Pulsazioni vaginali involntarie

Salve, sono una ragazza di 26 anni che da diversi anni soffre di una strana
"malattia".
Quando qualcuno mi sfiora o soprattutto si siede sulle mie gambe facendo peso
sulla mia vagina o viceversa, nel senso che sono io a sedermi, mi partono delle
imbarazzanti pulsazioni vaginali come se fossi eccitata e stessi raggiungendo
un orgasmo.
Ps.non provo piacere ne quant'altro...solo imbarazzo perchè al sol pensiero
di "avere questo handicap" iniziano a partire queste stupide pulsazioni che mi
creano disagi con il mondo esterno.
La prima volta che ho avuto queste pulsazioni, le ho avute per una giusta
causa. Mi spiego meglio: ero in intimità col mio ex ragazzo ( non eravamo nudi
e non ho mai avuti rapporti) quando, riuscendo a farmi provare piacere, lui mi
fece notare che qualcosa giù bussava: IMBARAZZO ALLA GRANDE, QUASI MORTIFICATA
.
Poi, dopo qualche mese, mio cugino, sedendosi sulle mie gambe ha sentito
queste stupide pulsazioni , dicendomi con tono ironico e cinico che mi ero
eccitata ma io non ho PROVATO NULLA DI NULLA!
come faccio a ritornare la ragazza normale di prima? Voglio sedermi sulle
gambe dei amici normalmente, voglio avere i contatti che avevo prima senza
crearmi imbarazzi inutili.
Sto provando a curarmi, o meglio ad aiutarmi , con l'autoipnosi ma non so
come realmente applicarla.
Aiutatemi per farvore? Qualche farmaco, terapia autodidatta, qualcosa che mi
faccia tornare al passato, senza paure...
Aspetto con ansia una sua risposta
Un abbraccio
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazza, è ipotizzabile che possa trattarsi di una reazione che come dice lei all'inizio era giustificata dalla situazione ma che poi, prodottasi involontariamente, l'abbia messa in imbarazzo. Da lì può essersi innescato un meccanismo automatico alimentato proprio dall'ansia che il fenomeno si manifesti di nuovo. Sto solo ipotizzando, naturalmente, da qui non è possibile dire niente di più preciso né, soprattutto, intervenire per toglierle questo disturbo.

Dovrebbe consultare uno psicologo/psicoterapeuta, che utilizzi ad esempio l'approccio breve strategico, e parlare con lui del suo problema. È possibile che esaminando insieme a lui i dettagli delle situazioni che le scatenano questa reazione, riusciate a venirne a capo.

Ma dovrebbe andarci di persona.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Grazie per la sua tempestiva risposta!
Cmq secondo me ha centrato in pieno: l'unica soluzione è che si sia innescato un meccanismo automatico alimentato proprio dalla preoccupazione che il fenomeno si manifesti di nuovo, io me ne rendo conto che è cosi...e questo mi fa rabbia perchè cerco in tutti i modi di bloccarlo ma...
Cmq Tante Grazie!
[#3]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
E probabilmente è proprio il suo tentativo di bloccarlo a tutti i costi che lo amplifica ancora di più. È ciò che noi chiamiamo una "tentata soluzione", che quando non funziona alimenta il problema. Può leggere questo fra vari articoli del mio sito per ulteriori informazioni:
http://www.giuseppesantonocito.it/art_intervento.htm

Cordiali saluti
[#4]
dopo
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Ho appena letto ciò che mi ha consigliato di leggere e devo dire che, non so perchè, sono leggermente più ottimista rispetto a prima.
Tutti consigliano di lavorare sul proprio passato per risolvere il problema ma riflettendoci su, ha proprio ragione lei!
L'unico mio problema è che , purtroppo, non posso andare a delle sedute terapeutiche.
Cmq ancora tante grazie,
un abbraccio
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Può provare a rivolgersi alla sua ASL, informandosi se offrono un servizio di colloqui psicologici. Se ce l'hanno dovrebbe spendere pochissimo (se il problema è economico), ma lo svantaggio è che non può scegliersi il terapeuta. Ma magari può trovarne un altro che può fare al caso suo, chi può dirlo.

Un abbraccio anche a lei

Cordiali saluti