Conflitto edipico

Premesso che la mia vita sessuale è soddisfacente e che non ho disfunzioni erettili passo a raccontarvi il mio caso. Quando ero piccolo mia madre era solita invitarmi a massaggiarle i piedi e questa cosa aveva generato in me una sorta di idiosincrasia verso i suoi piedi e i generale verso i piedi femminili. Tuttavia anni fa, quando ero in età pre-pubere ogni tanto capitava che io, di istinto sfregassi il mio pene eretto sui piedi di mia madre(1 volta) o su quelli di mia nonna(più di 1, ma cmq sporadicamente) quando esse dormivano. Una volta divenuto adulto, rielaborando col senno di poi ciò che avevo fatto, mi resi conto di aver commesso un atto estremamente pervertito e di cui tuttora mi vergogno, ma che al momento non mi sembrava tale. In ogni caso, ho sempre avuto con i piedi un rapporto odi et amo, nel senso che provavo estremo sdegno nell’ osservare e toccare i piedi altrui(solo di donne), mentre in realtà nutrivo un mal celato desiderio di possederli, toccarli e baciarli, un desiderio che inizialmente cercavo di rinnegare. Con l’età adulta ho iniziato ad accettare questo mio feticismo ed anzi ora non solo non me ne vergogno, ma con le mie partner non faccio nulla per nasconderlo, essendo il contatto con i piedi una pratica che ritengo estremamente eccitante. Un anno fa ebbi il mio primo rapporto sessuale completo con la mia attuale ragazza, il quale è stato in salita nel senso che inizialmente l’emozione ha preso il sopravvento, ma poi tutto è andato per il verso giusto. Dopo di che tutto è andato bene, magari qualche volta(in tutto un paio) mi è capitato di avere all’inizio dei rapporti una sorta di batticuore, una scarica adrenalinica, ma in pochi istanti mi tranquillizzo e serenamente compio l’atto con divertimento.
Qualche tempo fa, tuttavia, sentii alla televisione un programma in cui si parlava del conflitto edipico come causa di disfunzioni erettili. Da li mi sono iniziato a chiedere se l’episodio di cui sopra potesse stare alla base del fatto che la mia prima volta non fosse stata perfetta e che un altro paio di volte mi era capitato di avere dell’ansia da prestazione.
Da un po’ di tempo sta divenendo un ossessione compulsiva, nel senso che cerco di sconfessare quest’ossessione con rituali che io stesso ritengo esagerati, in quanto reputo inverosimile che l’episodio che vi ho raccontato possa provocare impotenza e visto comunque che io non ho problemi in tal senso. In me dunque c’è il timore che quanto detto in quel programma televisivo possa avverarsi anche se razionalmente mi rendo conto che è un ossessione infondata.
Cosa ne pensate del mio episodio? Si tratta di conflitto edipico? Cosa dovrei fare?

P.S. Già il fatto di parlarne seppure in via anonima è come se mi liberasse di un enorme peso e mi fa sentire meglio.
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Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicologo, Psicoterapeuta 648 21 5
Gentile Utente,
nei giovani la scoperta della sessualità avviene a volte attraverso le modalità più disparate, alcune delle quali sono considerate più accettabili altre meno.

Per poter parlare di perversione o feticismo è necessario che siano presenti delle caratteristiche peculiari che non sono riferite nel suo post.
Tuttavia se ritiene che questa particolarità sia disturbante allora le consiglierei di consultarsi con un collega della sua zona che avrà sicuramente la possibilità di effettuare una valutazione più attenta e dunque più attendibile.

Le esperienze che si vivono nel corso dell'infanzia e dell'adolescenza partecipano consistentemente alla forgiatura della personalità (e dunque a tutti gli aspetti che la caratterizzano nella sua unicità) dunque è probabile che l'abitudine di massaggiare i piedi di sua madre abbia contribuito a strutturare l'apprezzamento di una parte del corpo(preferenza oltretutto molto diffusa) piuttosto che di un'altra.
Io non mi preoccuperei eccessivamente a meno che persista l'ansia da prestazione e questa influenzi negativamente la sua vita sessuale.

Coridialmente

Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense

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Dr.ssa Bianca Pescatori Psicologo, Psicoterapeuta 47
Gentile utente,

da quello che scrive, il suo problema sembra più legato ai sensi di colpa a cui accenna per gli episodi infantili (dei quali peraltro realisticamente non ha colpa essendo il bambino naturalmente portato a cercare soddisfazioni alle sue pulsioni) e al carico di ansia che questi generano in lei e che esprime con questo disturbo ossessivo compulsivo che ruota intorno al pensiero di avere problemi sessuali e a cercare conferma nel non averli, più che alla sua reale capacità sessuale. Il fatto che nella sua vita affettiva abbia saputo efficacemente integrare le sue preferenze erotiche ne è la prova.

Sono molto scettica sulla serietà scientifica di alcuni programmi televisivi di divulgazione soprattutto se, come lei dice, si addentrano in campi che non compete loro. La parola conflitto edipico decontestualizzato dal suo regno di appartenenza (e questo è la seduta psicoanalitica) non vuole dire nulla.

Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta che l'aiuterà senz'altro a rielaborare i ricordi infantili e a uscire dal circuito ossessione compulsione che in questo momento la sta imprigionando.

un caro saluto

Dr.ssa Bianca Pescatori
psicoterapeuta ad orientamento psicodinamico e cognitivista
www.omeoroma.it

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Dr. Andrea Antonelli Psicologo, Psicoterapeuta 89 2
Gentile Utente,

ho letto con interesse quanto ha esposto, poi ho letto la sua età e mi sono chiesto se termini come: età pre-pubere, feticismo, conflitto edipico, ossessione compulsiva, rituale... li ha sentiti in TV o magari letti su qualche rivista/libro o appresi da altre fonti che le hanno fatto poi comprendere il reale significato.

Un episodio d'impotenza al quale lei stesso non attribuisce importanza e che mi sembra si risolva facilmente "con divertimento", perchè correrarlo con fantasie indotte da un contesto poco attendibile come quello dei media?

Le auguro serenità nella sua vita sessuale e le consiglio, nel caso di future simili difficoltà, una preliminare visita dal suo medico che saprà orientarla correttamente.

Cordialità

Dr. Andrea Antonelli

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Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 708 23 51
Gentile utente,

Conosco la patologia dell'attrazione dei piedi per averla incontrata in un soggetto anni fa nella mia professione di psicoterapeuta.
Iniziata da fanciullo come giochi infantili questa abitudine era stata portata avanti durante l'adolescenza con donne adulte ed anziane.
Non saprei dire se la patologia fosse dovuta ad un complesso edipico accentuato ed irrisolto.
Certo è che l'attrazione dei piedi in quel ragazzo iniziò come gioco infantile a casa sua.

Poi ormai ventenne, quel ragazzo continuava ad aver attrazione per piedi femminili.
Egli coinvolse la sua ragazza in questa esigenza con richieste imploranti e querule. La ragazza finiva per accontentarlo, ma questo pregiudicava il rapporto sessuale completo che fino allora era stato del tutto assente.
Il loro rapporto così si trasformò in una perversa relazione che diventava sempre più inquinata e contaminata da esigenze da parte del ragazzo a cui la ragazza si sottoponeva supinamente con risposte quasi obbligate.
E a questo punto arrivò in terapia il ragazzo.
In seguito fui anche contattato, con il consenso del mio paziente, dalla ragazza che ravvisava in questo rapporto un pericolo per la propria vita sentimentale e sessuale.

Non fu semplice ma si riuscì ad ottenere un calo di questi interessi nel giovane. Si riuscì a trovare una via di fuga da questa situazione per la ragazza, un via di compromesso per il giovane.
Ma la patologia, più grave di quella che racconta lei, ebbe bisogno di molto tempo per regredire e scomparire.

Credo che in lei ci sia più facilità di abbordare questa sua situazione combatterla con un psicoterapia idonea al fine di sradicare ogni radice della patologia e di vivere la sessualità con gioia e senza queste corrosive complicazioni.

Glielo auguro di cuore.

Con i più cordiali saluti.

Dott. Antonio Vita
62019 - Recanati (Mc)
antonio.vita@psicovita.it
sito web: www.psicovita.it



[#5]
dopo
Utente
Utente
Ho letto con interesse le vostre risposte. Su alcuni punti credo di essere stato ambiguo nella descrizione del mio caso.
Infatti, innanzi tutto ho parlato di confitto edipico con molta faciloneria, in realtà l'ossessione che mi tormenta è la seguente: un format televisivo sosteneva che alla base delle disfunzioni erettili ci fosse un trauma, magari legato ai genitori. Sottolineo che prima di aver visto tale trasmissione, mai mi era balenato per la testa alcuna ossessione, e razionalmente ero consapevole del fatto che durante la mia prima volta ero emozionato. A ciò aggiungo che anche nei rari casi in cui ero emozionato, non è mai accaduto che io non sia pervenuto ad un erezione funzionale all'amplesso. Più che altro il nervosismo era dovuto al fatto che la mia partner non fosse lubrificata e quindi accusava dolore, stizzendosi, fatto il quale a sua volta innervosiva me. Ma poi insieme siamo sempre riusciti ad avere amplessi soddisfacienti per entrambi.
Comunque, dopo aver visto tale format, è come se avessi identificato nell'episodio dei piedi un trauma infantile del tipo descritto dalla trasmissione. Il mio timore è quindi quello di poterne restare un domani vittima.
Quello che allora vi chiedo può l'episodio dei piedi da me descritto essere considerato un trauma tale da potere provocare tali effetti. Oppure mi sto crucciando per nulla nel senso che l'episodio dei piedi non è un trauma di tal fatta? Perche se l'episodio dei piedi non può portare a disfunzioni la mia ossessione avrebbe risposta e terminerebbe li.

P.S. Altra precisazione: non sono feticista nel senso tecnico della parola. Semplicemente trovo quella parte del corpo femminile molto sensuale. Ma ciò non mi induce a preferire i piedi al rapporto completo, semplicemente capita a volte(non molte per giunta) che la mia ragazza mi masturbi usando i piedi anzicchè le mani, ma per poco e sempre in funzione propedeutica al rapporto completo.

Chiedo scusa per la mia imprecisione. Spero stavolta di essere stato più chiaro.

[#6]
Dr. Andrea Antonelli Psicologo, Psicoterapeuta 89 2
Gentile Utente,

vedo che ha letto con interesse le nostre risposte, bene ne sono lieto! L'hanno condotto a qualche riflessione su quanto ha descritto nella sua richiesta?

Immagini solo per un momento che Lei NON avesse visto questo format televisivo così ricco di termini affascinanti, avvincenti (la TV ne è satura) dei quali sembra essersene impossessato per alimentare questo suo dubbio... afferma Lei stesso che questo problema non sarebbe mai sorto, ponendola in una condizione di riflessione saggia ed esente da chissà quali fantasie, in quanto la vita sessuale già la vive in una modalità soddisfacente e di ciò ne è consapevole.

Come già le ho consigliato, semmai quella disfunzione erettile alla quale accenna dovesse ripresentarsi in una forma che le provoca seri disagi e limtazioni, dovrebbe consultarsi col suo medico innanzitutto per verificare eventuali patologie organiche, ma le consiglio vivamente di evitare di arrovellarsi su fantasie che spesso tali dovrebbero restare.
[#7]
Dr.ssa Bianca Pescatori Psicologo, Psicoterapeuta 47
Caro Utente,

premesso che tutte le nostre esperienze, da quando nasciamo, concorrono a formare quella visione del mondo che abbiamo, dunque definire l'idea che abbiamo di noi, le nostre convinzioni, l'dea che abbiamo degli altri, i nostri obbiettivi, le nostre idee politiche, le nostre idiosincrasie e le nostre prefernze, persino a modulare l'iniziale, impalpabile attrazione per una donna/uomo piuttosto che per un altra/altro, ecc., per rispondere alla sua domanda, dagli elementi che ci da lei non risente, sessualmente, di nessun trauma infantile, anzi forse da quella esperienza, da un punto di vista sessuale, ne è uscito arricchito poichè la sua mente ha costruito un ulteriore possibilità di procurasi e procurare piacere. Tutti hanno preferenze per alcune parti del corpo e non si tratta di feticismo. Il feticismo, termine dal sapore antico, è altro (oggi si prederisce il termine parafilie) rientrava nella categoria delle perversioni sessuali, cioè deviazione dell'eccitazione sessuale rispetto alla meta normale, il coito. Questo diventa patologico solo se impedisce una normale vita sessuale o procura sofferenza fisica o mentale a sè o all'altro e non mi sembra il suo caso. Preferenze, fantasie, immagini erotiche di vario genere sono a volte un valido aiuto per migliorare la vita sessuale. Dunque l'episodio infantile che ci ha descritto, di per sè, non porta automaticamente a disturbi sessuali. Infatti lei ha una soddisfacente vita erotica che le consiglio di continuare a godersi felicemente.

Piuttosto mi chiederei come mai una trasmissione televisiva (con lo scarso valore che ha) ha innescato questo "lup" ossessivo che ci ha descritto?

Se riesce a tranquillizzarsi bene e la sua ossessione termina quì, altrimenti se sente che i pensieri continuano ad "andare lì" e l'ossessione non finisce (allora è questo il problema e non il supposto trauma infantile o l'incapacità sessuale) si rivolga ad uno psicoterapeta (in questo caso preferibilmente ad orientamento cognitivista) che potrà senz'altro aiutarla a liberarsi da pensieri ruminanti intrappolanti.

un caro saluto
[#8]
dopo
Utente
Utente
Grazie a tutti. Le vostre risoste mi hanno rasserenato. Anche io ero del vostro stesso avviso, ma sentirselo dire da un terzo,a maggior ragione quando l'opinione proviene da esperti del campo fa sparire ogni barlume di incertezza in me. L'ossessione, o comunque quel coacervo di pensieri che mi tormentava è praticamente sparito dopo aver letto le vostre risposte.

Grazie infinite per avermi concesso il vostro tempo e per aver messo a mia disposizione le vostre competenze.

La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?

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