Tensione e vomito

Buongiorno,
sono un ragazzo di 21 anni e sono sempre stato un tipo ansioso e fortemente soggetto a momenti di tensione. Causa una storia finita molto male, da qualche anno alcune situazioni e luoghi specifici (come discoteca o relazioni sentimentali in primis) mi costringono a forti momenti di tensione che sfociano quasi sempre in un nodo alla gola e mi impediscono di mangiare: quando mi sono sforzato di mangiare anche un solo pezzo di pane, ho finito per vomitare. Il vomito non è mai autoindotto, ma è spontaneo, nel senso che non riesco ad evitarlo (l'unica soluzione sarebbe uscire dal locale e tornare ad ambienti familiari).

L'anno scorso ho perso 8 chili in tre mesi, registrando anche un digiuno "forzato" di 24 ore: benché lo volessi, non riuscivo proprio a mangiare. Poi il ritorno alla quotidianità mi ha permesso di recuperare il peso senza però risolvere la componente ansiosa.
Aggiungo però che, dopo aver vomitato per la tensione, mi sento nuovamente tranquillo e potrei mangiare per ore senza alcun problema.
Il medico mi ha dato lo spasmomen, ma non è cambiato molto. Non so più che fare, questo problema mi impedisce di relazionarmi con serenità con i miei amici e con le ragazze.
Nell'attesa di un vostra gentile risposta, porgo distinti saluti.
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Dr. Luca Martis Psicologo, Psicoterapeuta 153 4

Gentile Utente,

la consulenza psicologica è il primo passo consigliato.

In seguito il Collega valuterà l'eventuale necessità di altri accertamenti in area PSI ed un eventuale percorso psicoterapeutico.

Non perda tempo.

Cordiali saluti,





Dr. Luca Martis



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Dr.ssa Chiara Luisa Pataccoli Psicologo, Psicoterapeuta 143 4
Gentile utente,
lei ha già fatto un'associazione tra la comparsa del sintomo e "una storia finita molto male". Però leggo anche che ci sono situazioni e luoghi che le provocano la stessa reazione. In certi casi il nostro corpo esprime chiaramente il disagio, lanciando segnali inequivocabili di rifiuto come ad esempio il suo caso.
Ci sono dei percorsi psicoterapeutici per disturbi come il suo, ad esempio la psicosomatica aiuta esattamente a conciliare il corpo con la mente.
Lei ha bisogno di elaborare situazioni e aspetti della sua vita affettiva che non sono stati "digeriti", "assimilati" correttamente.
Le posso solo suggerire di contattare un bravo psicosomatista poichè in questo spazio non c'è la possibilità di esaminare a fondo il suo disturbo e le dinamiche ad esso collegate.
Cordiali Saluti

Dr.ssa Chiara Luisa Pataccoli

Psicologa Psicoterapeuta Aneb

psicologia.udine@gmail.com