Incertezza del futuro.

Salve.
Ho un problema, legato alla decisione del mio futuro..non riesco ad uscirne.

Da quando ero piccolo sognavo fare di fare il carabiniere. Desideravo farlo col cuore e credevo nel fatto di poter cambiare l'Italia.
Mio padre lo era stato e mi raccontava spesso, sin da quando ero piccolo, la vita che faceva nei cinofili ed io lo ascoltavo ammaliato.
Mi affascinai a quel mondo in maniera veramente forte.
Poi iniziai, sempre da bambino, ad appassionarmi al volo. Lo era anche mio padre, che mi portava sin da piccolo a vedere gli aerei all'aereoporto, il luogo in cui penso di andare con maggior naturalezza per passarte del tempo da solo e di cui ne è al corrente, e nemmeno in maniera molto chiara, una mia amica speciale.
Tra persone che cercavano di demoralizzarmi con frasi tipo "sai quanti si presentano?non ce la farai mai..." e blabla simili ho resistito fino alle superiori, seconda superiore. Appresi circa in quel periodo di non poter fare il pilota di jet, uno dei miei sogni più grandi, per una questione legata ai miei denti. Il mondo mi tagliava lentamente le ali.. Fingevo di essere tranquillo. L'ho sempre finto più che potevo per non sovraccaricare chi avevo intorno.
Stesso anno, mio padre e mia madre iniziano a divorziare, lui l'aveva tradita. Posso solo dire che in quel periodo iniziai ad intravedere la bestialità delle persone e la faccia spietata del mondo.
Ora, che tutto è finito da un pò, mi sento tradito anche io.Dopo quell'evento mi sentì legato solo alla mia morale, che subiva i colpi delle persone in maniera molto forte. Mi sentivo libero, troppo..e tra chi denigrava sempre ciò in cui credevo, come l'Arma, e di conseguenza mi voleva dissuadere..e a sommarsi un due di picche pesantissimo..
Quell'anno ed il seguente bocciai. Etichettato come bad guy scaldavo una sedia, ma non me ne importava. Io sapevo ciò che ero e non lo volevo dimostrare solo per farmi scudo. Avrei dimostrato col tempo chi ero perchè le parole contano poco, è l'esito che conta. Quali che fossero le cause quello è il risultato che conta: sono bocciato; la gente giudica l'esito, raramente valuta se il percorso è stato più o meno tortuoso..
Ora l'ho capito,avevo bisogno ancora di sentirmi protetto dai miei genitori prima di sentirmi realmente solo..erano ideali ancora troppo fragili per resistere ad un mondo così cattivo.
Quei "credo" erano la mia vera motivazione, una forza inesauribile che mi distingueva da molti. Una forza che mi è venuta a mancare e con essa in parte è morta anche una parte di me..
Ho ripreso a vivere. La scuola ora va bene, e tra due anni uscirò come perito chimico.


Diventerò pilota di aliante, ma non basta.
Sto facendo il corso da discontinuo per i vigili del fuoco e più avanti mi si para seriamente l'idea di fare il permanente..o fare l'uni(farmacologia)..o fare il chimico subito..o fare l'uni e poi il permanente. Non so come fare chiarezza. Qualunque cosa io scelga ho solo paura di svegliarmi un domani e dirmi: dovevo fare il carabiniere.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazzo, da ciò che dice in questa richiesta e anche nella precedente sullo scrocchiarsi la dita, sembra ancora più probabile che lei possa essere soggetto a idee ossessive.

Sarebbe anche da approfondire se e quanto la separazione dei suoi genitori possa aver influito su questa sua sensazione d'incertezza.

Comunque parlando in generale è difficile che si riesca ad azzeccare il giusto indirizzo di carriera al primo colpo. È molto più comune prendere una direzione e poi correggerla in corso d'opera. Questo è ciò che succede più di frequente, ai ragazzi e anche ai non più ragazzi.

Ma l'ossessività rende appunto difficile sopportare l'incertezza, perché il dubbio fondamentale dell'ossessivo è: "E se poi...?" L'ossessività ci fa detestare l'insicurezza e ci dà l'illusione che le cose dovrebbero essere sempre certe e predeterminate. Ci si autoconvince si debba indovinarla subito, altrimenti è un fallimento.

Le suggerisco di parlarne con uno psicologo/psicoterapeuta, visto che ancora è molto giovane e possono esserci ampi margini di chiarimento e recupero.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Sara Breschi Psicologo, Psicoterapeuta 49
Da quello che hai raccontato sembra che la separazione dei tuoi genitori abbia segnato la fine della tua infanzia, non tanto anagrafica quanto psicologica. Tuo padre come modello da imitare, tuo padre come uomo con le sue fragilità, e tu che vedi il mondo da ricco di possibilità a spietato.
La crescita ci porta ad abbandonare un senso quasi di onnipotenza, il sentir di avere infinite possibilità, per poi capire chi relamente siamo, scontrarci con la realtà dei nostri limiti.
Crescere, alla tua età, è difficoltoso soprattutto avendo vissuto la separazione dei tuoi genitori, che per un adolescente spesso comporta il crescere troppo in fretta.

Dr.ssa Sara Breschi
Psicoterapeuta - Psicoanalista
Sito Web: www.sarabreschi.it