Consiglio/parere

G.li Dottori,
sono una giovane di 21 anni. Sono in un periodo di forte crisi scatenata dalla fine della mia prima relazione sentimentale, durata due anni. Ho conosciuto il mio ragazzo in un periodo in cui vivevo già una forte instabilità: avevo iniziato l'università da qualche mese e soffrivo di forte ansia, a volte qualche attacco di panico.Quando mi è stato presentato,nonostante lo trovassi bello e mi sembrasse una bella persona(dicevo mi sembrasse una”luce”),covavo dubbi sul fatto che saremmo mai potuti essere felici.Già dopo tre mesi avevo deciso di lasciarlo,convintissima che LUI non mi amasse.Ero IO però aggressiva con lui, vedevo come minaccia i suoi amici, lo colpevolizzavo/mettevo alla prova x ogni cosa e se si arrabbiava mi convincevo non mi capisse.Però lui ha insistito x stare insieme dicendo di tenerci molto.Ho pensato che non potevo continuare a insistere per cambiarlo x cui non l'ho più aggredito e lui pian piano si è effettivamente sciolto,il rapporto si è un po' stabilizzato,lui è diventato veramente un compagno perfetto..+era buono con me,+volevo amarlo e meno ci riuscivo.Il suo amore, invece che farmi contenta,mi faceva sentire colpevole.Tuttavia convinta che tutto si sarebbe aggiustato sono andata avanti,finché non sono partita in Erasmus.Lì ho baciat un altro ragazzo:così mi è scattata una crisi interiore,mi sembrava che l'episodio dimostrasse in maniera palese come io non lo amassi.Ho confessato il tradimento: il perdono mi ha spiazzata, mi è venuta un'ansia fortissima e in presa a questa l'ho lasciato.Invece che stare meglio sono entrata in depressione,piango convulsivamente all’idea della perdita;è come fossi bloccata da una voce interiore che mi dice "devi lasciarlo" e un'altra che dice"non voglio perderlo".Sono devastata,non esco più di casa,non vado più in università,piango ogni gg(la situazione si protrae da due mesi).Già prima di conoscere lui oltre ad avere ansia,percepivo la mia vita come vuota,pensavo che niente avrebbe migliorato le cose(il discorso sarebbe+ampio,la sede non lo permette)così ora mi sono rivolta a uno psicologo clinico in ospedale che mi ha indirizzata verso una psicoterapia di gruppo perché dice che il mio problema sembra di tipo relazionale.Mi ha anche consigliato una cura farmacologica e la psichiatra mi ha consigliato il dosaggio minimo di Entact(10mg).E' esagerato prendere i farmaci?E' possibile che io abbia sabotato davvero il rapporto per le mie paure inconscie?Oppure non accetto me stessa?Sarebbe utile affiancare una psicoterapia individuale,visto che ora è tutto scaturito da questo particolare rapporto?Io in effetti ho sempre la sensazione di un bisogno spasmodico d'amore e la sensazione di non riceverne..e mi sento sempre vittima,di non poter reagire..sono confusa,non capisco i miei sentimenti,mi sento egoista,ma al contempo soffro tantissimo..x di + c’è ancora la possibilità di recuperare questo rapporto vorrei capire cosa mi succede al + presto..grazie in anticipo
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile ragazza,
a mio parere sarebbe utile una terapia individuale, maggiormente focalizzata sulle difficoltà e i disagi che ha esposto.

In merito alle altre sue domande, ogni specifica situazione necessita di essere contestualizzata alla luce di molti elementi e questo potrà essere fatto con cognizione di causa dallo specialista in presenza.
Ciò che è importante in questo momento non è tanto il perché dei suoi disagi, ma il come risolverli.

Le suggerisco la lettura di un articolo su questo sito per informazioni in merito ai vari orientamenti psicoterapeutici

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

Per quanto riguarda i farmaci, deve fare riferimento alla psichiatra, poiché lo psicologo non è medico.


Molti auguri

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Capisco la sua urgenza di una soluzione, per provare a recuperare il rapporto, ma anche con una terapia individuale ci vorrebbe un po' di tempo perchè dia i suoi frutti. Le consiglio di fidarsi del suo gruppo terapeutico e di utilizzare pienamente quella risorsa. Ma se questa tecnica terpeutica non le sembra che vada bene per sè, può chiedere consiglio ai suoi curanti per un setting individuale.

Lei ha intrapreso un cammino di conoscenza di sè e di crescita. Forse la motivazione più forte è dovuta all'incertezza sul suo rapporto attuale, ma ha indicato alcuni argomenti (<Già prima di conoscere lui oltre ad avere ansia,percepivo la mia vita come vuota,pensavo che niente avrebbe migliorato le cose>) che fanno pensare alla necessità di un lavoro approfondito, con le necessarie tempistiche, su di sè e sull'origine di questi sentimenti.

Mi sembra che questo ragazzo le voglia davvero bene: forse può provare a parlare apertamente con lui delle sue paure e del suo bisogno di tempo per mettere in ordine le cose dentro di sè.

Un saluto.

Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it

[#3]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
G.li dottori,
grazie della risposta. Ci siamo sentiti ieri sera; lui è disposto a rifrequentarci, ma solo se in prospettiva di tornare insieme. Io vorrei frequentarlo senza impegno per capire,lui non vuole,ma mi sembra giusto e ragionevole così. Eravamo tranquilli, nessuno vuole una compagna ora.Sono io che però non trovo ancora pace.Ieri sera ero tranquilla così,desiderosa di riniziare se e quando finalmente avrei avuto più consapevolezza di me stessa,cosciente di rischiare di perderlo,ma pensando che è lo scotto da pagare per non fare altro male a lui e fare del bene a me.Stamattina però mi sono svegliata di nuovo nell'ansia di non perderlo.E' ingestibile.. non riesco a GESTIRE nè comprendere i miei sentimenti, le mie emozioni, a stare CALMA, separarmi da lui mi angoscia, ma tornare insieme a lui anche, non voglio tornare a ridevastare la sua vita in base alla mia bizza del momento. Sono abbattutissima, mi sono svegliata nell'ansia, di nuovo.. sembra che la mia mente e il mio cuore non si diano pace!Ma che conflitto è questo?Starci non mi va bene,non starci neanche... Vorrei per lo meno stare TRANQUILLA fino a che non parto con la terapia,convicermi che non c'è fretta di dare altre risposte a lui,ma ancora non sono stata chiamata per fissare appuntamento, ci vorrà tempo. Per altro non so la frequenza degli incontri della psicoterapia e io non riesco a sopprimere questa urgenza interiore, x quanto tutti mi confortino,tranquillizzino,NESSUNO mi imponga NULLA.
[#4]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazza, diceva Oscar Wilde che due sono le cose peggiori a questo mondo: una è non ottenere mai ciò che si desidera, l'altra ottenerlo. E la seconda è ben peggiore della prima.

Lei cercava il Principe Azzurro e soffriva perché il suo ragazzo non corrispondeva a quell'ideale. Quando invece, poi, ha avuto la certezza d'averlo trovato (perdono per il "tradimento") è andata in crisi e l'ha lasciato. Sempre presente, sempre perfetto, sempre luccicante... i principi azzurri vengono a noia presto.

Credo che il suo problema consista nel conflitto fra volere un Uomo con la maiuscola, e allo stesso tempo un uomo da poter dirigere, controllare, rendere disponibile. È un conflitto comune nella psicologia femminile, forse nel suo caso è un po' più accentuato della norma.

Si dia un po' di tempo per vedere che risultati le porterà la terapia che ha appena iniziato.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#5]
Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
<lui è disposto a rifrequentarci, ma solo se in prospettiva di tornare insieme. Io vorrei frequentarlo senza impegno per capire,lui non vuole,ma mi sembra giusto e ragionevole così.>

Forse mi sbaglio, ma mi sembra che questo ragazzo le stia dando la sua disponibilità ad aspettare, frequentandovi nel frattempo, chiedendole però la rassicurazione che nessuno dei due utilizzerà questo momento per cercare un'altra relazione (la prospettiva di tornare insieme). Certo lei non gli può garantire che, quando si sentirà meglio, potrà riprendere la vostra relazione: magari avrà compreso delle cose di sè che sono incompatibili con un rapporto con questo ragazzo.
Ma, se lo crede, può mettere in chiaro, a lui e a sè, che è un momento in cui sta cercando sè stessa e non qualcun'altro. Sta cercando di capire sè e, di conseguenza, il motivo per cui questa relazione la angoscia tanto. Certo non si può impegnare per il futuro e lui dovrà, se vorrà, pazientare.

Per quanto riguarda la terapia, avevo capito che avesse già iniziato con il gruppo, che invece non è ancora partito.
Forse, se crede, nel frattempo potrebbe effettuare alcuni colloqui individuali per lavorare sull'ansia che la pervade in questo momento e arrivare un po' più tranquilla anche alla terapia di gruppo.

Un saluto.
[#6]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
G.li dottori,
sì, questo ragazzo mi sta dando tutta la disponibilità possibile. Io sto cercando di rialzarmi, ma è veramente incontrollabile, stamattina per affrontare l'ansia sono uscita e ho incominciato a sentirmi profondamente depressa, fino a che sono dovuta tornare a casa perché non riesco a evitare di piangere. Mi rassicuro pensando di "mettere a posto la mia vita", "smettere di fare la vittima e colpevolizzarmi, costruire qualcosa e poi tornare da lui", immagino che "forse lo perderò ma pazienza lui si rifarà una vita con chi lo può fare felice, io troverò la mia strada", però a quanto pare non funziona. E' strano, capisco che c'entri un qualche senso di colpa, ma non capisco se è perché credo di non meritarlo o perchè non lo amo! Però in effetti ammetto che è proprio nel momento in cui ha perdonato il tradimento che la mia ansia è aumentata maggiormente(come propone il prof.Santocito). E che in questo momento quello che vorrei è essere in grado di amare l'altro per ciò che è e essere serena insomma. Sono molto preoccupata perchè mi sembra di star cadendo seriamente in depressione, alterno ansia a momenti in cui mi sembra di spegnermi e mi viene da piangere, e va avanti così da due mesi. Sto abbandonando tutto, penso di voler riniziare a studiare o penso a nuove cose che vorrei fare, mi dico "dai ora mi rialzo, faccio questo e quest'altro" e pensarlo mi consola, ma poi sono paralizzata nel mio agire, mentre faccio le cose pian pianino mi spengo, come se perdessi le forze, le speranze. Comunque purtroppo la psicoterapia non è ancora iniziata, sto aspettando la chiamata da parte della psicoterapeuta che organizza questi incontri.Volevo chiedere a lei se era possibile anche organizzare incontri individuali. Le tempistiche sono quelle che sono, mi sono rivolta al servizio pubblico di supporto psicologico dell'Ospedale S.Paolo di Milano, mi sembrano molto competenti, e sto cercando di avere pazienza, perchè i problemi non si risolvono con la bacchetta magica, però al momento non avendo altro consulto mi sono rivolta a questo sito e vi rigranzio molto per aver letto la mia richiesta e risposto gentilmente.
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