Negare i problemi (alcolismo?)

Gentili dottori, Vi scrivo a proposito di mia suocera, 68 anni.
In mia assenza, nel pomeriggio accudisce, insieme a mia madre, i miei due bimbi di 2 anni di ritorno dal nido. Ieri è arrivata a casa mia visibilmente ubriaca, tra l'altro dopo aver guidato. Ha detto di essere svenuta in casa ma senza accennarne i motivi. Altre volte è arrivata molto euforica e un po' "strana", e con l'alito che puzzava di vino. In altre 3 occasioni nel giro di pochi anni l'abbiamo vista ubriaca al punto da sentirsi male. Vive sola, quindi noi della famiglia non siamo in grado di verificare quanto beve, però capita spesso che alla sera telefoni o a me o a mia madre con una voce strana, lenta, impastata, facendo fatica a scandire alcune parole, e ripetendo spesso le cose già dette un attimo prima... In altri momenti invece sembra normalissima. So che il medico di base negli ultimi mesi l'ha sottoposta ad esami ed accertamenti, ma quando le chiediamo spiegazioni è molto evasiva.
Dopo l'episodio di ieri mi sono molto spaventata e non so come gestire la cosa. Ne ho parlato con mio marito, a cui avevo già accennato dei miei sospetti più volte negli ultimi tempi, ma lui minimizza o non non riesce ad affrontare la situazione.
Alla base dei problemi di mia suocera c'è sicuramente una situazione di solitudine, tristezza e depressione che durano da quando è rimasta vedova, 7 anni fa. Più volte le abbiamo proposto di vedere medici e farsi aiutare ma ha sempre rifiutato dicendo che doveva farcela da sola, che gli psicologi sono per i matti e lei non è matta, ecc... Dopodichè ha chiuso le comunicazioni con noi della famiglia negando di avere problemi e limitandosi a parlare di argomenti futili. Con il suo unico figlio i rapporti sono molto superficiali.

Due anni fa sono nati i nostri bimbi e per un attimo abbiamo pensato che stare con loro le avrebbe giovato, ma lei si è attaccata a loro in modo morboso, rifiutando i contatti con qualunque estraneo alla famiglia. Con mia mamma i rapporti sono complicati: la cerca (è l'unica donna con cui ha contatti quotidiani e con cui ogni tanto si apre un po') ma è molto competitiva, gelosa e spesso aggressiva. Nei miei confronti è un continuo, ossessivo cercare la mia attenzione e la mia approvazione, salvo poi criticare sistematicamente, davanti a mia madre, tutto quello che faccio.
Insomma, noi accettiamo la sua presenza perchè ci rendiamo conto che soffre e non debba essere allontanata, ma non è affatto facile starle vicino e gestire i suoi malumori e gli scatti di rabbia. Ho provato anche a staccarla un pochino dai bimbi e da casa mia, ma il risultato è stato disastroso: pianti disperati e insistenze per paura di essere messa da parte.

In che modo possiamo aiutarla (e proteggere noi e i bimbi), dal momento che lei nega di avere problemi? Inoltre, è giusto che io e mia madre continuiamo a starle vicino a discapito della nostra salute psicofisica?

Grazie!
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile signora, innanzitutto, se permette, se fossero figli miei io glieli toglierei immediatamente. Non è ammissibile che una persona con problemi irrisolti di alcolismo sia incaricata di prendersi cura di bambini. E le spiegherei molto chiaramente il perché: "Fino a che non sarai in grado o non vorrai prenderti cura di te stessa, mi spiace molto ma i nipoti li vedrai SOLO a casa mia e in mia presenza."

Mi scusi l'intransigenza, ma sono certo che comprenderà che l'incolumità dei figli dovrebbe venire prima di tutto il resto.

Poi inisisterei per convincerla a lasciarsi curare. Potete rivolgervi a uno specialista psichiatra esperto in dipendenze, oppure informarvi presso la vostra ASL. In ogni caso, se il suo stato di dipendenza è sufficientemente avanzato, sarà necessaria una certa dose di fermezza. Dovete in un certo senso fare il vuoto attorno a lei, nel senso di lasciarle intendere ben chiaro che sino a che non si deciderà a lasciarsi aiutare, non potrà trovare né favori né connivenze da parte vostra.

So che alcuni non saranno d'accordo con ciò che le sto suggerendo, ma questo è ciò che farei io. Ovviamente dovete essere seguiti da almeno un professionista di persona, non basatevi solo su ciò che vi sentite dire qui.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Dr.ssa Cecilia Sighinolfi Psicologo, Psicoterapeuta 480 24
Gentile signora, la preoccupazione che emerge dalla sua lettera è evidente e legittima. L'incolumità dei figli deve essere sempre e comunque garantita e lei non deve permettere che sua suocera si occupi di loro quando si trova in stato di alterazione. Non ritengo opportuno negarle di vedere i nipoti, ma questo potrà avvenire solo in presenza sua o di suo marito (o di sua madre, in ogni caso di persone che possano garantire l'incolumità dei suoi figli). A mio avviso è il caso di esplicitare che non avete intenzione di non farle più vedere i nipoti, ma che ad oggi pensate che abbia un problema che deve affrontare e che quindi non la ritenete in grado di occuparsi di loro.

Ritengo sia importante che lei riesca ad avere l'appoggio di suo marito e che questi si renda conto della gravità della situazione. Magari per fare ciò potrebbe segnarsi le volte in cui sua suocera appare oggettivamente alterata o sente odore di alcool nell'alito, in modo da avere anche un quadro più chiaro della situazione: quante volte capita in una settimana? succede tutti i giorni?. E' importante che vi troviate uniti nel far capire a sua suocera che ha un problema e che deve affrontarlo.
Vi suggerirei anche di consultare il SER.T (il servizio tossicodipenze) nella vostra zona, in modo da capire come meglio muovervi: sua suocera ha bisogno di essere seguita professionalmente.

Cordialmente

Dr.ssa Cecilia Sighinolfi
Psicologa e Psicoterapeuta
cecilia_sighinolfi@yahoo.it

[#3]
dopo
Attivo dal 2008 al 2013
Ex utente
Grazie a tutti per la risposta così rapida!
Faccio qualche precisazione: mia suocera accudisce i bimbi a casa mia ed in presenza di mia mamma se non ci sono io, perchè due gemelli di due anni sono impegnativi per una persona sola, specialmente se anziana, ma mentre prima poteva capitare saltuariamente che rimanesse sola un'oretta con loro, dopo quello che è successo negli ultimi giorni non glieli lascio nemmeno per 5 minuti.
Le volte in cui è alterata in modo evidente non sono molte, in due anni è capitato solo ieri l'altro e una volta due settimane fa, e, come ho detto in precedenza, le ubriacature pesanti a cui abbiamo assistito sono state tre o quattro nel giro di 5 anni e sempre in durante feste o cene. Però l'alito che sa di vino ce l'ha spesso, specialmente quando viene da me dopo pranzo.
Anche se non è alterata, ha sempre questo comportamento nervoso, frenetico, si muove a scatti, non sta mai ferma ed esplode con niente. Non so se è il suo comportamento normale perchè io la vedo così fin da quando l'ho conosciuta, 14 anni fa. E fin da allora ha un colorito molto acceso su viso e collo.
Ho consigliato a mio marito di parlare con il nostro medico di base, almeno per conoscere i risultati delle analisi (pare abbia da anni un'alterazione al fegato).
Però come possiamo avere la certezza che si tratti di una vera condizione di alcolismo oppure che si tratti di una persona che è abituata a bere vino ai pasti e ogni tanto eccede?
Ad esempio, l'ho sentita al telefono un attimo fa e mi è sembrata perfettamente lucida.

Grazie.
[#4]
Dr.ssa Cecilia Sighinolfi Psicologo, Psicoterapeuta 480 24
Gentile signora, alla luce delle nuove informazioni il mio consiglio è di tenere monitorata la situazione, ovvero di segnare quando è alterata, con che frequenza, quanto e in quali occasioni beve. Giusto per fare un esempio, bere in occasione di una cena o di un evento sociale è diverso dal bere da soli di mattina. Inoltre poichè lei dice che i due episodi in cui l'ha vista alterata si sono verificati nell'arco di due settimane circa, questa sorta di diario oltre a fronire a lei ed eventualmente ad una figura professionale un quadro più oggettivo della situazione, le permetterà di controllare se la situazione è stabile, in miglioramento o in peggioramento.
In ogni caso credo che lei e suo marito potreste esprimerle la vostra preoccupazione e magari spiegarle il ruolo effettivo delle figure professionali a cui potrebbe rivolgersi, in modo da eliminare i pregiudizi che ha espresso ("che gli psicologi sono per i matti e che lei non è matta..") e acquistare una maggiore fiducia.

Cordialmente
[#5]
dopo
Attivo dal 2008 al 2013
Ex utente
Parlando con mio marito è venuto fuori che mia suocera ha sempre avuto la brutta abitudine di dissetarsi con il vino. Cioè, quando è in casa e ha sete, invece di bere acqua o altri tipi di bevande, beve vino, uno o due sorsi alla volta ogni tanto, ma può andare avanti tutto il giorno. Già suo marito la rimproverava per questo.
Ieri io e mio marito abbiamo parlato con il medico di base, il quale ci ha confermato che i suoi problemi di salute (fegato ingrossato ed esami del sangue alterati) possono dipendere dall'assunzione di alcol.
Il problema è che non possiamo controllare quanto beve e quando perchè io la vedo solo nel pomeriggio e mio marito la incrocia un attimo la sera, non so se beve già dalla mattina. Però a metà giugno passeremo due settimane insieme al mare. Durante le vacanze dell'anno scorso non beveva più di un bicchiere scarso di vino a pasto.
Nel caso di alcolismo, la sindrome di astinenza dopo quanto tempo dall'ultima assunzione di alcol inizia e come si manifesta?
Il medico ci ha proposto delle compresse di non ricordo quale sostanza che, sciolte ad insaputa di mia suocera in bevande o minestre, dovrebbero provocarle schifo verso il vino. Anche se questo fosse attuabile, mi sembra un approccio molto semplicistico...
Io mi rivolgerei all'anonima alcolisti, se non altro per avere consigli, ma mio marito mi ha già stoppato dicendo che sua madre non è un'alcolista. Così io mi ritrovo a dover convicerne due di persone anzichè una...
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Dr.ssa Cecilia Sighinolfi Psicologo, Psicoterapeuta 480 24
Gentile utente, mi rendo conto di quanto possa essere frustrante questa situazione. Non so se il medico di base ha parlato direttamente con sua suocera delle cause dei suoi problemi di salute (ad esempio se l'ingrossamento del fegato sia dovuto all'assunzione dell'alcool)ma non credo che farle assumere di nascosto le compresse sia la soluzione al problema. Piuttosto credo che dobbiate porla di fronte al problema, facendole capire quanto questi suoi comportamenti possano nuocere a lei e alle persone che le sono intorno (in particolare ai nipoti). In ogni caso poichè ad oggi non è possibile stabilire l'entità dell'assunzione di alcol credo che le due settimane a giugno potranno essere una buona occasione per tenere monitorata la situazione.
Per avere qualche notizia in più sull'alcolismo può leggere questo articolo

https://www.medicitalia.it/minforma/psichiatria/

Cordialmente
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
> Le volte in cui è alterata in modo evidente non sono molte

Gentile signora, non vorrei fare la figura di quello eccessivamente allarmista, ma per combinare un bel disastro un'attimo è sufficiente. Altrimenti, tanto per fare un esempio, perché i governi di ogni paese starebbero restringendo sempre di più l'uso di alcool per chi guida?

Spieghi a suo marito che non si tratta solo della salute di sua suocera, cosa che in fondo riguarda lei, ma soprattutto di quella dei vostri figli. Altrimenti si troverà suo malgrado non a dover convincere, ma a dover subire l'influenza di due persone anziché una.

Cordiali saluti