Attaccamento nonni






Buongiorno, vorrei chiederle una consulenza, mio nipote (figlio di mio fratello) di 3 anni secondo figlio, è cresciuto con i miei genitori (dopo esperienze negative di baby sitter e asilo nido dell’ altro fratello), da quando aveva 3 mesi in quanto i genitori erano impegnati nel lavoro, e tutti i giorni da quando aveva 3 mesi fino a 2 anni è stato dalla 8 alle 18:30, con i miei, spesso anche quando era influenzato perché il lavoro di mia cognata non le permetteva di assentarsi molto dal lavoro. Poi all’ età di 2 anni i genitori decisero di mandarlo a scuola dopo i primi giorni di lamentele, fortunatamente subito si è ambientato, è va dalle 8 alle 16:00, poi i miei vanno a prendere lui e il fratellino più grande (che vive la stessa situazione solo che reagiste diversamente in quanto è più grande), e li portano a casa loro oppure a fare delle commissioni con i miei genitori fino ad attendere il rientro dei genitori previsto intorno alle 18 30. Qua inizia una guerra, pianti a dirotto inizia a diventare cianotico, ecc riuscendo a piangere ininterrottamente anche 4 ore, perché non vuole il distacco di mia madre. Per qualche settimana lo hanno accontentato, credendo che era una cosa passeggera,è iniziato dopo l’ influenza e che il tutto si risolveva, invece poi hanno deciso che era meglio che piangesse.
La situazione sembra senza soluzioni, nel senso che ci dispiace vedere il piccolo in quelle condizioni, ma nello stesso momento ci dispiace che il piccolo non vuole stare con i genitori, cosa normale.
C’ è da dire che entrambi vivono la casa mia come se fosse la loro, si mettono nel letto dei miei, hanno i loro giocattoli, mangiano, ecc senza nessun problema.
Il problema è che ci dispiace della situazione, non sappiamo se è giusto quello che facciamo, o è più giusto che i miei si allontanano dai bambini e si chiama un estranea, a svolgere il ruolo che attualmente svolgono i miei genitori, o come far capire che i bambini devono stare sia con i nonni che con i genitori?Da premettere che mia cognata è sempre presente nei limiti del possibile, si dedica interamente alla famiglia, non ha altri obbiettivi oltre al lavoro e i figli, e spesso si fa i sensi di colpa, anche se secondo me non si tratta di colpe, perchè il tutto si fa in fin di bene, cercando di far vivere i bambini nel clima più sereno, e nell’ affetto della famiglia. Questa situazione passerà?
La nostra famiglia è molto unita c’ è un ottimo rapporto sia con mia cognata che con mio fratello.
Vi ringrazio del suggerimento e vi auguro una buona giornata
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Dr.ssa Cecilia Sighinolfi Psicologo, Psicoterapeuta 480 24
Gentile ragazzo,
dalla sua richiesta sembra che la situazione stia un pò sfuggendo di mano e che tutte le parti coinvolte inizino a soffrire per questo (il bambino piange e si dispera quando è il momento di lasciare i nonni, sua cognata e forse anche sua madre per motivi diversi si sentono in colpa). Purtroppo nonostante la dettagliata descrizione che lei ha fornito della situazione, non è possibile in questo contesto dirle come sia meglio comportarsi. Poichè il problema non sembra essersi risolto nonostante i vostri tentativi credo sarebbe opportuno che vi rivolgeste ad un Neuropsichiatra Infantile. Questo perchè, dopo un'analisi più approfondita della situazione, potrà meglio indicarvi i comportamenti più opportuni da tenere e come fare per uscire da quello che ora sembra un vicolo cieco.
Un cordiale saluto

Dr.ssa Cecilia Sighinolfi
Psicologa e Psicoterapeuta
cecilia_sighinolfi@yahoo.it

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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
in questo tipo di situazioni la famiglia allargata (genitori+parenti) di solito perde la "lucidità" necessaria, lasciando lo spazio ai sentimenti (amore, rabbia, ecc.).

Per questo anche io consiglio di rivolgervi ad una persona esterna: neuropsichiatria infantile oppure psicologo specializzato in età evolutiva.

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_