Sensi di colpa

Buongiorno a tutti.
Sono una ragazza un po' particolare, non so bene come potervi dare un quadro di me, ma forse non è nemmeno importante.
Ho un'amica, forse la più grande amica, a cui è morto il padre da un paio di mesi. Cerca lavoro da un anno e quando aveva delle possibilità io la sgridavo spesso perchè lasciava andare le occasioni al vento, chissà per quale motivo. Mi ripete spesso che vuole un lavoro ma non fa nulla per farlo e quando le parlo del mio ( lavoro in offficina 8 ore al giorno tutti i giorni ) mi dice che alla fine è meglio un lavoro come il mio, piuttosto che servire a dei tavoli ( tutto perchè ci danno un buono stipendio) .
A questo punto io cerco di farle capire l'insoddisfazione che sta dietro ad una macchina, al dover alzarsi alle 5 di mattina e per forza di cose mettere da parte te stessa per il lavoro (chiedono parecchi straordinari) e che iniziare dai "lavoretti" o comunque cose più soft è la cosa migliore.
Lei non fa altro che voler entrare a tutti i costi nell'azienda in cui lavoro, e questo mi dà un fastidio enorme, perchè io mi sono parecchio piegata la schiena e un lavoro csi oltre che fortuna mi sembra anche possibilità.
Mi sento infinitamente in colpa perchè come una bambina difendo questo mio lavoro a spada tratta, come un " è mio e tu non puoi averlo" ed è anche stupida la cosa perchè non è possibile che io a 22 anni mi comporti cosi.
Però è sempre quella sensazione, che mi reca troppo fastidio e non voglio che lei possa entrare..
Ho qualche problema? o più che altro, qualche problema nei suoi confronti?
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Dr. Michele Matera Psicologo 58 2
Gentile Utente,
com'è il vostro rapporto? Prova queste sensazioni solo parlando di lavoro? ha vissuto sensazioni simili anche con altre persone?

Saluti

Dr. Michele Matera - Psicologo ad indirizzo Clinico e della Salute - Bologna - www.michelematera.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Il nostro rapporto lo definirei "okay". Okay in senso vago, poichè io forse sono la parte che cerca più lo scontro e tante cose che di lei mi danno fastidio non gliele posso dire, perchè so che le farei male da morire, non ho ne tatto ne razionalità quando mi offendo.
Mi è capitato diverse volte di intraprendere relazioni sociali in cui ero davvero felice di trovare un'amica, ma poi provare fastidi incredibili per dei piccoli comportamenti. Ho sempre pensato che è per il mio essere permalosa, ma credo che la cosa mi stia sfuggendo di mano.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

lei sembra avere un atteggiamento genitoriale nei confronti di questa ragazza ed è proprio da qui che bisognerebbe iniziare a riflettere.

Il lavoro è importante per diversi motivi ed uno di questo è la possibilità di potersi "identificare" in ciò che si fa. Il lavoro è anche "identitario" e contribuisce a strutturare la personalità.

Lei si sente minacciata probabilmente per il fatto che nel momento in cui la sua amica potrà fare il suo stesso lavoro (ammesso che ciò sia possibile), sarà al suo stesso "livello" e la vostra relazione necessariamente diventerà più paritaria.






Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
È probabile che questa tua amica, sia per motivi di vulnerabilità contingente (è senza lavoro), sia perché tu ti sei sempre rapportata con lei in un certo modo, abbia finito per sentirti un po' dipendente da te. In questo senso il voler entrare nella stessa azienda in cui lavori tu potrebbe essere da parte sua un disperato tentativo di attaccarsi a una persona che lei vive come rassicurante (tu).

In questo senso forse la cosa ti è "sfuggita di mano": stai sperimentando il vecchio ammonimento "occhio a ciò che desideri, perché potresti ottenerlo". Ti sei posta nei suoi confronti come una specie di mamma, di sorella maggiore e ora lei ti tratta come tale.

Supponiamo che lei riuscisse davvero a entrare nella tua azienda. Che lavoro potrebbe andare a fare? Per forza il tuo o ci sarebbero altre mansioni disponibili?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr. Michele Matera Psicologo 58 2
Gentile Utente,
l'atteggiamento protettivo nei confronti della sua amica, può aver creato col tempo una sorta di legame per imitazione in cui lei è considerata come un modello da seguire. Nella vostra relazione, ha notato altri comportamenti o atteggiamenti che possano far pensare ad un legame del genere?
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dopo
Utente
Utente
ringrazio tutti voi per avermi risposto.
Ho visto che tutti voi avete trovato un punto in comune, cioè il fatto che lei possa aver visto in me una figura diversa da quella di amica.
Esce solo con me e poi ha delle relazioni virtuali, ma per il resto "ci sono solo io". Spesso ho provato a cercare di farle almeno capire di allargare le sue cerchie di amicizia, ma nulla da fare ogni volta mi dice " mi accorgo che tu sei inimitabile." E mi fa inifinitamente piacere perchè anche io con lei ho un feeling che non ho mai avuto con nessuna amica.
Ora non so come comportarmi nei suoi confronti, sta lasciando andare la sua vita e io non sembro intenzionata ad aiutarla.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Supponiamo che lei riuscisse davvero a entrare nella tua azienda.

Che lavoro potrebbe andare a fare? Per forza il tuo o ci sarebbero altre mansioni disponibili?
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>il fatto che lei possa aver visto in me una figura diversa da quella di amica.<<
questo è un bisogno che avete entrambe. Lei probabilmente ha bisogno di coltivare questa modalità relazionale per una questione di "compensazione narcisistica", la sua amica "collude" molto bene per il semplice motivo che ha bisogno di dipendere da una figura di riferimento.

>>Ora non so come comportarmi nei suoi confronti, sta lasciando andare la sua vita e io non sembro intenzionata ad aiutarla.<<
questo potrebbe essere rappresentativo.