Risposta tac addome

Salve,
sono una ragazza di 29 anni e a causa di un quasi continuo dolore pelvico (ormai da 6 settimane) ho fatto una Tac. Il mio medico di base sarà assente per tutte le feste e siccome sono molto ansiosa spero che tra di voi c'è qualche dottore che mi sa spiegare il referto di questa TAC:

L'esame, eseguito senza e dopo infusione del m.d.c. per via e.V, non evidenzia alterazioni densitometriche focalizzate a carico del parenchima epatico, del pancreas, della milza e dei reni (ad eccezione di microcisti corticale destra) che mantengono regolare funzionalità secroescretiva. Presenza di alcuni piccoli linfonodi paracavali del diametro max di 11 mm e di linfonodo iliaco esterno destro di 12 mm. Utero ed annessi come di norma. Presenza di varicocele pelvico. Esile falda liquida nello scavo del Douglas. Nel contesto del cellulare adiposo pararettale del versante destro, si evidenzia immagine ovalare ipodensa di 11 mm, compatibile con linfonodo. Linfonodi inguinali bilaterali del diametro max di 13 mm.

Vorrei tanto sapere cosa significa tutto questo e perchè ci sono tutti questi linfonodi. Ho fatto anche 2 ecografie ma a parte la microcisti nel rene non hanno evidenziato niente.
Il medico pensava all'inizio che fosse una appendicite subacuta visto che il dolore l'ho sentito soprattutto quando mi schiacciava la pancia, quando dormivo sdraiata e quando avvicinavo le gambe al busto.
Da circa 4-5 giorni va meglio e lo sento solo ognitanto e meno forte ma sono comunque molto preoccupata per la risposta di questa TAC.
Attendo una vostra risposta
Grazie
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Dr. Pierluigi Giordano Radiologo interventista, Radiologo 196 5 2
Gentile signora, intanto è importante tranquillizzarla sul fatto che non ci sono cose preoccupanti. I linfonodi descritti sono di dimensioni normali. Quello che è emerso è la presenza del varicocele pelvico, che molto probabilmente potrebbe essere la causa dei suoi dolori. Il varicocele pelvico è una malattia non abbastanza conosciuta ma che è alla base di numerose sintomatologie dolorose nelle donne. Il consiglio è, dopo aver fatto vedere la TC al suo medico di base, di fare una visita ginecologica per decidere se trattare questo varicocele pelvico. Il trattamento meno invasivo è la scleroembolizzazione retrograda che viene eseguita dai radiologi interventisti.

Dott. Pierluigi Giordano

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dopo
Utente
Utente
Dottore, grazie mille per la Sua risposta.
Mi potrebbe però spiegare perchè allora il radiologo segna questi linfonodi sul referto della Tac se sono di dimensioni normali? E non esiste la regola che devono essere sotto un cm per essere considerati normali? E l'ultimo linfonodo, quello trovato nel cellulare adiposo pararettale? Visto che hanno scritto "compatibile con linfonodo" posso essere sicura che è un linfonodo oppure potrebbe essere anche un'altra cosa? Conviene approfondire?
Poi una domanda sul varicocele:
Quando ho fatto questa tac hanno scoperto che sono allergica al liquido di contrasto (infatti mi sono riempita di bolle sul corpo, sono diventata rossa come un pomodoro, ho vomitato e mi si è stretta la gola) e quindi mi chiedo come potrò fare in futuro per altri esami oppure interventi dove serve la somministrazione di questo liquido.
Così anche la scleroembolizzazione che mi ha indicato Lei per il varicocele? Esistono altri interventi senza ldc?
Grazie ancora
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Dr. Pierluigi Giordano Radiologo interventista, Radiologo 196 5 2
Gentile Signora,
il Radiologo scrive quello che vede. Se vede un'immagine che gli sembra un linfonodo, la riporta, perchè un domani si possa sapere che quell'immagine è stata da lui vista ed interpretata in quel modo. Per quanto riguarda la reazione allergica al contrasto, la faccenda diventa più complessa. Per eseguire la scleroembolizzazione retrograda del varicocele bisogna usare lo stesso mezzo di contrasto della TC, perciò in linea teorica il suo è un intervento a rischio. La cosa migliore è valutare insieme con Lei, il Ginecologo, ed il Radiologo interventista, qual è la strada da prendere con il miglior rapporto rischio-beneficio.
Le opzioni sono:
1) il suo dolore è minimo, se lo tiene e non si opera.
2) il suo dolore è insopportabile, perciò decide di operarsi con intervento classico (ammesso che il ginecologo non abbia riserve per altri motivi).
3) esegue la scleroembolizzazione retrograda, previa preparazione antiallergica e anestesista presente in sala operatoria e pronto ad intervenire in caso di necessità.
La scelta dipende da vari fattori che riguardano lei, il suo dolore, l'entità del varicocele, le condizioni generali, la logistica del suo ospedale e quant'altro.