La forza di cambiare

Gentili dottori,

oggi la goccia ha traboccato il vaso: faccio un lavoro che mi piace e mi appassiona tantissimo (nonostante la fatica e la pazienza che richiede), ma l'ambiente in cui lavoro è diventato davvero insopportabile per me. Sono un giovane avvocato, che sta vedendo giorno per giorno appassire il suo talento in un ambiente poco motivante e frustrante. I superiori, che pure mi apprezzano, non mi valorizzano a sufficienza: non sono figlio di nessuno, non ho santi in paradiso e sinceramente della mia intelligenza non sanno molto cosa farne, perchè poco utile per intessere i loro affari. Oggi, come dicevo, l'ultima novità: mi hanno escluso dalla gestione di una causa pubblica che poteva aiutarmi ad emergere professionalmente. La causa invece è toccata ad altri colleghi. A me spettano solo le briciole, cioè lavorare all'oscuro, nelle cose più impegnative ma meno appariscenti. Ho tenuto stretti i denti per molto tempo, ma ora non credo di farcela più: non posso vedere appassire il mio talento solo perchè sono una persona professionalmente seria, onesta e poco incline al compromesso.

Tutta questa situazione mi fa stare male, mi demotiva, mi abbatte e in alcuni momenti vorrei lasciare tutto. Mi piacerebbe cambiare posto di lavoro, sperimentarmi in situazioni nuovi, ma non sempre è facile trovare nuove opportunità... e poi bisogna aspettare, aspettare e sempre aspettare.

Il mio problema è: continuo ad andare avanti per questa strada che a poco a poco mi sta abbattendo moralmente ed intellettualmente oppure concentro tutte le mie energie verso la ricerca di qualcosa di nuovo, sempre attinente al mio lavoro? Io ho già la risposta, cioè voglio cambiare. Ma ci vuole tanto tanto tanto coraggio (e caparbietà, pazienza, forza di volontà). Oggi non so se ho tutta questa forza... dove posso trovarla???
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Psicologo attivo dal 2008 al 2011
Psicologo
Gentile utente, la risposta come lei stesso dice, già cel'ha. La deve solo mettere in pratica. Nessuno può dirle di non preoccuparsi e che andrà tutto bene. Deve preoccuparsi, deve mettere in conto che potrebbe non andare tutto bene. E' vero anche che ci vuole forza di volontà, pazienza e caparbietà. Dentro, lei queste doti già le possiede, altrimenti non avrebbe scritto nelle ultime due righe tutto quanto c'è di davvero importante in tutta questa vicenda. Deve soltanto aiutarsi e farsi aiutare a tirarle fuori. Sono certa che un percorso psicologico breve e mirato alla riconquista dell'autostima che ha e che le è stata assopita, le darà gli strumenti per fare tutto quello che è ancora nelle sue aspirazioni.
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dopo
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
La ringrazio per la risposta, ma sinceramente non credo che abbia bisogno di un percorso mirato alla riconquista dell'autostima. Pur avendo avuto in passato dubbi sulle mie capacità, ho ricevuto abbastanza conferme che mi hanno aiutato a credere in me. Purtroppo qui non si parla di capacità da dimostrare, ma di un ambiente di lavoro penoso, dominato da logiche estranee al merito. La forza che cerco è quella per cambiare, per trovare occasioni nuove e stimolanti che permettano di valorizzare la mia grande passione per il mio lavoro. Ma questa ricerca, l'unica che davvero ora mi interessa, la vedo molto impegnativa. Dove si trova la forza di volontà per intraprendere un grande cambiamento?
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Psicologo attivo dal 2008 al 2011
Psicologo
La si trova dentro se stessi, credendoci fino in fondo e non facendosi fermare da intoppi che alla fine sono esterni a noi e possono essere gestiti. Solo credendoci fino in fondo si può tutto. Bisogna, in un certo senso, mettersi i paraocchi, puntare all'obiettivo e fare di tutto per raggiungerlo senza guardare a destra e a sinistra, sapendo che quello che c'è in queste direzioni sono i no che non vogliamo permettere a nessuno di dirci. Per raggiungere un obiettivo bisogna imparare prima a dirsi SI. Senza MA, senza FORSE, e soprattutto senza NO. Solo SI: "perchè ne sono capace e perchè se finora mi sono lasciato gestire, adesso non mi basta più e voglio imparare a gestirmi da solo per ottenere i massimi risultati da me stesso. Perchè so che ho le doti per ottenere il massimo, e anche gli strumenti". E' ragionando così che la forza di volontà sarà vera forza e vera volontà.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile utente, io credo che dei consulti con uno psicologo l'aiuterebbero non tanto a riconquistare l'autostima, ma più che altro a capire esattamente che cosa sta succedendo nell'ambiente di lavoro nel quale è inserito ora.

Anche se lei ritiene di averne già la risposta, è probabile che un punto di vista esterno e professionale potrebbe aiutarla. Le suggerisco pertanto di rivolgersi a uno psicologo/psicoterapeuta che sia esperto dei problemi del lavoro e delle organizzazioni. La psicologia del lavoro e delle organizzazioni è uno dei possibili indirizzi di studio dello psicologo, che si occupa appunto di problemi come il suo.

Diversamente, se facesse fagotto e se ne andasse via ora, senza prima aver chiarito a se stesso la dinamica attualmente in corso, potrebbe incappare in un altro ambiente con gli stessi problemi, e ritornare punto e a capo.

Inoltre andarsene adesso potrebbe suonare come un abbandono, mentre quando avrà più informazioni potrà andarsene perché avrà deciso davvero di andarsene, per andare a star meglio.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
Grazie dr.ssa Magno, grazie di cuore. Sono queste le parole che volevo sentirmi dire, che in fondo forse già conoscevo dentro di me, ma non avevo il coraggio di dirmele. E penso che lei abbia centrato in pieno il mio problema. Dai suoi dati biografici presumo che siamo quasi, se non proprio, coetanei. Ecco, lei saprà sicuramente quanto oggi per un giovane laureato, soprattutto nel sud italia, sia difficile emergere ed affermarsi. Per questo credere in se stessi rimane l'unica e grande forza per farsi spazio in un mondo professionale non sempre meritocratico. Il conforto e l'incoraggiamento degli amici e, a volte, di esperti come lei può essere essenziale in queste situazioni. Grazie!
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dopo
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
Gentile dr. Santonocito, la ringrazio per la risposta ma molto onestamente non ho alcun interesse a "capire esattamente che cosa sta succedendo nell'ambiente di lavoro" in cui sono collocato. Non è questo un abbandono o un rifiuto, ma un voler evitare di soffrire e stare male psicologicamente nel constatare quanto siano assurde certe dinamiche dettate da fattori non sempre chiari. Più ingenuamente preferisco pensare a me, al mio benessere psicologico e alla mia realizzazione professionale. Ho dedicato sin troppo tempo e intelligenza a situazioni e persone che non la meritavano affatto. Spero invece di trovare sempre persone in gamba che mi sappiano guidare e consigliare al meglio... perchè, grazie a Dio, esistono anche loro! e per fortuna, lungo il mio percorso ne ho conosciute alcune. A loro devo molto.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Non è ingenuo pensare a se stessi, anzi fa benissimo a farlo. E va proprio in questa direzione la raccomandazione di capire come fare per gestire quelle dinamiche lavorative che, come lei sottolinea, spesso sono fonte di stress e frustrazione.

Il pericolo di sentirsi svalutati, trascurati o peggio ancora umiliati nel posto di lavoro esiste per molti. È vero che alcuni ambienti lavorativi sono peggio (o meglio) di altri, ma ciò che succede più di frequente è che le persone mancano degli strumenti psicologici per farvi fronte, e per ottenere un successo che altrimenti sarebbe più a portata di mano.

Nel mondo del lavoro non è sufficiente essere bravi e competenti nella propria area professionale, è necessario anche sviluppare le abilità relazionali e comunicative. L'accento è sulla parola "sviluppare", dato che pochi nascono buoni comunicatori: per la maggior parte delle persone è un'abilità che è necessario coltivare.

Quindi, se lei fosse già assolutamente convinto che il suo attuale posto di lavoro vale poco, non dovrebbe nemmeno chiedere a noi cosa fare: dovrebbe cambiare senza indugio.

Ma se invece avesse il sia pur minimo dubbio che migliorando se stesso potrebbe migliorare di riflesso anche il suo ambiente, allora dovrebbe chiedere un consulto a uno psicologo. Se poi dovesse trovarvi meno di quanto si aspetta, non sarà obbligato a continuare ad andarci.

Cordiali saluti