosaggio di efficacia reale e non fittizio come e' attualmente.

Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero

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Dr. Alessandro Roscetti Anestesista 83 3
Carissimo,
la storia vissuta, riferita a seguito dell'uso dell'escitalopram ossalato, per gli "amici" Entact, trovo che dia la possibilità di esprimere delle considerazioni.
Ferme restando le risposte dei Colleghi che mi hanno preceduto, imposterei la questione in maniera diversa:
1- se 5 mg di un farmaco promuovono effetto voluto = dose efficente.
2- il rapporto tra effetto e farmaco è dose dipendente ma più spesso per gli effetti collaterali = outcome performances-unperformances.
3- inaspettato quindi semmai il disturbo riferito.
4- se riferito comunque esistente.
5- ad esistere non potrebbe essere il cologaritmo dell'effetto placebo per l'effetto collaterale?
6- in altri termini: non potrebbe essere stata la paura dell'effetto collaterale ad avere avuto ruolo condizionante?
7- esistono uomini che devono assumere, per sempre, farmaci di ben altro peso sulla capacità erettile, e che da sempre si domandano e chiedono -...quando mi capiterà...???-.
8- la biochimica clinica e la psico-neuro-chimica in particolare è alquanto bizzarra nelle sue manifestazioni.


Carissimo Le assicuro che è difficile che un farmaco sia in grado di controllare la vita di relazione mentre e facile che possa interagire sullo stato di soddisfazione vitale.
Ansia, attacchi di panico per Lei, disturbi del ritmo cardiaco per altri, alterazioni della reticolare ascendente per altri ancora e così via..., si accompagnano a variazioni della percezione del "sapore della VITA".
I farmaci possono aiutare a "risistemare" il disequilibrio biochimico creatosi per eventi esterni e/o interni, di breve e/o di lunga durata, irritativi; i farmaci possono accompagnarci ad "altro sapore".
- Come sarebbe "bello" trovare il farmaco della VITA!!!???... come lo useremmo???!!! -.
A NOI comuni mortali sta la "SOLA GESTIONE DELLA NOSTRA VITA": pare poco???
... e quando si perde la Stella Polare bisogna comunque trovare il sistema per tracciare la rotta... .
Un farmaco da solo non basta: - ...ho trovato la bussola ma qui al Polo Nord la lancetta gira su sè stessa!!! -.
Allora vado in una palestra di vita: cerco un setting terapeutico opportuno e mi prendo cura di ME.


In Fede



Alessandro Roscetti

[#4]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gli studi clinici rispetto al farmaco sono corrispondenti alle mie affermazioni precedenti scevre da qualsiasi interpretazione psicologica che non fa altro che alimentare la continua richiesta dell'utente sempre sullo stesso argomento, ricevendo tra l'altro risposte che sono comunque sempre similari.

Credo opportuna la rivalutazione clinica e l'inserimento di una adatta terapia.


Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero

http://www.francescoruggiero.it
[#5]
Dr.ssa Roberta Cacioppo Psicologo, Psicoterapeuta 340 11 2
Penso che il consiglio farmacologico non escluda quello della presa in carico psicoterapeutica... oltretutto proprio il fatto che l'utente abbia postato a questo sito diverse richieste tra loro simili mi fa pensare che forse la sua domanda va oltre quella di una semplice cura sintomatica.

Caro utente, si rivolga a uno specilista fidato e segua le eventuali cure farmacologiche che le verranno prescritte... ed eventualmente si informi sulla possibilità di fare qualche colloquio con uno psicoterapeuta per inquadrare meglio la sua situazione emotiva e affettiva attuale.

Cordialmente,

Roberta Cacioppo
r.cacioppo@psicologia-milano.it

Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it

[#6]
dopo
Utente
Utente
In effetti, gent.le dottoressa Cacioppo, devo ammetter di essere un po' confuso. In passato ho fatto un paio di cicli di sedute con ottimi risultati, ma per altri problemi. Mi sento bene fisicamente e psicologicamente, nonostante una situazione familiare non propriamente serena. Tra l'altro, un mese fa mia moglie ha avuto una ricaduta e adesso è a casa della madre e pensa alla separazione. Il mio dubbio, dato che lei accusa me dei suoi disturbi, è quello che non capisco se quanto dice è dovuto al suo attuale momento psicologico non esaltante o se le cose che dice le pensa davvero. A quel punto saprei cosa fare. Le idee lo ho chiare, solo sapessi ciò che pensa lei. E con una figlia di 13 anni che preferisce stare il meno possibile con la madre dopo ciò che è accaduto, la situazione non si presenta lineare.
Mi spiacerebbe molto che le mie ripetute richieste creassero polemiche tra di voi. Siete tutti molto gentili e disponibili e il vostro servizio credo che serva veramente a indirizzare tutti coloro che hanno dei dubbi.
Del resto, è chiaro che le richieste simili che ho fatto avallano la sua ipotesi. E forse il puntare l'attenzione sui problemi di erezione è una "scusa" per non puntare l'attenzione su problemi attualmente più impellenti.
Non ho alcuna intenzione, gentile dottor Ruggiero, di mettere in dubbio la sua professionalità. Non ne ho né gli strumenti né le capacità. E dalle sue risposte di evince in maniera inequivocabile la sua competenza. Volevo solo dirle che proprio oggi ho consultato un altro psichiatra (neuropsichiatra, per la precisione) che valutando la mia situazione ha condiviso l'interruzione della terapia trovandomi bene, dicendo che l'entact è un buon farmaco e fa effetto a volte anche a dosi minime. Ha escluso anche il ricorso ad una psicoterapia dati i risultati dei cicli precedenti. Sono certo che lei non sarà d'accordo, ma del resto non avendo la possibilità di avere un consulto con lei preferisco attenermi a ciò che mi ha detto chi mi ha visto. Non escludendo affatto che lei abbia espresso il parere più conforme alla mia situazione.
Ringrazio di nuovo tutti, sperando di poter sempre contare su di voi per sciogliere qualsiasi altro dubbio
Buona serata
[#7]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

le nostre risposte sono in funzione delle sue richieste pertanto se il collega ha ritenuto opportuno interrompere la sua terapia ha fatto la cosa giusta.
Ovviamente, non sono d'accordo sulla efficacia dei farmaci a basse dosi, anzi affermo in modo chiaro che l'incidenza di effetti collaterali e' maggiore a dosi basse, anche se ci puo' essere efficacia, pero' cosi' il rapporto efficacia/effetti collaterali non e' bilanciato in quanto con una dose maggiore anche di poco tale rapporto e' tutto a favore dell'efficacia.


Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero

http://www.francescoruggiero.it
[#8]
Dr. Silvio Presta Psichiatra, Farmacologo 464
Gentile utente,
spero che alcune precisazioni possano esserle utili:
1. gli SSRI possono causare una ridotta libido ed un ritardo di eiaculazione, mentre le difficoltà erettive non rappresentano uno dei loro effetti più significativi; anche nella rara eventualità che questo sia il caso, tale effetto scompare nel gito di una settimana al massimo dopo l'interruzione del farmaco. E' invece assodato come la persistenza di una depressione attenuata, subclinica, cronica, possa manifestarsi con sintomi spuri (vaghi disturbi somatici, lieve insonnia, lieve astenia e faticabilità di fondo, disturbi della sessualità etc.)
2. Le considerazioni del Dr. Ruggiero in merito alla 'efficacia' della terapia con escitalopram alla dose di 5 mg/die sono corrette. Il farmaco ha mostrato negli studi clinici ed anche nella pratica quotidiana una efficacia terapeutica a questo dosaggio solo per pazienti di età superiore ai 65 anni, nei quali il fisiologico rallentamento dei processi di biotrasformazione ed eliminazione dei farmaci fa sì che i livelli plasmatici circolanti si mantengano a livelli terapeutici anche assumendo 5 mg al giorno. Il fatto che si sia verificata una remissione sintomatologica a distanza di alcuni mesi dall'inizio della terapia fa invece propendere per una risoluzione spontanea dell'episodio 'ansioso', considerando anche che il decorso cronico di questo tipo di disturbo (prendendo per buona la diagnosi di disturbo di panico) non è la regola, bensì l'eccezione;
2. I 'soliti' discorsi sul fatto che i farmaci sono solo un calmante per i sintomi e che invece bisogna andare 'alla radice del problema' suscitano, onestamente, un certo sconforto.
Dimenticare oggi che le evidenze mostrano per le terapie specifiche psicoattive non solo un semplice effetto di aumento della biodisponibilità di neurotrasmettitori cerebrali (serotonina, dopamina, noradrenalina etc.), bensì un'azione assai più articolata che coinvolge l'organismo in toto fino ad esercitare un effetto sui secondi messaggeri, sull'RNA e sul DNA stesso (cioè sui nostri geni), è un dato assai allarmante. E' infatti evidente nella clinica come una percentuale significativa di soggetti affetti da disturbi d'ansia trattati con adeguato intervento farmacologico recuperi spontaneamente le proprie competenze affettive, emotive, cognitive e comportamentali, senza necessità di alcun percorso psicoterapico strutturato. E' invece frequente incontrare persone in 'psicoterapia' da anni senza alcun tipo di risultato (spesso con interventi psicologici assolutamente non strutturati e privi di qualsiasi logica, se non una banale strategia supportiva), nelle quali è proprio il grave ritardo dell'intervento terapeutico a detrminare una cristallizzazione del quadro clinico.

Il consiglio è perciò quello di rivolgersi ad uno specialista realmente esperto in psicopatologia e psicofarmacologia dei disturbi d'ansia e dell'umore e rivalutare insieme a lui l'intera evoluzione del quadro.

Cari saluti
Silvio Presta

www.silvio-presta-psichiatra.tk

Silvio Presta

[#9]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
mi sembra che dalle risposte dei Colleghi emerga la necessità di riprendere in mano questa situazione, sia dal punto di vista farmacologico che psicologico.

Io, fossi in lei, ripartirei serenamente

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

[#10]
Dr. Daniele Bonanno Psicologo, Sessuologo 72 1
Gentile utente, non credo che qualcuno intendesse realmente minimizzare l'importanza e l'efficacia del trattamento farmacologico, piuttosto si proponeva l'utilità di un trattamento combinato formacoterapia-psicoterapia. In ogni caso la recente valutazione psichiatrica ha confermato che il disturbo d'ansia non è più riscontrabile e rimando certamente ai colleghi psichiatri le considerazioni circa il ruolo assunto in tale esito dal trattamento effettuato.
Dalla riflessione che propone sembrerebbe che non solo gli attacchi di panico non rappresentano al momento una preoccupazione significativa ma anche la difficoltà di erezione non è davvero così prioritaria rispetto alle difficoltà relazionali e famigliari che si trova ad affrontare. Non riesco d'altronde a stupirmi che la sessualità e l'umore risentano di questa difficile fase della sua vita. Certamente è necessario che lei continui a prendersi cura di questi aspetti ma non dimenticando di contestualizzarli nella più ampia cornice della sua persona e della sua vita.
Un saluto

Daniele Bonanno
bonanno@aisps.net

[#11]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio ancora. Siete stati gentilissimi come sempre. Un ultimo favore. Sapreste indirizzarmi da uno specialista adeguato qui in zona Ancona?

Cordialmente, buon fine settimana
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