Transfert?

Non so più cosa pensare... sto cercando informazioni in rete, ma penso che la cosa migliore sia parlarne con qualcuno di voi...
Da qualche mese mi è stata diagnosticata una malattia. Sono seguita da un medico eccellente, al quale sono arrivata dopo una piccola parentesi con un altro medico col quale non mi ero trovata bene.
Il nuovo medico, ha lo stesso nome, gli stesso nomi di una persona molto importante per me che non c'è più... come se chi non c'è più mi avesse mandata da lui... come se solo questo medico potesse salvarmi.
Penso a questo medico in ogni istante... non ho "istinti sessuali" per lui, però è diventato nella mia mente la sostituzione di chi non c'è più... provo per lui le stesse emozioni, lo vedo esattamente nello stesso modo...
E ho paura perché questo sta rischiando di togliere tempo e spazio al mio compagno... e razionalmente so che non deve succedere.
Vorrei abbracciarlo... vorrei che facesse parte della mia vita di tutti i giorni e mi manca incredibilmente quando non lo vedo (d'altronde lo vedo solo alle visite di controllo)... ho paura che se ne accorga, che mi "cacci"... che trovi una scusa per farmi cambiare dottore... e io a quel punto credo che non mi curerei più.
Sono cosciente di ciò che mi sta accadendo. So anche di non poterne parlare con nessuno.
Volevo solo capire come posso ridimensionare tutto questo vortice di emozioni.
Grazie per il supporto.

[#1]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
forse la malattia (anche se non so di cosa si tratta) e la delusione per il medico precedente hanno influito molto sulla Sua percezione un po' "emotiva" di questo rapporto medico paziente.

Ma non deve assolutamente costruirsi "trappole mentali" del tipo

"e io a quel punto credo che non mi curerei più."

oppure

"So anche di non poterne parlare con nessuno."

perchè in questo modo si crea un circolo vizioso che non può far altro che aumentare tutta questa confusione.

In questo modo ("in trappola") Lei rischia davvero di mandare all'aria tutto.

I circoli viziosi si interrompono facendo il "contrario", che nel Suo caso dovrebbe essere

"Ne posso parlare con qualcuno"

"Posso curarmi in ogni caso"

ecc.

Ci pensi ed eventualmente ne parli con uno psicologo, prima di perdere il controllo sulla situazione

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Grazie mille della velocità e della risposta.
Il fatto è che sono seguita da uno psicologo nell'ambulatorio dove sono in cura dal MIO medico... e che ho anche firmato la liberatoria per far sì che medico e psicologo possano parlare di me...
Non posso proprio confidarmi con lo psicologo, altrimenti lui lo verebbe a sapere... e non mi sorriderebbe più...
Mi sembra di essere impazzita!
Ci tengo a dire che è un momento particolare, sono in crisi ansioso depressiva... ma solo lui, il suo sorriso, interagir con lui mi dà serenità e fa sentire felice.
[#3]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
"ho anche firmato la liberatoria per far sì che medico e psicologo possano parlare di me..."

E di cosa potrebbero parlare se Lei non è sincera con lo Psicologo? A che serve andare dallo Psicologo quando non ci si fida di lui al punto da confidare certe cose, come quelle da Lei scritte?
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le utente, questa situazione sta condizionando sia il rapporto con il suo medico sia quello con lo psicologo, e rischia di interferire nel rapporto con il suo compagno.
Le sue emozioni non vanno ridimensionate, ma ascoltate ed elaborate durante il percorso psicoterapeutico.
Intanto potrebbe dire al suo psicologo che è in difficoltà perché sente il bisogno di condividere un suo vissuto, ma si sente condizionata dall'eventualità di una comunicazione tra lui e il medico.
A quel punto se c'è un'alleanza terapeutica con lo psicologo, egli sarà in grado di facilitare l'elaborazione di queste emozioni, rispettando i suoi tempi ma offrendole l'opportunità di comprendere il significato di queste emozioni e che relazione hanno con il suo modo di essere in relazione con l'altro.
Cordialmente

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#5]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Quindi è meglio che cambi psicologo??? Il fatto è che sono stata costretta da un altro psicologo esterno a fare riferimento a quello interno al centro dove sono in cura... sono in cura per problemi di ansia e depressione legati alla malattia, ed è la prima volta che oggi parlo di questo "elemento in più"...e ora mi trovo in questo pasticcio.
Come faccio a giustificare il fatto che preferisco essere in analisi al di fuori del centro così da poterne parlare con lo psicologo senza temere che poi lui lo venga a sapere?

Grazie per l'attenzione e i consigli preziosissimi.
[#6]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Gentile Dott.sa Camplone,
La ringrazio tantissimo per la risposta.
Ha ragione... dovrei fare così.. ma ho una paura tremenda!
Ci sono troppe cose in ballo:
1) il vero motivo per cui sono in analisi legato all'ansia e alla depressione legati alla malattia
2) il fatto che non voglio perdere il mio medico
3) il fatto che sto allontanando il mio compagno
Non so come gestire tutto questo!
Ho paura ...
Grazie davvero
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Un professionista che rispetta il codice etico non può "costringere" ma al massimo consigliare una persona di rivolgersi ad un collega.
Non affrontando questa situazione con lo psicologo, rischia di invalidare l'efficacia del percorso psicoterapeutico e si priverebbe della possibilità di elaborare i sentimenti nei confronti del suo compagno.
Capisco la sua paura ma data a delicatezza della situazione credo sia molto più rischioso per lei tenersi tutto dentro.
Cordialmente
[#8]
Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14 22
Gentile signora, provare dei sentimenti per il proprio medico è una cosa frequente e normale, è un effetto rilevato e studiato nel nostro campo.

Capisco la vergogna che prova, ma se decidesse di discuterne con lo psicologo questi dovrebbe essere preparato a trattare questo aspetto del rapporto con il suo medico.
Non è niente di strano!

Inoltre, lei ha il diritto (e il suo psicologo il dovere) di pretendere che lo psicologo non riveli al medico ciò che lei gli rivela, anche fosse un solo aspetto.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl

[#9]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Grazie mille per i vostri consulti e i vostri consigli.
So che è la cosa giusta... ma non credo che sarò in grado di affrontarla, per ora.
Spero solo che questo non danneggi la relazione con il mio compagno... che so di amare.
Però... quando penso a lui... al mio medico è come se potessi volare... come se sentissi una gran forza..
So di amarlo, in modo diverso dal mio compagno, e so che l'ho idealizzato - pur amando sinceramente ciò che fa e come lo fa - così come avevo idealizzato il suo omonimo che non c'è più e che mi ha dato la forza per sopportare tante cose in passato.
Scusate, mi rendo conto che questa non é la sede.

Grazie davvero.
[#10]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile utente, la confusione di ruoli della quale parla è frequente e può succedere, e di solito ha a che vedere con i motivi per i quali si è in cura.

Ma è lo psicologo la persona adatta a far luce su questa confusione, e anzi a utilizzarla in modo che il suo progresso in terapia risulti più spedito.

In altre parole, la confusione lei ce l'ha verso il medico, ma è lo psicologo quello che può risolvergliela.

>>> Non posso proprio confidarmi con lo psicologo, altrimenti lui lo verebbe a sapere... e non mi sorriderebbe più...
>>>

Anzi, io credo che le sorriderebbe ancora di più.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#11]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Grazie mille Dott. santonocito per la Sua risposta...
a dire il vero io sono in cura per l'ansia e la depressione che mi sono derivate dalla malattia che mi è stata diagnosticata qualche mese fa e dal suo impatto (medicine, visite) nel mio quotidiano...

Cosa intende con "le sorriderebbe ancora di più"? Pensa che così io risulti antipatica o "nevrotica"?

Grazie ancora.
[#12]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
non si scusi, ma rifletta sul fatto che oggi ha tratto di certo curiosità ed interesse da questi scambi con noi, che siamo Psicologi. Un confronto con il Suo terapeuta potrebbe essere altrettanto interessante, addirittura stimolante.

Per cui adesso le consiglio di spegnere il pc e di parlare con lo psicologo reale.

Coraggio, alla fine come vede la malattia può portare a tantissime emozioni, non solo negative, ma anche positive, come quelle che Lei vive nei confronti del medico.