Blocco sessuale, credo psicologico.

Salve, spero qualcuno possa aiutarmi.
Forse è una cavolata, ma io questa cosa la sto vivendo proprio male.
Insomma, durante rapporti sessuali con il mio ragazzo non riesco a, come dire, muovermi. Diciamo che non riesco a "star sopra" o a fare la mia parte ( è difficile da spiegare cercando di essere il meno volgare possibile. )
Il punto è che non è il primo con cui succede, con un mio ex ci ho messo due anni prima di sbloccarmi e vivere la mia intimità a pieno. diciamo che comunque, sessualmente parlando, non ho problemi, nè inibizioni. Provo e sperimento qualsiasi cosa senza alcun problema. Il problema viene fuori nei rapporti più normali dove magari io sono sopra e quindi il rapporto dipende da me e quel momento vado in palla, non riesco a cordinare i movimenti, nè a far niente, non so, ho paura di non essere abbastanza brava o di deluderlo, però poi i rapporti non vanno a buon fine, ieri abbiamo quasi litigato, perchè lui non capiva, pensava che non avevo voglia di muovermi, ma non è così, gliel ho spiegato e dice di aver capito. non gli avevo mai parlato di questo blocco, non l avevo mai fatto con nessuno ed è stato imbarazzantissimo.
Adesso, dopo averglielo detto, ho paura, diciamo più che altro vergogna, a pensare ad un rapporto sessuale con lui, ma forse perchè la cosa è fresca e poi mi passa, ma con il blocco come faccio?! non so se centra, ma ho sempre avuto pessimi rapporti con mio padre, per vari e seri motivi, forse centra? come portei fare per sbloccarmi? io ho, forse da stupida, pensato di bere un pò, dato che l alcool toglie i freni inibitori, e provare a far tutto quello che voglio fare, magari essendo brilla non vado in paranoia e sbloccandomi una volta poi succede sempre.. non so. Aiutatemi.
Grazie a tutti in anticipo.
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazza, "stare troppo a pensare" non è amico di "lasciarsi andare".

Potrebbe esserle utile confrontarsi con le sue aspettative relativamente all'"essere brava", "deluderlo" e via dicendo.

L'intimità non è una performance: pensare in termini di "brava" o "meno brava" mette in secondo piano il piacere, che è come un dolce, composto da tanti ingredienti.

Scegliere di parlare delle sue difficoltà con il suo ragazzo è stato un passo in più verso l'intimità. Affrontare insieme la ricerca della vostra intimità potrebbe essere il passo successivo.

Più che pensarla in termini di "esame", provi a viversela in termini di "curiosità", con una piccola indicazione.

Quando si è in intimità, può essere importante "spegnere il cellulare", cioè lasciar fuori dalla porta il mondo ed i suoi pensieri, e viversi quello che succede lì, in quel momento, compresi gli imbarazzi, le goffaggini e le "papere" che fanno di noi degli esseri umani e non superuomini o superdonne.

Se le sue difficoltà dovessero persistere, e non riuscisse a vivere con trasporto il rapporto con il suo ragazzo, prenda in considerazione l'idea di rivolgersi alla psicoterapia, possibilmente con un/una professionista esperto/a in tematiche sessuali.

Cordiali saluti
[#2]
Dr. Cristian Livolsi Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 100 5
La consulenza con uno psicoterapeuta ad indirizzo cognitivo comportamentale o ad un sessuologo clinico, è particolarmente indicata nei casi similari al suo. Valuti nella sua provincia, la presenza di questi due professionisti.

Cordialmente.

Dr. Cristian Livolsi
Psicologo/Psicoterapeuta e Ipnologo
www.cristianlivolsi.com
cell. 3387425971

[#3]
Dr. Andrea Biserni Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 79
Gentile ragazza,
lei scrive che durante i rapporti sessuali con il suo ragazzo il suo <<blocco>> si manifesta quando lei si trova sopra ed è così principalmente lei ad avere il controllo sul ritmo e altri aspetti dell'amplesso:
<<Il problema viene fuori nei rapporti più normali dove magari io sono sopra e quindi il rapporto dipende da me>>

specifica che proprio perché in quei momenti il rapporto dipende soprattutto da lei, finisce per andare in ansia:
ha <<paura di non essere abbastanza brava o di deluderlo>>:

sembrerebbe dunque che in quei momenti emerga una sua antica (era già successo con un altro ragazzo) insicurezza, che le fa temere di non riuscire ad essere all'altezza di una persona (il suo ragazzo) per lei importante.

Per superare il problema sessuale più che l'alcool (buona sessualità ed alcool generalmente non sono buoni amici) è molto probabile le sarà utile aver avuto il coraggio di parlarne con il proprio ragazzo, è probabile che il suo ragazzo l'aiuterà e che nel complesso si mobilitino risorse di coppia che le saranno preziose nel migliorare il vostro benessere sessuale.

Se nonostante ciò il problema sessuale dovesse permanere, sarà opportuno che si rivolga ad uno psicologo psicoterapeuta, meglio se con aggiuntiva formazione in sessuologia.

Come le ho detto ho tuttavia fiducia che con l'appoggio del suo ragazzo con buona probabilità il problema possa gradualmente superarlo.

Anche in caso di evoluzione positiva, tuttavia, potrebbe forse prendere in considerazione la possibilità di rivolgersi comunque ad uno psicologo psicoterapeuta: al fine comprendere meglio il perchè di questo problema sessuale (che periodicamente si ripresenta anche con ragazzi diversi) e cercare di risolvere i motivi di fondo di esso, andando anche ad autoesplorare e rielaborare quella che sembra essere un'insicurezza antica, ed i motivi di essa, all'interno di una relazione terapeutica.

La saluto con cordialità. Buona Pasqua!

Dr. Andrea Biserni
Psicologo Psicoterapeuta - Sessuologo Clinico
Terapia Rogersiana - www.sessuologia-psicologia.org

[#4]
Dr. Luigi Gileno Psicologo, Psicoterapeuta 211 2
gentile utente, lei chiede se possa in parte dipendere dal cattivo rapporto con suo padre...potrebbe essere utile capire cosa intendesse lei per pessimi rapporti, dovuti a svariati motivi...
poi bisognerebbe anche approfondire il discorso relativo al non sentirsi in grado, al timore di deludere...avviene solo nel contesto intimo della sua vita o anche in altri ambiti?
credo che come sottolineato dai miei colleghi, il fatto di averne parlato con il suo partner possa essere un buon aiuto, ma la invito a riflettere sulla domanda che le ho posto in precedenza, dopodichè può chiedere eventualmente il consulto di un collega della sua zona...saluti!

Dr. Luigi Gileno