Dopo 6 mesi ivg...

Buongiorno,spero che qualche dottore mi possa aiutare.. Ad aprile sono rimasta incinta nonostante prendessi la pillola,soltanto che era una situazione difficile io avevo appena perso il lavoro,il ragazzo con cui ho avuto il rapporto era nemmeno un mese che uscivamo poi dopo sono venuta a sapere che lui già aveva un altra famiglia,ma il vero problema non erano queste cose perché nonostante tutto io mi sentivo pronta a diventare mamma,avrei voluto portare avanti la mia gravidanza anche da sola... Ma quando ho preso coraggio e l'ho detto a mio padre,li sono iniziati i mille dubbi,non avevo mai visto mio padre stare così male,non pensavo di deluderlo così tanto... Addirittura da dirmi che se ne sarebbe andato di casa e mi avrebbe lasciato da sola... Allora da quel momento con tanta sofferenza ho deciso di abortire,mi volevo auto convincere che magari era davvero la decisione giusta...dopo l'ivg sono stata male ma neanche più di tanto,il peggio è arrivato da 3 mesi a questa parte!! È un pensiero fisso,mi sento in colpa...tante volte mi capita anche di pensare che sia ancora incinta!!! Vado su internet e cerco quei siti dove ti dicono più o meno la data del parto!! Sto malissimo... Ora l'unica cosa che penso è che vorrei rimanere incinta... Non so cosa fare... Spero in un vostro consiglio! Grazie
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
gentile ragazza l'esperienza che ha fatto, appare ovvio, non è stata dettata da una sua scelta che la costringe, ora, a vivere una sorta di lutto non elaborato.
L'unica cosa da fare è quella di rivolgersi ad un terapeuta affinché possa ridimensionare i suoi vissuti di colpa che alimentano le sue ossessioni.
Ne parli subito con uno psicologo.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

come il Collega le suggerisco di affrontare la dimensione del lutto e della perdita, del bisogno di avere un figlio, perché di questo si tratta. Inoltre queste scelte così importanti dovrebbero essere dettate da una maggiore consapevolezza di se e non mediate da altri.

Il "giudizio" di suo padre ci fa comprendere quanto lei sia ancora per certi aspetti dipendente dalle figure genitoriali, dalle quali dovrebbe emanciparsi.




Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Psicologo attivo dal 2013 al 2020
Psicologo
Gentile signorina
comprendo quanto possa essere stata difficile una decisione di questo tipo. Per una donna, poi, queste scelte hanno a che fare con la vita: la sua e quella di altri. In questi casi, non si smette mai di chiedere a se stessi: <<e se avessi avuto la forza d'animo per fare un'altra scelta?>> Quando ci si trova a un bivio e bisogna scegliere per forza una direzione, e accade che in quel determinato periodo della nostra vita e in quel particolare contesto si sceglie una direzione e non l'altra, un motivo ci sarà? Molti però nel tentativo di barcamenarsi tra sensi di colpa e tentativi di riparazione, risentimenti e insicurezze di fondo, sistematicamente si chiedono sempre la stessa cosa: <<come sarebbe stato se avessi scelto quell'altra direzione?>> A quel punto si comincia a idealizzare tutto quello che sarebbe potuto accadere se avessimo fatto quell'altra scelta. E non ci si accorge che si sta iniziando a rovinare la strada che abbiamo davanti. Questo perchè, pochissimi considerano il fatto che forse il nostro inconscio riesce a valutare meglio di noi tutte le alternative e possibilità, che esso ha la capacità di registrare la situazione tenendo conto di tutte le variabili. Ed è probabile che, in ragione di ciò, indichi la scelta giusta. Troppo spesso, invece, dimentichiamo che non dobbiamo avere fretta e che c'è un tempo giusto per ogni cosa, solo che non bisogna mai immolare il futuro sull'altare di scelte fatte nel passato.
un caro saluto