Università: paura o non mi piace?

Salve, ho da poco iniziato il terzo anno di Ingegneria, sono a passo con gli esami, eccetto per due esami mancanti dal secondo anno.
Da marzo circa ho cominciato ad avere dei dubbi riguardo l’università, poiché è davvero l’unica cosa che mi crea ansia e infelicità, seppur io raggiunga quasi sempre buoni risultati.
Non so più se quello che sto facendo mi piace, alcuni corsi non mi interessano per niente e studio più per inerzia visto che spesso la cosa mi annoia, sembra che l’unico obiettivo sia il voto, ma l’obiettivo principale è quello finale che non so se mi appassiona come prima.
La situazione mi crea scocciatura e il fatto che in seguito alla triennale debba continuare il percorso, poiché con questa sola laurea ci farei bene poco, mi crea forti dubbi sul se voglio realmente continuare a vivere in questa condizione.

Ho paura di deludere i miei genitori, i miei amici dell’Università cercano di spronarmi al continuare poiché sarebbe un peccato data la mia media e la vicinanza al traguardo, ma non vorrei continuare per inerzia.
Una delle mie più grandi paure è di non trovare un’alternativa che mi soddisfi.
Seppur mi piaccia come indirizzo quello di economia, non voglio considerare affatto il voler ricominciare tutto daccapo e questo mi fa molto pensare che la mia è una semplice scocciatura della condizione di studente.
Sono molto confusa e sto molto male poiché non riesco a concentrarmi su alcuna cosa.
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Dr.ssa Valeria Mazzilli Psicologo 286 13
Gentile utente,
non è affatto insolito sentirsi confusi e in ansia proprio quando ci si sente vicini al traguardo finale della laurea. Nel suo caso potrebbe essere d'aiuto fermarsi a riflettere e provare a farsi qualche domanda. Lei cosa desidera davvero? Cosa le piacerebbe diventare terminato il percorso universitario? Come si immagina?
Della sua storia mi colpiva molto la sua paura di deludere genitori e amici, mi sembra che siano riposte in Lei grandi aspettative, non credo sia facile riuscire a soddisfarle pienamente, richiede molta fatica, capisco la sua confusione.
Provi anche a pensare cosa le è successo a Marzo, periodo nel quale sono iniziati i suoi dubbi, forse potrà cogliere qualche elemento in più del suo malessere.

Dr.ssa Valeria Mazzilli
Psicologa Clinica
Via San Giacomo, 15 Napoli
cel. 3895404108

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dopo
Utente
Utente
Salve dr.essa, innanzitutto la ringrazio per la sua risposta.
Se dovessi proiettarmi nel futuro, mi immaginerei impiegata in un lavoro che mi piace, magari tra i conti e le carte d’ufficio che sono sempre state una mansione che mi piaceva sin da quando, da più piccola, la svolgevo per mio padre, quindi non mi immagino necessariamente felice con un lavoro connesso a ciò che sto studiando.
So che la mia famiglia si aspetta tanto da me, perché sin da piccola sono sempre stata molto sicura del mio percorso formativo, per il quale a volte mi sono scontrata con loro, ma con il tempo ho capito anche che gran parte delle pressioni che sento sulle spalle, siano dipese oltre che dalle aspettative, dai continui confronti con mia sorella e dalla volontà di non essere io l’anello debole.
A marzo alcuni eventi spiacevoli che non mi hanno coinvolta direttamente, ma che mi hanno comunque lasciato pensare e la situazione covid subito dopo, mi ha fatto pensare che la vita è davvero troppo breve per fare qualcosa che ci rende tristi. E da qualche giorno mi sono presa una pausa. Ad oggi il pensiero di studiare e dare degli esami mi intristisce (anche se a volte mi sveglio con questa volontà, ma cambio umore subito dopo), contrariamente se dovessi pensare a formarmi diversamente, la cosa mi rende felice e volenterosa. Non so se è paura di andare avanti nel percorso universitario, poiché sono una persona ansiosa e l’ultimo esame (con un assistente tendente ad umiliare gli studenti) mi abbia abbattuto o è solo stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Mi scuso per la lunghezza del messaggio. La ringrazio nuovamente.
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Dr.ssa Valeria Mazzilli Psicologo 286 13
Gentile Utente, ha fatto un'analisi ricca ed introspettiva della situazione che sta vivendo, ci sono molti elementi che meriterebbero di essere approfonditi in uno spazio diverso.
C'è un contrasto evidente tra la percezione di Lei che ha la sua famiglia, che "si aspetta tanto da me, perché sin da piccola sono sempre stata molto sicura del mio percorso formativo" e i dubbi e le insicurezze che sta manifestando, specificando anche che non vuole essere lei "l'anello debole". Le chiedo, cosa succede dentro di sé e nella sua famiglia se Lei si mostra incerta e "debole", per usare il termine da Lei usato, su aspetti che riguardano la sua vita, come il percorso universitario?
Mi sembra che ritorna anche nell'esperienza del suo ultimo esame una difficoltà ad accettare di non poter per forza soddisfare le aspettative di qualcuno, che per di più, come dice Lei, "tende ad umiliare gli studenti".
Per ciò che concerne nello specifico la sua confusione rispetto al continuare gli studi o decidere di intraprende un altro corso di laurea, potrebbe provare, per esempio, ad approcciarsi ad un esame che lei ritiene più stimolante e vedere come va oppure prolungare ancora un po' la pausa che si è presa e vedere se il suo stato emotivo e il suo umore migliorano.
Valuti la possibilità di richiedere uno spazio in cui può guardare meglio le sue ansie e le sue paure, se sentisse di averne bisogno.
Resto a disposizione, può contattarmi anche via mail o per messaggio privato.