La faccio,preferisco vivere nello sporco
gentile dottore,ho un grave problema, sono sette mesi che si è interrotto il mio rapporto con il mio ex compagno,prima vivevamo assieme nella mia casa,adesso che vivo sola,nn ho piu cura di me stessa ma soprattutto della casa,me ne frego delle pulizia e dell'igiene,e per assurdo questa cosa mi imbarazza moltissimo parlarne ,ma nn riesco a mettermi li a fare pulizia,nn ce la faccio,preferisco vivere nello sporco e nel disordine totale. Purtroppo la mia famiglia nn mi è stata vicino,o meglio nn mi hanno aiutato dicendomi questo tuo stile di vita nn è adatto qui dobbiamo agire e magari risolvere i tuoi turbamenti interni..anzi..mi sfottono continuamente..mi chiamano barbona...mi dicono che neanche gli zingari vivono cosi..ma nn mi aiutano..io sono consapevole che da sola nn ce la faccio a uscire da questo tunnel..si perchè è proprio un tunnel il mio..ormai mi sono chiusa definitivamente..nn ho rapporti sociali con nessuno..nn esco mai..sto sempre al pc..anche questo grosso problema che nn mi fa lasciare la mia tana..inoltre la casa dove vivo..gentilmente concessa da mio padre...nn me la sento piu mia...oltretutto ho ricevuto una sua minaccia..per il mio bene si intende..che se nn faccio pulizia..posso anche andarmene definitivamente..ecco..ora io le chiedo aiuto...io voglio fare qulcosa per me stessa..me ne rendo conto che nn si vive cosi nella civiltà..no..nn si vive come vivo io..chisa da tutto e soprattutto dal resto del mondo..senza regole..senza un minimo di amor proprio e di cio che mi circonda..ma nn ce la faccio a reagire..nn ci riesco..preferisco lasciarmi andare..che reagire e condurre una vita piu dignitosa..Mi aiuti lei..la ringrazio e le chiedo scusa per la lettera cosi confusa..ma solo adesso..tra le lacrime ho trovato il coraggio di farmi aiutare almeno da qualcuno esterno alla famiglia..grazie di nuovo
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E' molto difficile reagire in una situazione come la Sua, un'esperienza dolorosa nella quale concorrono diversi fattori e che potrebbe configurarsi nella "sindrome di abbandono". Purtroppo, la limitazione insita in una relazione clinica unicamente via e-mail non facilita le cose, particolarmente per una questione non marginale. In pratica, la forza della ragione dialettica poco può opporsi alla ragione della forza degli istinti, spinte pulsionali, ancorchè amplificate dalle conseguenze della Sua dolorosa esperienza. Ciò premesso, non si perda d'animo, in quanto non ritengo impossibile per Lei uscire dalla trappola, una incapacità, sembrerebbe, di elaborare la perdita affettiva da Lei citata. Desidero segnalarLe che i suoi sintomi, per quanto possa sembrarLe strano, oltre che crearLe dolore, rappresentano un tentativo inconscio di auto-cura. Inoltre, suggerirei un atteggiamento prudente nel ritenere che il Suo calvario, l'abbandono, sia iniziato unicamente con il Suo compagno. Da questo punto di vista, la probabilità di un inceppamento della Sua remota vita evolutiva la riterrei tutt'altro che esclusa. Ciò detto, Lei mi appare una persona le cui energie vitali per la sopravvivenza sono tutt'altro che assenti. Con molti auguri. Cordialità.
Dr. Willy Murgolo
Psicologo-Psicoterapeuta
Ipnosi Clinica-Sessuologia
[#2]
Gentile Utente,
mi dispiace molto leggere tutta questa sofferenza, ma non si abbatta perchè i suoi sintomi sono abbastanza chiari, per cui la soluzione c'è.
Probabilmente quello che è successo negli ultimi tempi ha fatto in modo che il Suo umore si abbassasse, ed è entrata in una specie di depressione.
Questa sindrome è caratterizzata da molti sintomi, tra cui la difficoltà ad occuparsi di tutte quelle attività che si facevano serenamente prima, tra cui la cura della propria persona.
Altro sintomo è la sensazione di non riuscire ad uscire dal tunnel, e quindi la non voglia di effettuare alcuno sforzo per farlo, poichè si è pessimisti circa gli esiti futuri.
Può leggere questo articolo sulla depressione per farsi un'idea ancor più chiara
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/
Cosa fare a questo punto?
Dovrebbe effettuare una visita psichiatrica per vedere di confermare questa diagnosi: con un aiuto farmacologico l'umore in poche settimane rientra nella norma, e la persona ricomincia a vivere ed a svolgere tutte le attività che svolgeva in passato.
Può telefonare ad un CPS della sua zona e prenotare una visita, oppure parlarne direttamente col suo medico di base.
Certo questo non le sembrerà facilissimo, visto che un altro sintomo depressivo è l'isolamento sociale. A questo punto dovrebbe DELEGARE quanto le ho scritto ad una persona di fiducia, alla quale farà leggere la mia mail, e la quale potrà fissarle quell'appuntamento, nonchè accompagnarla.
Non vedo alternative, in quanto per definizione una persona depressa non ha voglia di curare se stessa.
E il modo in cui lei sta vivendo lo conferma, no?
Provi, dia retta a me
mi dispiace molto leggere tutta questa sofferenza, ma non si abbatta perchè i suoi sintomi sono abbastanza chiari, per cui la soluzione c'è.
Probabilmente quello che è successo negli ultimi tempi ha fatto in modo che il Suo umore si abbassasse, ed è entrata in una specie di depressione.
Questa sindrome è caratterizzata da molti sintomi, tra cui la difficoltà ad occuparsi di tutte quelle attività che si facevano serenamente prima, tra cui la cura della propria persona.
Altro sintomo è la sensazione di non riuscire ad uscire dal tunnel, e quindi la non voglia di effettuare alcuno sforzo per farlo, poichè si è pessimisti circa gli esiti futuri.
Può leggere questo articolo sulla depressione per farsi un'idea ancor più chiara
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/
Cosa fare a questo punto?
Dovrebbe effettuare una visita psichiatrica per vedere di confermare questa diagnosi: con un aiuto farmacologico l'umore in poche settimane rientra nella norma, e la persona ricomincia a vivere ed a svolgere tutte le attività che svolgeva in passato.
Può telefonare ad un CPS della sua zona e prenotare una visita, oppure parlarne direttamente col suo medico di base.
Certo questo non le sembrerà facilissimo, visto che un altro sintomo depressivo è l'isolamento sociale. A questo punto dovrebbe DELEGARE quanto le ho scritto ad una persona di fiducia, alla quale farà leggere la mia mail, e la quale potrà fissarle quell'appuntamento, nonchè accompagnarla.
Non vedo alternative, in quanto per definizione una persona depressa non ha voglia di curare se stessa.
E il modo in cui lei sta vivendo lo conferma, no?
Provi, dia retta a me
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#3]
Utente
Vi ringrazio per l'aiuto..in effetti credo che prima dovrei iniziare una cura farmacologica per migliorare il mio umore, anche se i consigli che ricevo in famiglia, mi dicono che il mio umore migliorerà con l'ordine a la pulizia dell'ambiente in cui vivo..io credo che sarebbe solo transitorio...lo so..già ci ho provato..poi ricado nel mio stato profondo di menefreghismo..e nn mi è stato d'aiuto neanche l'aiuto di mia sorella..che mi ha aiutato a sistemare la mia casa...poi sono ripiombata nel degrado piu assoluto...e il mio umore nn è mutato..quindi credo che io necessiti di qualcosa che mi faccia ritornare il buon umore e la voglia di fare.
[#4]
>>> mi dicono che il mio umore migliorerà con l'ordine a la pulizia dell'ambiente in cui vivo >>>
Gentile ragazza, questo è senz'altro vero. Ma prima é necessario fare il primo passo, ovvero lasciarsi aiutare. E l'aiuto non consiste certo nel rimetterle a posto la casa.
Cordiali saluti
Gentile ragazza, questo è senz'altro vero. Ma prima é necessario fare il primo passo, ovvero lasciarsi aiutare. E l'aiuto non consiste certo nel rimetterle a posto la casa.
Cordiali saluti
[#5]
Utente
Infatti io voglio essere aiutata,ma probabilmente nn voglio l'aiuto dei mie familiari,forse nn lo ritengo sufficiente, anzi mi fa sentire ancora piu in colpa per come vivo se loro intervenissero..io credo che devo riuscire attraverso un aiuto esterno..ed a una cura farmacologica..migliorare il mio stato..al piu presto
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 7.8k visite dal 19/07/2009.
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