Il solo movimento penieno, cosa che

Sono una ragazza di 19 anni, e malgrado la mia “tenera” età è già da quattro anni che ho regolarmente rapporti sessuali.
Vi scrivo perché in pena per la mia insoddisfacente vita sessuale. Sorge spontanea la domanda del perché abbia usato l’aggettivo “insoddisfacente”, soffro di anorgasmia nel senso che non raggiungo l’orgasmo con il solo movimento penieno, cosa che a quanto pare non è neanche molto rara, è vero, ma io ci sto male, per me è una privazione e la somatizzo a tal punto che mi passa persino la voglia di far l’amore sapendo a priori di che non proverei quel tipo di piacere che io desidererei provare. Il mio è un vero problema, una vera ossessione.
Per questo motivo mi sono documentata, ho letto molti libri sull’argomento “anorgasmia” e simili e devo dire che oltre a non aver trovato risposta alcuna alle mie domande, sono stata peggio.
Mi scuso se questa più che una mail breve e chiara, quale dovrebbe essere -per facilitarvi la comprensione - risulterà essere un contorto flusso di pensiero, ma ci tengo a precisare che lo sto sfruttando (il flusso di pensiero) per dire con sincerità tutto quello che mi viene in mente aprendo nel mio io” la cartella sesso “ senza che entrino in gioco filtri che solitamente scattano impedendo a volte di essere sinceri persino con se stessi..
Riprendendo il discorso per il quale Vi ho scritto, penso sia importante dire che non ho avuto una spensierata prima volta, la persona con la quale ho avuto il mio primo rapporto era una persona per me insignificante dal punto di vista sessuale, né ci volevamo bene né ci amavamo, la cosa è avvenuta solamente perché io avevo deciso di vivere quest’esperienza, ingenuamente pensavo che il sesso fosse un’esperienza come le altre , che dopo averlo fatto avrei potuto mettere una crocetta su una tappa successiva rispetto a quella in cui mi trovavo prima ma poi mi sono dovuta ricredere.
Così tra una motivazione ed un’altra , con la storia che anche le esperienze negative fanno crescere, ci fu la mia prima volta.
Inutile stare a spiegare quanto grossa fu la delusione provocatomi da quella prima volta che nulla aveva a che fare con quelle tanto sospirate performance viste nei film d’amore (non che io aspirassi a quelle) alla fine delle quali arrivava così il famoso orgasmo, nulla aveva a che fare con nulla che io avessi immaginato in precedenza.
Se solo penso a quanto sono stata stupida nel pensare che una cosa così profonda potesse essere fatta in modo così sterile ed impersonale mi mangerei le mani.
E' vero sì che dagli errori si impara ma mi domando... e sa da un errore così profondo vissuto carnalmente sulla propria pelle non si può imparare niente?
Anzi……e se da un simile errore non solo non si può imparare ma lo stesso, una volta fatto può condizionare le esperienze successive?
Una risposta precisa penso di non averla, ed è per questo che Vi sto scrivendo, non so quanto “la mia prima esperienza” abbia potuto condizionare quelle successive per poi arrivare fino a quelle di oggi, o meglio non so in che misura, so cmq che, benchè me la sia procurata da sola, questa rimarrà una ferita, una violenza fattami da me stessa, e continuerà a ricordarmi “dolore” che io associo alla penetrazione.
Benchè non abbia particolare dolori durante la penetrazione mi sorprendo a volte a temerla quasi non sapessi cosa si prova o quasi come se pur conoscendo già quella sensazione possa sopraggiungere dolore.
Penso di aver fatto una grande confusione e di non aver scritto forse quello che era necessario.
Capisco che fare l’amore non significhi farlo in base a dei stereotipi diffusi dai mass media, ma voglia dire comunicare con un’altra persona in un modo molto profondo e intimo che prevede la sinergia dei due corpi ma in primis una buona accettazione del proprio corpo, ma io ho provato ad assecondare il mio corpo, “i miei limiti” ma questo non ha fatto altro che distruggermi ed esasperarmi.
Vorrei saperne di più, sapere se ci sono delle tecniche mediante le quali poter stare in armonia con il proprio piacere .

Ringraziandovi anticipatamente.
Porgo cordiali saluti.
[#1]
Medico Chirurgo attivo dal 2001 al 2001
Medico Chirurgo
Cara utente il problema che avverte con notevole apprensione, e che espone a tratti in modo un po' confuso, riguarda la sua insoddisfacente vita sessuale che si manifesta con l'anorgasmia (anche se non mi è molto chiaro cosa intende lei per anorgasmia).
Sinceramente, non sono in grado di dirle, non essendo questo il contesto adatto, se e in che modo la sua prima volta abbia influito sulla sua vita sessuale attuale.
Mi sento di suggerirle invece, considerando la sua forte motivazione a comprendere il suo problema, di rivolgersi ad uno psicologo che si occupa di problemi legati alla sfera sessuale oppure ad un sessuologo.
Sono convinta che una consulenza specialistica l'aiuterà senz'altro a comprendere meglio il senso del suo disagio, ed a gestire in modo adeguato le emozioni che avverte durante un rapporto sessuale.
Qualora non avesse dei referenti può rivolgersi presso i consultori familiari pubblici o privati della sua città.
Per ulteriori chiarimenti non esiti a riscrivere.
La saluto cordialmente.
Dr.ssa Paola Uriati
[#2]
Dr. Alessandro Roscetti Anestesista 83 3
Contrariamente al concepito quotidiano, la difficoltà di arrivare all'orgasmo durante la copula è fatto che può investire sia l'uomo che la donna.
Una volta escluso dolore fisico, che peraltro può anch'esso investire la sfera psichica, tale difficoltà diviene problema quando lasciamo che questo diventi tale: quando ci impediamo, di vivere nella massima intimità fisica, l'abbandono psichico nell'altro ed il nostro raggiungimento del piacere, come da noi in quel momento voluto-desiderato.
Perchè si realizzi questo deve sussistere una costellazione di condizioni che si riassumono nel saper decidere di esercitare il nostro potere di vivere l'intimità... un aiuto psicoterapeutico può essere utile per imparare a gestire e quando queste capacità.
In Fede
Alessandro Dr. Roscetti

[#3]
Dr. Vincenzo Petrosino Chirurgo oncologo 159 6 7
In realtà non ho molto chiaro il significato che attribuisce all'orgasmo.O meglio cosa intende per orgasmo e quali sono le aspettative.Non tutte le donne possono raggiungere le stesse sensazioni e non tutte le donne possono provare l'orgasmo non solo con la stessa intensità ma con la stessastimolazione.Sento parlare di penetrazione e di ricordo spiacevole e anche di continua ricerca del perchè con autodocumentazione.Quest'ultima segno di voglia di conoscere,ma perpetua il problema amplificandolo.Io credo che dovrebbe descrivere ad un medico che si occupa di problemi sessuologici il tipo di rapporto che ha avuto normalmente e quali sono le aspettative che lei vorrebbe.Spesso l'anorgasmia!!! se tale è,ma non credo,deve essere sbloccata con semplici consigli e mansioni molto semplici.Anche il rapporto che lei ha con la masturbazione e con l'eventuale soddisfacente o meno raggiungimento dell'orgasmo,rappresenta un parametro importante da valutare.

Dott.Vincenzo Petrosino

[#4]
Medico Chirurgo attivo dal 2006 al 2007
Medico Chirurgo
Come donna comprendo perfettamente il senso di angoscia che accompagna l'anorgasmia.
Poco si conosce e ancora meno si comprende su questo meccanismo primordiale e affascinante: un consiglio può essere quello di leggere uno splendido libro " Storia di V".E' una biografia del sesso femminile che descrive un'anatomia che non compare sui nostri libri(scoprire che cosa sia il punto G su un testo scritto da una giornalista credo che sia strabiliante!).
Al di là di questo è importante rivolgersi a professionisti seri, e sottolineo seri, perchè alcuni sessuologi molto parlano ma poco guariscono.
Un libro di auto aiuto per i problemi sessuali femminile é " Fiori senza luce", interessante.
Per il resto anche la Terapia strategica breve può aiutare, esistono anche programmi che utilizzano l'ipnosi.
Indipendentemente dalla terapia scelta, l'importante è credere che soluzione è dentro ognuno di noi.
Le porgo i più sinceri auguri di una rapida risoluzione del suo problema.
In fede

Dr.ssa Marina Ramella
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