La sua terapia dovrebbe essere sufficiente

Gentili dottori, mi trovo a chiedere nuovamente un vostro consiglio: mi riferisco ad una mia prima richiesta di consulto del 20 agosto; in seguito alle vostre risposte (l'idea che mi ero fatto era che andassero affrontati il problema del lutto con la terapia tradizionale e i problemi derivanti dallo shock subìto con l'EMDR) e non avendo esperienze di analisi (per cui mi scuserete per l'imprecisione della mia esposizione), ho iniziato ai primi di settembre una terapia con una psicoterapeuta ad indirizzo relazionale, e sono giunto alla terza seduta senza l'impressione di essere ancora veramente entrato nel vivo della terapia, ma con l'evidenziazione di un probabile stato depressivo precedente all'evento della morte di mia madre; nel frattempo ho effettuato due sedute con una dottoressa che pratica l'EMDR rintracciata sul sito EMDR Italia. Con quest'ultima l'anamnesi è stata più veloce e seguita da domande sul mio passato a partire dall'asilo e la dottoressa ritiene che siano necessarie come minimo 10-15 sedute salvo problemi relativi al passato che dovessero evidenziarsi in seguito. Aggiungo che nel frattempo al mio stato personale si è aggiunta una forse maggiore "presa di coscienza" della perdita, con relativi momenti di dolore più intenso. Il problema attualmente è che la psicoterapeuta tradizionale non conosce granchè dell'EMDR e si dichiara scettica sull'efficacia di una terapia che pretende di risolvere problemi in breve tempo; di contro la specialista EMDR sostiene che il lutto "in toto" è da considerare fatto traumatico e quindi, se ho ben capito, la sua terapia dovrebbe essere sufficiente e comunque è sbagliato affrontare lo stesso problema con due sistemi diversi. Mi si pone forse la necessità di effettuare una scelta, anche perchè ho avuto l'impressione di fare "la stessa cosa" in entrambe le esperienze; per quello che ho potuto capire, essendo l'EMDR una tecnica di emergenza, sarebbe forse più indicata in questo momento, mentre la terapia tradizionale potrebbe risultare utile in seguito per un'azione a più ampio raggio. Gradirei un parere su questo approccio.
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Dr. Andrea Antonelli Psicologo, Psicoterapeuta 89 2
Gentile Utente,

come le scrissi nel precedente post, l'EMDR - tecnica scientificamente valida per curare eventi traumatici - dovrebbe essere inserita ALL'INTERNO di un percorso psicoterapeutico generalmente ad approccio cognitivo-comportamentale. Quindi da evitare di considerarla alla stregua ad es. di un esercizio di ginnastica posturale post ernia del disco! l'EMDR considerarlo così riduttivo non produce alcun effetto, ma è solo un mio personale parere.

Ora Lei torna con un quesito molto delicato in quanto si trova alle prese con un operatore EMDR qualificato ed una psicoterapia che lei definisce tradizionale (?) e ovviamente - questo lo può immaginare - ognuna porterà "acqua al suo mulino" ponendola però in un atteggiamento pragmatico tipo "EMDR è di emergenza quindi lo faccio ora, quello tradizionale lo continuo dopo" che non credo sia così proponibile in questa fase del lutto che sta vivendo.

Come pensa di affrontare al meglio questa fase della sua vita?

Cordialità

Dr. Andrea Antonelli

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Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 707 23 51

Mi sembra di averle risposto.

Ma la pagina non riporta l'intervento.
adesso vedo.
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dopo
Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
Grazie Dott. Vita, ho letto la sua risposta del 18 settembre nella mia richiesta di consulto originaria (ho fatto l'errore di aprirne una nuova). Anche per il dott.Antonelli: credo quindi che sia coerente puntare sull'EMDR, visto che la psicoterapeuta specializzata in EMDR è effettivamente ad indirizzo cognitivo-comportamentale e credo che il suo approccio sia appunto quello che lei mi ha dato nella sua risposta.
Grazie di nuovo.