Furti familiari

Egregi dottori,
intorno ai 18 anni ho compiuto diversi furti a casa di parenti, più di oggetti che di soldi (anche se talvolta hanno riguardato anche qualche piccola somma). In particolare i furti più grossi sono avvenuti a casa di due zie: a casa di una ho rubato in una sola occasione diverse cose (sciarpe, collanine, creme) mentre a casa dell'altra in diverse occasioni (diciamo per almeno un paio di mesi) moltissimi vestiti e diversi libri e dischi.
Entrambe han fatto finta di niente: nessuna ha mai detto niente nè a me nè ai miei genitori, nonostante la cosa fosse evidentissima e il "colpevole" tutt'altro che misterioso. Con me hanno continuato a comportarsi normalmente, continuando ad esempio a farmi i regali di Natale. Io in questi anni ho continuato a indossare quei vestiti come se fossero miei, curando di non farlo quando sapevo di incontrarle.
Ora a distanza di anni è sopraggiunta la vergogna. In particolare a scatenarla è stato il comportamento del figlio adolescente della prima delle due zie, vicina di casa della mia famiglia, che è molto maleducato e si comporta come se fosse il padrone del mondo, prendendo ad esempio le nostre cose dalla cantina senza chiedercelo. Ogni volta che mia mamma lo sgrida (visto che la sua non lo fa mai), è come se avessi una spina che mi fa male: da una parte, ho paura che possa saltar fuori quel che ho fatto, dall'altra immagino cosa pensa mia zia di mia madre, che sgrida suo figlio credendo di aver educato bene i suoi e invece ha una figlia che in passato ha rubato...
Che posso fare?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Molto semplice: scarichi la coscienza.

Vada da sua zia (o dalle sue zie) e le dica una cosa semplicissima, sorridendole: "Sai, quando ero più giovane e stupida ti ho fregato qualche cosa, qualche crema ecc. Ti prego di perdonarmi". E poi, se può le restituisca le sue cose.

Badi bene, non si tratta di moralismo, ma del modo effettivamente più semplice per mettere a tacere quella sensazione sgradevole.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
in effetti sarebbe la cosa più sensata... infatti è la prima soluzione che ho preso in considerazione... ma il problema è che non so se ce la faccio! o almeno, con una delle due zie sarebbe possibile, perchè davvero mi adora. con l'altra invece nonostante abitiamo vicine il rapporto è molto freddo... non che non sia cordiale, ma è molto distaccato, quindi non ci riuscirei! in più mi blocca il fatto che loro non abbiano voluto affrontare il problema quando è successo, e quindi rivangarlo adesso magari per loro sarebbe una scocciatura. non so perchè ai tempi siano state zitte, se per farmi un favore (la mia famiglia non so cosa mi avrebbe fatto se l'avessero scoperto!!) o cosa...
inoltre mi chiedo cosa diavolo avevo nella testa io per fare delle cose del genere!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Molti ragazzi in età adolescenziale o post-adolescienziale commettono piccoli furti, è un modo immaturo per sentirsi più "ganzi" e affermare la propria individualità. Non ne farei una tragedia.

Non conosco i dettagli della vostra situazione e quindi non potrei scommetterci, ma se non le è stato fatto notare niente è possibile che le sue vittime non si siano accorte della scomparsa degli oggetti (a meno che non abbia trafugato loro mezza casa).

A volte le zie possono essere molto distratte.

Invece, le sue preoccupazioni, non ultima quella che "per loro potrebbe essere una scocciatura" dice più qualcosa su di lei, che sulle sue zie.

Ad ogni modo se la cosa ancora la tormenta al punto da scrivere a noi, deve scegliere: confessare e scaricarsi la coscienza, oppure continuare ad avere quella voce fastidiosa nella testa (e nella pancia) che le dice: "Che stupida, che sei stata"?

Cordiali saluti
[#4]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
sono sicurissima (davvero al 100%) che entrambe se ne sono accorte: infatti ho parlato in particolare di questi episodi, ma ce ne sono stati anche altri a casa di altri parenti, di entità però' così piccola (ad esempio: un cd) che non mi pesano e non mi fanno sentire male.
anzi, ora che ci penso, forse non è casuale che mi pesino proprio questi due episodi: sono gli unici in cui il mio comportamento è stato scoperto. cioè paradossalmente in effetti potrei sentirmi in colpa solo con chi sa che mi sono comportata male e ha scelto di non farmelo notare! le pare logico??
sul fatto che la cosa mi tormenta ha pienamente ragione: sta diventando un pensiero fisso!!! complice forse anche il fatto di essere a casa tutti i giorni in questo periodo e di sentire quotidianamente i rimproveri o le lamentele di mia madre nei confronti del cugino.
ho ripensato a quello che ho scritto ("per loro potrebbe essere una scocciatura"): in effetti forse l'ho scritto così per scrivere, per "giustificare" il fatto che nonostante il rimorso non riesco ad essere sincera...
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> in effetti potrei sentirmi in colpa solo con chi sa che mi sono comportata male e ha scelto di non farmelo notare! le pare logico?? >>>

Certo, è perfettamente logico, anche se di logica non ordinaria si tratta: perdonare chi ci ha fatto un torto è il miglior modo per farlo sentire in colpa. E anche se non è detto che le zie l'abbiano fatto apposta, l'effetto è stato quello.

Rilegga l'episodio de "I miserabili" dove il vescovo Myriel perdona il cattivo Valjean, per capire ciò che intendo.

>>> "per loro potrebbe essere una scocciatura"

Questa preoccupazione si riferisce a lei, perché dopo tutto questo tempo è ampiamente probabile che le sue zie abbiano ormai archiviato tutto. Il problema riguarda interamente lei, non le sue zie.

L'unica alternativa che ha è vuotare il sacco e farci sopra una bella risata, insieme alle sue zie. Ma dev'essere lei a fare il primo passo.

Cordiali saluti