Dopo un lutto

Salve a tutti ho 23 anni e scrivo perché ho bisogno di un parere.

19 mesi fa ho avuto un grave lutto, ho perso mia mamma, lei era tutto per me, da allora mi sono sentita devastata e credo ancora oggi di non aver elaborato la sua perdita.

A volte nego che sia successo... e vivo sempre con sensi di colpa e ansia.

Non so perché ho sensi di colpa perché le sono stata tanto accanto.

Ma mi manca e da quando non c'è mi sento vuota.

Non esco quasi mai con persone che non siano miei familiari, non ho quasi più amici, quello che era il mio ragazzo mi lasciò... mi sento completamente sola.

Ad oggi ho conosciuto per caso una persona, siamo conoscenti... non c'è nulla tra noi, ma sento che potrebbe nascere qualcosa, che sia un amicizia o altro.

Ma ho paura, mi sento in colpa e mi sento come se "vivendo" "tradissi" il mio dolore.

Mi sento perfino in colpa a parlare di questo, perché sembra che parlare di questa cosa manchi di rispetto al mio dolore grande.

Sono consapevole di non star bene... ma non so più come gestire tutto ciò che ho dentro anche perché non so con chi parlare visto che non c'è nessuno che mi capisca
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile ragazza, il lutto è un processo duro,difficile , il suo sentire è molto diffuso e condiviso, ci si sente soli, si teme di non aver fatto abbastanza, pur sapendo che non è vero.. ma la mamma lo sa e ti ama anche da lassu', vuole che tu viva e sia felice, man mano che passa il tempo la sentirai sempre più vicina, diventerà .. una figura interna, un aiuto.. ancora..Bello che qualcuno, in qualche modo ti interessi, puo' essere un amico o un amore è la vita che ti chiama, come le foglie che si schiudono a primavera.. Bon courage.. ti ha molto amato la mamma e continua ad amarti, a volerti salvare..
Riscrivici e raccontaci, ti aspettiamo, qui, ancora.
dottoressa Magda Muscarà Fregonese

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 182
Cara utente,
da quello che ci scrive sembra di comprendere che il suo gravissimo lutto si stia trasformando in una pericolosa depressione.
Lo dimostra il fatto che crede di non poter riprendere a vivere; non sa con chi parlare e parlare le sembra un'offesa al suo grande dolore; si sente "vuota"; non vede più gli amici, e ad accrescere la sua solitudine "quello che era il mio ragazzo mi lasciò".
Cara ragazza, come si può non capire che la perdita della madre in giovane età è devastante?
Chi si è allontanato non aveva sensibilità. Se lei è religiosa, può pensare che il suo ragazzo è andato via perché Qualcuno lassù ha pregato per lei, per liberarla di chi evidentemente non era in sintonia con i suoi sentimenti e non poteva aiutarla.
Restando nel nostro mondo terreno, pensa che una madre non vorrebbe che sua figlia tornasse a vivere?
Del resto tornare a vivere non è dimenticare, non è sminuire la perdita, ma "elaborare il lutto".
Il che significa parlarne e ancora parlarne; ricordare e non vergognarsi di rivivere, di fronte ad un ascoltatore attento e consapevole, tutti i sentimenti provati nella relazione con la persona che non c'è più, anche quelli di cui ci "vergogniamo", perché il rapporto con gli esseri umani è sempre ambivalente, e quindi insieme all'amore c'è stata sicuramente insofferenza, momenti di disaccordo, ostilità e ribellione.
Tutto questo va accettato, rivissuto, accolto assieme alla struggente consapevolezza che l'incontro terreno non ci sarà più.
Io non so quali siano le sue possibilità economiche; tenga conto che molti psicologi privati hanno prezzi abbordabilissimi; che alle ASL e al Centro di Salute Mentale, come pure al Consultorio Giovani, all'Università se lei è iscritta, si possono fare colloqui gratuiti. Adesso anche il bonus psicoterapia, di cui trova notizia sul nostro blog, le viene in aiuto.
Le raccomando però di cercare questo aiuto, e soprattutto di trovare un professionista che sappia accogliere la piena del suo dolore e non metta freni al suo bisogno di rievocare, di capire.
La abbraccio. Ci tenga al corrente.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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dopo
Utente
Utente
Carissime Dottoresse, vi ringrazio per le vostre risposte, rispondo solo ora perché ultimamente abbiamo dovuto affrontare un altra problematica, mio padre ha avuto un problema ma fortunatamente ora va meglio.
Questo è stato un altro spavento per me.
In ogni caso, sto valutando da molto l'ipotesi di affidarmi ad un psicologo perché sento di averne bisogno.
Mi sento sola, incompresa e tante altre cose che non so spiegare a parole.
Qualsiasi cosa io faccia per "sbloccarmi" non va a buon fine, scrissi di questa persona che mi incuriosiva, ho provato ad allacciare un amicizia ma da l'altro lato c'è stato un rifiuto.
Mi sembra come se il mondo ce l'avesse con me.

So che mia mamma mi sta accanto, mi guida e mi tiene la mano, è l'unica forza che sento di avere, la sento vicina ma mi manca tantissimo.

Scusatemi per l'ennesima sfogo ma il motivo principale del mio ulteriore messaggio è quello di ringraziarvi di vero cuore per le risposte e i consigli.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 182
Cara ragazza,
la ringrazio delle sue gentili parole.
Se si sta acuendo la sua situazione di sofferenza, tanto più che lo stato di suo padre ha risvegliato nuove preoccupazioni, è urgente cercare aiuto.
Nella mia prima risposta le davo indicazioni su dove trovare al più presto un/a psicologo/a.
La sue parole: "Qualsiasi cosa io faccia per "sbloccarmi" non va a buon fine, scrissi di questa persona che mi incuriosiva, ho provato ad allacciare un amicizia ma da l'altro lato c'è stato un rifiuto. Mi sembra come se il mondo ce l'avesse con me" sono troppo scoraggiate.
E' tempo di correre ai ripari.
Un abbraccio.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com