Non vuole figlio

Buongiorno, mi sono registarata ora e scrivo per un problema che è stato già sollevato, ma che differisce per alcuni punti da altri.
Non ho nessuno con cui parlare ed ho bisogno di un consulto oppure di qualche opnione in merito.
Ho quasi 35 anni, ho una relazione da circa un anno. Lui ha 42 anni.
Entrambi separati in via di divorzio a breve. Io ho avuto 2 aborti dal precedente matrimonio, in quanto non volevo figli con tale persona. Lui, ha avuto una bambina dalla sua ex ragazza (non la sua ex miglie) quando aveva circa 28 anni. Lui non ha mai riconosciuto questa figlia, ed ha provato ad avere rapporti con lei circa un anno fa, ma la cosa non ha preso una buona piega.
Grande affetto e grande amore tra di noi fin da subito. Ci rispettiamo e rispettiamo entrambi i caratteri e le difficoltà che ci hanno segnato durante il nostro cammino. Io ho accettato (a fatica, ma lo sto facendo) questa suo "problema" con questa bambiana...
Da quando siamo insieme abbiamo parlato di avere figli...tanto che avevamo programmato di averne da fine di questa estate. Il discorso è stato a volte serio a volte scherzoso (tanto che scerzava sull'avere dei gemelli con sua madre). Ora, che ho fatto la mia richiesta a lui di provare ad avere un bambino (con difficoltà visto il mio carattere molto riservato) mi è stato negato. Non con un "no" non voglio avere figli, ma semplicemente, con un "ora non me la sento" oppure "un a volte ne ho voglia a volte no".
Lui mi ha chiesto di esprimere qualcosa in merito...ma non ce l'ho fatta! Sono stata in silezio...ho represso ogni mio sentimanto... e ora non so cosa fare.
Capisco la sua situazione e quello che può averlo ferito e senganto nel tempo...ma dall'altra parte c'è anche la mia situazione, che una volta deciso finalmente di fare un figlio mi viene negato.
Mi avvicino ai 35 e non me la sento di aspettare ancora!
Inoltre, lui mi ha chiesto, portando l'argomento sulla convivenza, di fare il passo di andare a vivere insieme (anche questo agomento già discusso più volte)...ma io, dopo la sua risposta, non ne sono più di tanto sicura...non ho voglia di ritrovarmi a portare avanti una casa (x due) continuando a lavorare (faccio 2 lavori)...chi me lo fa fare? Perchè? non sento questo rapporto sicuro..
Sono molto confusa. In più, non provo nè rabbia nè delusione...sono come senza emozioni...non so come venirne fuori!
Grazie un saluto
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile utente, ha ragione a dire che il problema è ben noto. Come saprà, molti uomini reduci da separazioni e divorzi, l'ultima cosa a cui vogliono pensare è avere un altro figlio. La novità, qui, è che lei ha avuto ben due aborti prima, perché non voleva figli, e ora si trova il fiato sul collo degli anni che passano, a cercare di recuperare il tempo perso.

Io credo che sia un suo diritto avere dubbi, e se non vuole metter su insieme una casa per due, fa bene ad aspettare per un'eventuale convivenza. Tenga presente però che quando dall'altra parte s'incontra un "no" su questioni importanti come queste, è difficile riuscire a ottenere una negoziazione tipo: "Prima decidiamo di comune accordo che avremo un figlio, poi andremo a convivere". La vedo difficile, se questa fosse la sua intenzione. Temo che potrebbe trovarsi a dover scegliere.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore la ringrazio per la sua pronta risposta.
Ci tengo a precisare che la mia non vuole essere una negoziazione...non è mia intezione fare questo.
Sono solo mie riflessioni per capire meglio dove potrebbe essere il problema e come sarebbe più giusto comportarsi e soprattutto cosa vorrei realmente io.
Tutto qui!
La ringrazio ancora tanto per il suo intervento, mi sta aiutando molto a riflettere.

Grazie
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Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicologo, Psicoterapeuta 648 21 5
Gentile Signora,
è evidente che nonostante l'amore probabilmente siete portatori di bisogni diversi, ma questo non significa che non sia possibile trovare un accordo.
Tuttavia per trovare tale accordo è necessario confrontarsi e pare proprio che la prima difficoltà stia a questo livello (<<...Lui mi ha chiesto di esprimere qualcosa in merito...ma non ce l'ho fatta!.....>>)

Inoltre questa difficoltà, come giustamente lei ha notato, l'ha condotta alla necessità di NON esprimere quello che sente (<<....Sono stata in silezio...ho represso ogni mio sentimanto...>>) ed è inevitabile che questa repressione le faccia covare del risentimento che la porta a dubitare della persona in questione.

Ma la domanda è: se dubita come mai decide di farci un figlio?

Chiaramente è una domanda provocatoria per farle notare che probabilmente il problema non è il suo compagno ma la strategia comunicativa che avete scelto per dialogare su una scelta così importante.

Cordialmente

Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense

[#4]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio anche Lei Dottoressa per il suo intervento.
Si, sicuramente c'è un problema di comunicazione...da parte mia..tengo molto a tenere dentro e parlare poco.
Lo so bene e sto piano piano cercando di aprirmi di più.
Per rispondere alla sua domanda:Fino alla mia richiesta (pochi giorni fa) non avevo grandi dubbi in merito alla persona,anzi...visto che ne parlavamo di bambini...
Ad anche ad oggi, non è che proprio per la sua negazione, mi si è aperta una voragine di dubbi nei suoi confronti...
Sicuramente, visto che il dialogo è partito da me, la strategia dello stesso non è stata delle migliori.
E' stata una risposta che non mi aspettavo e non sono stata in grado di controbattere.
Grazie ancora

Cordiali saluti
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Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicologo, Psicoterapeuta 648 21 5
Grazie a lei