Dinamiche di coppia

Buongiorno,
sono una donna sposata da circa un anno (dopo un fidanzamento di un altro anno) ed ho 38 anni.
Fino a qualche mese fa i rapporti sessuali con mio marito (41 anni) sono sempre stati soddisfacenti , sporadicamente si’ qualche defaillance pero’ senza nota di rilievo.
Io sono una donna piuttosto esigente dal punto di vista sessuale, e forse in qualche modo abbastanza aggressiva; la maggiorparte delle volte sono io quella che prende l’iniziativa e sin dal principio mi e’ sempre sembrato che lui abbia accettato di buon grado questo mio atteggiamento, anche perche’ lui caratterialmente da questo punto di vista ha i tipici tratti del passivo.
Da qualche mese a questa parte tuttavia, lui ha un evidente problema di erezione. Ho scoperto per puro caso (in quanto aveva dimenticato un blister nei pantaloni da lavare) , che fa uso di cialis. Lui non mi ha mai parlato di questo, ed io non ho affrontato il discorso aspettando che lui lo facesse. Ma non e’ stato cosi’. Inoltre ora, anche se gia’ erano poche le volte in cui prendeva l’iniziativa, non mi si avvicina piu’ neanche con un dito se non sono io a farlo (premetto che sono incinta di 3 mesi, con un aborto spontaneo alle spalle,e non so se questo possa essere un motivo).
A tutto cio’ si aggiunge anche un suo atteggiamento che mi da’ molto fastidio e mi fa molto arrabbiare, ovvero il fatto che ogni volta che c’e’ l’occasione e siamo insieme, noncurante della mia presenza, guarda molto insistentemente le altre donne, cercando di agganciare il loro sguardo ed iniziando un dialogo ‘muto’ con queste (fino a qualche mese fa non era cosi’). Gli ho fatto presente piu’ di una volta che tale comportamento mi mette molto a disagio e secondo me e’ una mancanza di rispetto nei miei confronti, che quando e’ da solo puo’ fare quello che vuole, ma in mia presenza dovrebbe essere piu’ discreto (va bene guardare ma c’e’ modo e modo). Come se non avessi detto nulla. Le mie proteste sono state assolutamente vane.
Lui continua a dirmi che mi ama, ma io ovviamente non mi sento a mio agio. Tutto cio’ sta creando in me un forte sentimento di rancore nei suoi confronti, perche’ in qualche modo mi fa sentire non desiderata (da una parte non mi tocca con un dito, dall’altra sembra cercare ‘altro’). Sento che mi sto allontanando da lui, e che si sta insinuando in me una sorta di desiderio di vendetta. Il fatto di provare questi sentimenti mi spaventa molto e mi fa star male, in quanto non vorrei arrivare ad una rottura del rapporto, soprattutto ora, alla luce del fatto che stiamo aspettando un bambino (molto desiderato da entrambi peraltro).
Vorrei affrontare con lui la questione,con molta calma, ma davvero non so da che parte cominciare soprattutto perche’ temo che questo rancore che mi porto dentro mi faccia parlare a sproposito( Si sa che le parole possono ferire e distruggere piu’ di ogni altra cosa)
Avrei bisogno di un consiglio e forse anche di un chiarimento riguardo alle ipotetiche ragioni del suo atteggiamento e della mia reazione.
Grazie
Cordiali saluti
[#1]
Dr. Mariano Indelicato Psicologo, Psicoterapeuta 124 4 1
Gentile utente,
a volte il silenzio può essere più rumoroso del frastuono. Non solo le parole possono ferire, ma anche il silenzio. Veda per un uomo, dal punto di vista culturale e sociale, è sempre difficile ammettere le proprie defailance dal punto di vista sessuale. Non essere virili, nel nostro sistema sociale e culturale, vuol dire non essere completamente uomini. le reazioni possono a volte essere spropositate ed anche strane: si può ipotizzare, con tutte le cautele del caso, che l'atteggiamento di suo marito con le altre donne non serva altro che a dimostrarle la sua virilità. E' un messaggio per dirle che lui ha molto successo con le donne e, quindi, lei dovrebbe apprezzarlo maggiormente. capisco che la strada che ha scelto per dimostrarle di essere un uomo virile è impervia e la mette in difficoltà, ma egli la sente necessaria al fine di aver un buon rapporto con lei. Le consiglio di iniziare a parlare con molta calma e tranquillità di questi problemi con suo marito senza mettergli ulteriori pressioni. Veda a volte la mancata erezione è dovuta ad un eccesso di ansia che potrebbe derivare da molte cose. Se non riuscirete a parlarne da soli ed avreste bisogno di un ambiente emotivamente protetto non esitate a contattare un professionista nella vostra zona.

Indelicato Dott. Mariano
idm@dottindelicato.it
www.dottindelicato.it
www.psicoterapiacoppia.it

[#2]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Gent.mo Dott. Indelicato,

grazie per la Sua cortese risposta.

So che un uomo che soffre di problemi di questo tipo, si trova in una situazione molto difficile in quanto ( a meno che non si tratti di un problema fisiologico) puo’ cadere in una sorta di circolo vizioso dal quale e’ difficile uscire. Io sono sicuramente aggressiva dal punto di vista sessuale, pero’ di fronte alle defaillances di mio marito ho sempre cercato di comportarmi in modo da non creargli pressioni. Diciamo che solo un paio di volte ho un po’ perso la pazienza, ma l’ho persa a fronte del fatto che, come Le spiegavo, lui ha questo comportamento per me fastidioso e umiliante nei confronti delle altre donne. Non l’ho mai disprezzato anzi. Pero’ anche io non mi trovo in una posizione semplice. Perche’ mai io dovrei essere quella che viene punita? (ammesso che questo sia come dice lei un modo per affermare la propria virilita’ e non una egoistica manifestazione di narcisismo, o magari un mix tra i due e forse anche qualcosa di piu’).
Mi sento rancorosa da un lato perche’ non mi sento desiderata, dall’altro anche un po’ offesa perche’ lui ha deciso di non affrontare apertamente il discorso con me. Ed alla fine mi sento io la vittima di questa situazione, perche’ sono io quella che piu’ ci sta rimetendo. Le ripeto ora sono arrabbiata, pero’ sufficientemente lucida da capire che se affrontassi il discorso con il piede sbagliato potrei distruggere la relazione. Pertanto mi chiedevo se, forse, prima di affrontare questo discorso con lui non sia io quella che dovrebbe parlarne con uno specialista e poi eventualmente coinvolgere anche lui.

Grazie ancora per la Sua cortese attenzione
Cordialmente
[#3]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
onestamente più che arrabbiata ho l'impressione che lei si senta piuttosto frustrata

e chi non lo sarebbe? Si sente imprigionata in una relazione che, oggi, non la soddisfa, cova ogni giorno di più risentimento e senso di vendetta. Inoltre non si sente libera di prendere decisioni immediate, forse a causa del nascituro che vi lega entrambi.

Letta così la sua situazione non può che essere vissuta in modo molto frustrante, e la rabbia è una reazione normale in questi casi

Lei d'altronde ha capito perfettamente che più si arrabbia più lui si ritrae; questa logica passivo vs aggressiva probabilmente, se sta attenta, la ritroverà anche nei vostri scambi comunicativi

Insomma, al di là della problematica sessuale (che a questo punto credo sia un epifenomeno, ovvero una conseguenza inevitabile viste le premesse) credo importante spostare l'attenzione sulla qualità del vostro rapporto.

Forse in questi anni lei non si è accorta di avere bisogno di una persona un po' passiva, così come lui di una persona aggressiva: queste figure di solito sono complementari, fino a quando non succede qualcosa di molto impegnativo dal punto di vista emotivo (vedi la gravidanza) che sconvolge gli equilibri.

in aggiunta al fatto che la gravidanza è un percorso emotivamente delicato per una donna, il mio consiglio è quello di richiedere una consulenza psicologica, anche un solo incontro potrebbe bastarle per fare un po' di chiarezza.

e per sentirsi meno sola...

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

[#4]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
Gentile utente
Vorrei informarla che, per quanto strano possa sembrare, alcuni uomini perdono attrazione sessuale per la propria partner durante il periodo della gravidanza. Non so se questo possa essere il vostro caso oppure se siano coinvolti anche aspetti relazionali che nulla hanno a che vedere con ciò. Ma se fosse così, vorrei rassicurarla sul fatto che non è colpa di nessuno, né di suo marito né della sua (di lei) sessualità un po' "esuberante". È solo una questione contingente, di tempo e poi tutto dovrebbe aggiustarsi da sé.

In ogni caso una consulenza psicologica, se ne sentite il bisogno e se siete entrambi d'accordo nel farla, potrebbe aiutarvi a dirimere i vostri dubbi.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#5]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Gent.mi Dottori

grazie molte per le Vostre risposte.
Credo che affrontero' il discorso con mio marito con la dovuta calma, e gli proporro' di fare una terapia di coppia. I Vostri commenti, in quanto diversi tra loro, mi hanno fatto capire alcune cose da una parte e un po' confusa dall'altra. Quindi ritengo che a questo punto per capire fino in fondo il mio, il nostro , problema e' necessario rivolgersi a uno specialista che possa sviscerare tutto cio' che con una semplice e-mail non e' possibile fare.

Un cordiale saluto
[#6]
Dr. Alberto Mazzotti Psicologo, Psicoterapeuta 22
Gentile utente,
concordo con quanto enunciato dai colleghi in merito alla sua situazione di coppia.

Da quanto scrive, pare che lei sia una persona piuttosto introspettiva e attenta nel carpire quanto le viene consigliato.
Posso farle notare che, al momento l'unica persona ad esprimere esplicitamente un disagio è lei. Suo marito, per ora si limita a mantenerlo chiuso dentro di se, sempre che ancora ne percepisca la presenza.

La gravidanza è un periodo molto particolare per una coppia, oltre che singolarmente per i due individui che la formano.
Provi a parlare con suo marito delle paure e delle emozioni che la attraversano ed eventualmente individualmente con uno psicologo o psicoterapeta. Al momento forse suo marito potrebbe non essere ancora pronto, ma potrebbe accettare di buon grado le consulenze per la propria moglie. Che chiaramente per lei signora, non sarebbero certo una "punizione", bensì una ricerca di una migliore qualità della vita e di serenità all'interno della coppia, soprattutto in un momento delicato come questo.

A quanto racconta, è già stato effettuato un tentativo di avere figli in precedenza, purtroppo risoltosi con un aborto spontaneo. Mi domando quanto siate stati "bravi" a parlare di questa cosa all'interno della vostra coppia. Ricordiamoci che se presa in un modo non adeguato, un'esperienza come questa può risultare un "fantasma" che può fare molta paura all'equilibrio personale e di coppia.
Ma concordo con l'affermazione che riporta nel suo ultimo post, cioè che le consulenze on-line abbiano una efficacia relativamente limitata, se non come una superficiale consulenza.

Concludo che se le sono sorti dubbi dopo le affermazioni dei miei colleghi, si può affermare che possano aver fatto un buon lavoro, perchè i dubbi sono uno strumento importante verso il cambiamento.

Le auguro un sereno proseguimento della sua gravidanza.
Cordiali saluti.

Dr. ALBERTO MAZZOTTI
- PSICOLOGO-PSICOTERAPEUTA a Forlì T.331/2394517
info@albertomazzotti.it - www.AlbertoMazzotti.it

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Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicoterapeuta, Psicologo 648 21 5
Gentile Signora,
la storia che racconta è carica di rabbia e posso solo immaginare come la viva nella realtà se attraverso uno scritto è riuscita a renderla così vivida.
Sembra che la sua situazione la spaventi abbastanza e dunque sarei portata ad immaginare che così non le stia bene e che, di conseguenza, abbia tutta l'intenzione di porvi rimedio. Vede, spesso alcuni equilibri famigliari si stabilizzano su dinamiche che possono essere logoranti e deleterie; questo però molto spesso non è il risultato del comportamento di uno dei componenti del sistema ma della RELAZIONE in senso stretto, cioè della interazione fra tutte le variabili che vi appartengono.
In altri termini significa che esiste una probabilità che suo marito abbia reagito ad un Suo modo di porsi nei suoi confronti, che non abbia avuto la capacità di parlargliene e che Lei (ma come darle torto?) abbia accentuato le sue reazioni ponendosi a sua volta in modo ansiogeno nei confronti di suo marito.
Questo ragionamento forse le sembrerà un cane che si morde la coda..ed in effetti è così; questo in termini tecnici si definisce un "circolo vizioso" che se non interrotto rischia di diventare sempre più stretto e di soffocare la vostra coppia.
Credo che non ci sia niente di irrecuperabile ma che per portare alla luce le reciproche scontentezze sia necessario ripristinare l'uso dell'unico strumento che sia in grado di interrompere questo mulinello: la comunicazione.
Le faccio i migliori auguri

Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense

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