Rapporto con la madre

Gentili Dottori,
sono una ragazza di 23 anni, in famiglia siamo io, mia madre e mio fratello.
Mio padre, purtroppo, è venuto a mancare più di dieci anni fa. Io avevo 12 anni e mio fratello 17. Inutile dire che fu terribile per tutti. Personalmente io fui molto abbattuta, mi sentivo molto più grande improvvisamente rispetto ai miei coetanei. Insomma la mia adolescenza iniziò un pò prima rispetto agli altri. All'età di 17 anni andai da uno psicologo che mi aiutò a stare meglio e ad avere una coscienza maggiore degli eventi che man mano accadevano attorno a me. Sospesi la cura io stessa.
Mia madre è sempre stata di base una donna un pò ansiogena. Alcuni ricordi d'infanzia erano legati allo "stare attenti", tipo stare sempre vicino a lei perchè aveva paura che scappassi (come mio fratello che era più estroso rispetto a me, io ero una bimba tranquilla e introversa), di non toccare nulla, di non camminare scalzi, di non giocare a terra, stai attenta a non fare briciole a terra quando mangi, non ti sporcare, di stare insomma perennemente attenti. Non so se da questo dipende la mia personalità.
In adolescenza litigavo spesso con mia madre che non mi faceva respirare. Non potevo andare a dormire a casa delle mie amiche ecc. Mentre vedevo che tutte le mie coetanee avevano una vita diciamo più libera rispetto alla mia. Ovviamente non ne faccio una colpa, capisco che crescere due figli e rimanere da sola per più di dieci anni è estremamente pesante. Sono quattro anni che vivo all'estero e mi sento meglio, ho la mia indipendenza e la mia vita. Mia madre da qualche anno a questa parte sembra stare molto meglio: ride spesso, esce altrettanto spesso, si cura, va in palestra. Un pò di ansia la trasmette comunque. Ripete le stesse cose finchè non le si porta a compimento. Ha le sue piccole fissazioni, insomma. Come penso, qualsiasi madre.
Detto questo, riconosco la pesantezza di mia mamma, che a volte mi preme e mi esaurisce. Quindi si discute soprattutto quando io mi sono alzata col piede sbagliato e quindi non ho molta pazienza. Il problema non sono io ma il rapporto di repulsione e disprezzo che mio fratello ha maturato verso di lei. Quando si mangia in tavola, lui rimane zitto o risponde male. Con me non parla e non mi scrive mai. Quando va via o ritorna non chiama mai ne me ne mia mamma. Lei sa che lui ritorna a casa da mia madre tramite la sua ragazza o tramite la gente che sta in paese e a cui magari è capitato di sentirlo. Risponde sbuffando, addirittura urlando a volte, rinfacciando qualsiasi cosa a mia mamma. Questo atteggiamento va avanti da un bel pò di anni e io francamente non lo sopporto più. Non avendo nessun tipo di rapporto con mio fratello non so come parlargli di questo. Mio fratello ha quasi 30 anni e questo atteggiamento sembra più quello di un adolescente.
Ho pensato che potrebbe essere collegato alla morte di mio padre e vorrei un parere da un professionista.
Vi ringrazio in anticipo.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

è molto difficile darle un parere su suo fratello senza interpellarlo e sentire il suo punto di vista: da qui posso solo formulare qualche ipotesi.

E' possibile che l'atteggiamento che suo fratello manifesta dipenda dalla rabbia per aver perso il padre, ma è anche possibile che questo non c'entri nulla e che magari abbia visto trattare vostra madre in un certo modo da vostro padre e stia facendo altrettanto. Potrebbe anche non aver assistito a scene esplicitamente sgradevoli, ma aver "assorbito" l'idea che la mamma sia una persona che non conta molto, alla quale non deve rendere conto, magari perchè donna.

Allo stesso tempo non è da escludere che suo fratello si sia sentito limitato durante la crescita dall'ansia di vostra madre - non a caso a quasi 30 anni vive ancora con lei - e che magari oggi non riesca a rendersi autonomo perchè si sente responsabile verso la mamma e in colpa al pensiero di "abbandonarla" per farsi la sua vita.

Come vede le possibilità sono molte e solo lui sa cosa prova e cosa pensa - e magari non è nemmeno ben consapevole di ciò che prova.

Se sua madre soffre per tutto questo può parlargli e pretendere un atteggiamento più rispettoso, fino a quando lui rimarrà sotto il suo tetto, pena l'allontanamento.
Se non si sente di fare questo può chiedere un aiuto psicologico per affrontare la questione e trovare il modo più adeguato di comportarsi con il figlio per far cambiare le cose.

Un caro saluto,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr.ssa Flava Massaro,
la ringrazio per la tempestiva risposta.
Credo che l'atteggiamento di mio fratello non sia il frutto di atteggiamenti da terzi (es. mio padre ecc..) perchè di fatto non ho mai percepito atteggiamenti di questo tipo da parte di altre persone. Per cui mi sento di dire che questo sia da escludere.
L'idea di donna che egli potrebbe aver maturato nei confronti di mia madre potrebbe anche essere vera, dato che con me non esiste un dialogo da molti anni.
Mio fratello non vive sotto lo stesso tetto di mia mamma, ha iniziato a lavorare ma non appena può torna sotto al tetto di mamma per rivedere la sua ragazza. Per cui, non penso nemmeno che egli si senta responsabile verso di lei e in colpa al pensiero di "abbandonarla" per farsi la sua vita.
La domanda si pone spontanea: se essendo l'età, la disponibilità economica, il legame con la sua donna, perchè mai tornare in casa a riproporre perennemente un clima pesante anche quando ritorno io ad esempio per le feste?
In conclusione, secondo lei, dovrei iniziare a mediare?
La ringrazio molto per il suo parere.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Se è così arrabbiato con vostra madre ci dev'essere un motivo, giusto o sbagliato che sia.

"La domanda si pone spontanea: se essendo l'età, la disponibilità economica, il legame con la sua donna, perchè mai tornare in casa a riproporre perennemente un clima pesante anche quando ritorno io ad esempio per le feste?"

Alla luce di quanto ha specificato penso che ci sia qualcosa di irrisolto nel loro legame e che magari lui si senta in qualche modo responsabile, anche se non lo dà a vedere: in fondo lei è all'estero da anni e lui è il solo ad essere rimasto vicino (geograficamente) alla mamma.

Da quanto tempo non avete alcun rapporto?
Quando lei ha deciso e annunciato che avrebbe lasciato l'Italia qual è stata la reazione di entrambi?
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dott.sa Massaro,
io sono all'estero per motivi lavorativi e di studio e torno a casa per le feste. Lui lavora al nord, mia madre sta da sempre in una regione del sud ma torna comunque con una frequenza maggiore rispetto alla mia, ovvero non appena può. Quando sono andata via mio fratello non ha manifestato alcun consenso/dissenso. Mia madre era un po' dispiaciuta ma mi ha lasciata libera di scegliere come impostare le mie esperienze personali.
Non so come interpretare questi comportamenti, penso che mia madre a volte sia un po' pesante. Ma io essendo più piccola riesco ad avere un rapporto normale con lei. Lui è perennemente arrabbiato e spazientito, risponde male o non parla. Il nostro rapporto si è gradualmente raffreddato dopo la morte di mio padre, in modo lento fino a non parlarsi più. Secondo lei dovrei intervenire quando lui ha questi comportamenti? Succede davanti anche ad altra gente.

La ringrazio
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Le suggerisco di iniziare a riallacciare un rapporto con lui, prima di intervenire bruscamente a riprenderlo quando si comporta male con vostra madre anche di fronte ad altri.

Siete ormai cresciuti e penso che lui sia in grado di chiarire cosa non va con la mamma e di farle capire come mai non la sopporta.

Se di punto in bianco iniziasse a intervenire e a sgridarlo penso che otterrebbe solo di fargli alzare ancora di più la voce e di diventare a sua volta bersaglio delle sue manifestazioni di rabbia.

Cominci a contattarlo, a interessarsi a lui e alla sua vita, e con il tempo è possibile che decida di aprirsi con lei e di condividere quello che prova e che pensa.