Terapia adatta

Salve gentili medici, volevo porre una domanda. Quando si hanno dei problemi molto profondi quale è la terapia più adatta? Per 8 mesi circa ho fatto terapia e lo psicoterapeuta utilizzavo l'apporoccio sistemico-relazionale. Vedendo che non stavo ottenendo nessun risultato ho preferito abbandonare la terapia. Ma credo di avere bisogno di un supporto perchè continuo a stare molto male. Vi chiedo gentilmente se potete indicarmi l'approccio più adatto in questi casi. Grazie ancora
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
gentile ragazza cosa intende per problemi molto profondi?

L'approccio è importante ,ma ciò che lo è ancor di più è il terapeuta. Lei si è rivolta ad un sistemico relazionale, ma quest'ultimo, per formazione, avrebbe potuto spaziare da un approccio psicodinamico (ossia di orientamento psicoanalitico) ad uno strategico-comportamentale. Eppure non ha ottenuto risultati.
La formula è :
tipo di problema + tipo di tecnica + terapeuta. Ma se non si crea una buona alleanza ed il terapeuta non filtra le tecniche con bravura allora è tutto da rivedere.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
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dopo
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Credo di avere un sacco di problemi Dottore.
Ho appena compiuto 35 anni, ma mi ritrovo in una situazione come se non avessi vissuto una vita autentica.
Mi sento di avere una crisi di identità, ho dubbi sul mio orientamento sessuale perchè spesso mi sento attratta dalle donne e ciò mi provoca angoscia. C'è da dire che con gli uomini non ho mai avuto un buon rapporto, e che sono sempre stata più legata alle figure femminili, ho iniziato ad allontanarmi dalla figura di mio padre durante l'adolescenza, per vari motivi ho iniziato a vergognarmi di avere un padre come lui.
Spesso mi sento una bambina, non una donna, come se fossi immatura, e sento di non provare affetto per nessuno.
A volte vorrei essere un uomo, sono molto confusa.
Nella mia adolescenza passavo parecchio tempo fuori casa (non ho mai avuto un buon rapporto in famiglia) infatti ho sempre desiderato appartenere ad un'altro tipo di famiglia.
La psichiatra mi ha detto che ho un disturbo di personalità border (anche se non sono presenti tutte le caratteristiche) e un disturbo ossessivo. Sto assumendo antidepressivi e da circa 15 giorni uno stabilizzatore dell'umore ma continuo a stare sempre molto male.
Spesso penso che è inutile vivere così.
Non so più a chi rivolgermi.
Grazie per l'attenzione.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
NON perda fiducia nell'intervento psicoterapeutico, provi con un modello di tipo attivo e focalizzato sul sintomo.(strategico)
saluti
[#4]
dopo
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Mi scusi Dottore cosa intende con modello di tipo attivo e focalizzato sul sintomo?
Quindi mi sconsiglia di intraprendere un percorso psicoanalitico?
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
No il contrario, ossia una terapia orientata alla soluzione dei sintomi mediante strategie strategico-comportamentali. Cioè interventi tesi ad addestrare il paziente a gestire e a controllare i sintomi senza cercare le cause profonde ed inconce di quest'ultimo.
saluti
[#6]
dopo
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Capisco Dottore. Quindi lei non mi consiglia la psicoanalisi. So che con l'analisi si va a fondo per risolvere i problemi è vera questa cosa? Mi potrebbe essere utile?
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
(..) che con l'analisi si va a fondo per risolvere i problemi è vera questa cosa?(..)
Si ma lo fa con tempi decisamente troppo lunghi.
saluti
[#8]
dopo
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Per come le ho detto ho fatto per circa 8 mesi terapia sistemico-relazionale.
Ma se non ho ottenuto nessun risultato crede che questo tipo di approccio non andava bene per i miei problemi?
Grazie ancora
[#9]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
Gentile ragazza

vale la stessa risposta che le ho dato nella replica n°1.
tanti fattori possono contribuire al fallimento di una terapia.

Una cattiva relazione terapeutica (e questo è indipendente dall'approccio tecnico-teorico)

Un contesto (ambiente , famiglia ecc) complesso che rende difficile al paziente il mantenimento di eventuali benefici o di esprimere cambiamenti.

Una problematica complessa e/o cronica che necessita di tempi decisamente lunghi per modificarsi.
saluti
[#10]
dopo
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Sto assumendo psicofarmaci (antidpressivo e da circa 15 giorni uno stabilizzatore dell'umore), e lo psicoterapeuta voleva che non li prendessi. Ma come facevo a interromperli se già sto male anche se li prendo?
Lei mi ha parlato di terapia strategica giusto?
Vivo in provincia di Catania e non so se ci sono psicoterapeuti che utilizzano questo tipo terapia.
Dove potrei informarmi?
La ringrazio ancora per la sua gentile attenzione
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
Chi ha prescritto gli antidepressivi? è stata da uno psichiatra? ne ha parlato con lui sulla possibilità di una nuova psicoterapia? ha chiesto consigli a quest'ultimo?
[#12]
dopo
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Si vado dalla psichiatra del centro salute mentale.
Domani ho l'appuntamento e gliene parlerò, ma non so se si intende di psicoterapie o se è in grado di consigliarmi qualche psicoterapeuta che autilizzi un approccio strategico.
Cosa dovrei chiederle?
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
prima di pensare all'approccio parli con lui della possibilità di affiancare alle cure farmacologiche una psicoterapia. Gli racconti le esperienze che ha avuto e cosa ha fatto esattamente durante le sedute. Lo psichiatra le darà sicuramente qualche indicazione in merito e, avendo la possibilità di parlare con lei dal vivo, capirà sicuramente di cosa può aver più bisogno.
saluti
[#14]
dopo
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Grazie Dottore domani gliene parlerò.
Comunque volevo aggiungere che oltre alla diagnosi che mi ha fatto, un paio di anni fa mi ha fatto fare dei test (su mia richiesta), ho chiesto cosa era uscito dai quei test e mi ha detto che "sono una bambina".
E' possibile questa cosa?
[#15]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
(..)mi ha detto che "sono una bambina".(..)

gentila ragazza non sappiamo cosa volesse intendere il clinico con quella frase, poteva essere una metafora del fatto di aver intravisto una qualche forma di immaturità affettiva ed emotiva.
potrebbe aver usato quell'espressione per delineare un comportamento o un modo di rapportarsi all'altro immaturo ecc.
NOn si perda nel tentare di interpretare il tutto ma cerchi solo il modo di star meglio, ossia si affidi ai suoi curanti.
saluti
[#16]
dopo
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Salve gentili medici, volevo porre una domanda.
E' possibile che una persona per tanti anni si è analizzata, ha analizzato i suoi problemi al punto da farla stare talmente male che nemmeno la psicoterapia ormai può esserle d'aiuto?
Se la risposta è positiva che fare in questi casi?
Si rischia seriamente la sanità mentale?
Grazie per l'attenzione
[#17]
dopo
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Salve gentili medici, scusate il disturbo.
Potreste cortesemente rispondere alla mia domanda?
Grazie ancora per l'attenzione
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
(..)E' possibile che una persona per tanti anni si è analizzata, ha analizzato i suoi problemi al punto da farla stare talmente male che nemmeno la psicoterapia ormai può esserle d'aiuto(..)?

questa domanda non ha alcun senso e non le è di nessun aiuto. E' stata dal suo psichiatra? ha deciso di andare in psicoterapia?
[#19]
dopo
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Domani ho l'appuntamento con la psichiatra del centro salute mentale.
Per la psicoterapia dovrei contattare un consultorio familiare, ma sto aspettanto perchè non so se sono in grado di seguirmi come si deve visto che si tratta di una struttura pubblica.
[#20]
dopo
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Salve Dottori, oggi sono stata dalla psichiatra e mi ha detto di continuare con gli antidepressivi e con lo stabilizzatore dell'umore, inoltre mi ha detto che nella mia situazione sarebbe anche opportuno che mi facessi seguire da uno psicologo.
Purtroppo non posso permettermi di andare da uno psicologo privato.
Secondo un vostro parere, in una struttura pubblica si può essere seguiti bene comunque anche se il problema è abbastanza complesso?
Non so perchè ma ho molti dubbi.
Grazie per l'attenzione
[#21]
Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 707 23 51

Gentile Utente,

Certo che le ha dato gli antidepressivi. Lei si aspettava altro. Vero? Ma difficilmente uno psichiatra che non si occupa della psicoterapia della parola può offrirle di più di farmaci, anzi, di psicofarmaci.

Lei cercava invece un approccio con uno specialista che la capisse, che la facesse parlare, che entrasse in merito ai suoi problemi, che l'aiutasse man mano a migliorare il rapporto con se stessa e con gli altri.. etc...

Bene: una terapia ad indirizzo analitico le sarebbe stata di molto aiuto, ma per fare una terapia del genere occorre trovare anche uno psicoterapeuta giusto, preparato, equilibrato, e capace di ascoltarla e di stabilire con lei un rapporto empatico, e le chiedesse anche di collaborare affinché la terapia fosse efficace. Se non l'ha trovato, lo cerchi ancora, sia nell'ambito della psicoterapia ad indirizzo analitico, sia in altre psicoterapie.
La sistemica ve bene, e vanno bene anche molte altre.
Occorre trovare però un terapeuta che sappia darle quella disponibilità d'animo e quella premura che le serve per sentirsi sicura con lui e che le permetta di raggiungere una situazione di equilibrio e di benessere.
Continui a cercare.
Auguri vivissimi.

Cordiali saluti.
[#22]
dopo
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Grazie Dott. Vita per avermi risposto.
Ho sempre desiderato fare analisi, ma purtroppo economicamente non posso, quindi probabilmente dovrei rivolgermi ad una struttura pubblica.
Quello che mi chiedo ci si può aspettare comunque di essere seguiti come si deve nel pubblico?
Grazie ancora per l'attenzione
[#23]
Dr. Willy Murgolo Psicologo, Psicoterapeuta 173 13

Gentile Signorina,

Lei ha tutte le ragioni del mondo a porsi questi interrogativi dal momento che in gioco é la Sua vita.
Per quanto riguarda i dubbi che Lei riferisce sulla qualità del Servizio Pubblico, indubbiamente sono legittimi e mi sembra che basta guardarsi attorno per rendersi conto della realtà delle cose, anche in ambito Sanitario. Questo però non deve farLe ritenere che sia tutto da buttare. Queste considerazioni valgono non solo per la Sanità ma per tutte quelle circostanze, dove albergano due pesi e due misure. Solitamente una visita privata a pagamento fornisce una risposta al problema più gratificante se rapportata alla stessa situazione ma in ambito pubblico.

Rimanendo in serena attesa di una sanità pubblica più umanizzata, ci sono però delle cose da considerare che potrebbero sbloccare la Sua situazione. Ad esempio non é proprio impossibile trovare delle situazioni dove il discorso si rovescia. Cioè a dire, ci sono dei Servizi pubblici che offrono un aiuto anche migliore di quello che si potrebbe trovare in ambito privato.

Il problema non é tanto l'Istituzione, quanto invece gli abitanti che in essa risiedono. La soluzione a questo stato di cose, secondo il mio parere sta in due momenti ben precisi. Il primo si riferisce alla considerazione che sarà assai difficile che qualcuno venga a bussare alla Sua porta per chiederLe se ha bisogno d'aiuto. In pratica sarebbe oltremodo opportuno che Lei bussi a tutte le porte che può. Sicuramente, prima o dopo incontrerà una persona con la P maiuscola, non solo in quanto preparata professionalmente, ma soprattutto preparata ad accogliere un essere umano in difficoltà.

Non abbia timore a chiedere. A volte certi sonnacchiosi Dottori, si sentono particolarmente stimolati a muoversi se la persona che hanno di fronte rientra nei loro bisogni, ancorchè professionali. Cerchi di non desistere subito se il Sanitario sembra mostrare un interesse relativo. Se il paziente ha bisogno del Dottore, anche il Dottore, per essere tale, ha bisogno del paziente.

Punto secondo. In questa Sua ricerca si rivolga preferibilmente ad uno Psicologo, possibilmente non Psicoterapeuta. Non mi fraintenda, ma ritengo che un bravo Psicoterapeuta eventualmente dovrebbe intervenire in un secondo tempo, e cioè allorchè lo Psicologo dovesse ritenerlo utile. Questa considerazione si riferisce alla possibilità che a volte lo specialista si identifica troppo, inconsciamente, con la sua specialità. Terzo punto e concludo. Non si tormenti il cervello nel chiedersi quale orientamento sarebbe più adatto per Lei. Questa è una faccenda che dovrebbe progettare assieme allo Psicologo che ha scelto.

Cordiali saluti e.... si dia da fare.

Dr. Willy Murgolo
Psicologo-Psicoterapeuta
Ipnosi Clinica-Sessuologia

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dopo
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Grazie Dott. Murgolo è stato davvero gentilissimo.
Prenderò appuntamento con un Consultorio familiare di un paese vicino a dove abito io, non vado nel mio perchè già ci sono stata anni fa, lì credo ci sia lo psicologo non psicoterapeuta, e speriamo che mi indichi la giusta strada.