Famiglia problematica

Salve,
la mia storia è abbastanza lunga e complessa quindi cercherò di riassumere quello che più mi preoccupa in questo momento.
Inizio col dire che faccio parte di una di quelle famiglie in cui l'apparenza è talmente tanto marcata da nascondere benissimo ciò che in realtà non va all'interno.Quindi benestante e ben vista da tutti.
Una madre anaffettiva (per lo meno con me,primogenita femmina) un padre presente solo economicamente.Assolutamente incapaci di dare affetto e comprensione ma che purtroppo entrano irrispettosamente nella mia vita.Il fatto che mi mantengano agli studi da loro modo di decidere per me.Inserendosi nelle mie scelte pretendendo di fare a modo loro altrimenti sono interminabili discussioni.Mi è stato impedito di lavorare,ho continue pressioni sugli studi e mi è stato scelto un mestiere post laurea non inerente ai miei studi semplicemente per un loro egoismo. Avrei voglia di chiudere definitivamente i rapporti e andar via ma nello stesso tempo c'è la paura e senso di colpevolezza nei loro confronti.Purtroppo a 25 anni si è placata la voglia di ribellarmi e l'unica soluzione che trovo per andar via è quella di un matrimonio (ancora una volta facendo la loro volontà).So bene che ognuno di noi sceglie della propria vita;ma come si fa a scegliere quando si entra nella spirale ossessiva del debito con la famiglia che ti ha messo al mondo? Nonostante siano causa di mie forti insicurezza e problemi relazionali non riesco ancora a trovare una soluzione.La pazienza e la sofferenza sono difficili da sopportare.So che una soluzione ,in parte, sarebbe quella della psicoterapia ma purtroppo non posso affrontare nemmeno quella per ora stando a contatto con queste persone. Ringrazio per l'attenzione
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile ragazza,
con molta probabilità trarrebbe notevole vantaggio dall'avere la possibilità di effettuare dei colloqui con uno psicologo (se poi sarà indicata una psicoterapia sarà lui a deciderlo insieme a Lei).
Perchè sostiene che questo non può essere affrontato? Perchè i suoi non vorrebbero o per l'impegno economico?
Le ricordo che esiste la possibilità di rivolgersi alle ASL o ai consultori, dove potrà trovare l'aiuto di cui necessita con una spesa decisamente bassa.
Cordiali saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazza,
dalle sue parole emerge una sudditanza psicologica nei confronti della sua famiglia di cui paradossalmente sembra essere almeno in parte consapevole, ma non abbastanza da svincolarsi da scelte non condivise che potrebbero condizionare pesantemente il suo futuro come il matrimonio.
Cosa potrebbe accaderle oltre alle discussioni se ad esempio trovasse un lavoro e decidesse di rinviare la decisione di sposarsi?

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta e il consiglio.
Non riuscirei ad affrontare dei colloqui ora perchè non mi sentirei libera di farlo.Sono troppo opressa e non riuscirei in questo momento a lavorare su di me.Sarà sicuramente uno dei primi passi che farò appena troverò la forza di andar via.
Ancora grazie per la sua disponibilità
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dopo
Utente
Utente
Gentile dott.ssa Camplone,
Non mi preoccupano le discussioni ma il fatto che la soluzione sia quella di scappare dalle persone che teoricamente dovrebbero dare sicurezza.Trovo doloroso rompere i rapporti considerata anche la situazione di emarginazione che probabilmente avrei.
la ringrazio
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
E' sicura che la rottura dei rapporti con i suoi familiari è l'unica alternativa possibile?