Quattro tac in 2 mesi
Buongiorno.
Sono un ragazzo di 19 anni, nel giro di 2 mesi ho fatto 2 tac al cranio (per mal di testa eccessivo) e anche 2 tac con mezzo di contrasto perché avevo problemi al rene che sanguinava più una radiografia alla cervicale. volevo cortesemente sapere da voi specialisti le radiazioni che ho assorbito possono aver causato danni al mio corpo??
Sono un ragazzo di 19 anni, nel giro di 2 mesi ho fatto 2 tac al cranio (per mal di testa eccessivo) e anche 2 tac con mezzo di contrasto perché avevo problemi al rene che sanguinava più una radiografia alla cervicale. volevo cortesemente sapere da voi specialisti le radiazioni che ho assorbito possono aver causato danni al mio corpo??
[#1]
Gentile Utente,
Le radiazioni, come concetto generale pienamente comprensibile da tutti, non fanno bene e devono essere impiegate quando strettamente necessarie.
Bisogna tuttavia sempre considerare le motivazioni per le quali ci si sottopone ad indagini radiologiche che impiegano radiazioni ionizzanti.
Analizzando ciò che Lei racconta le sole considerazioni che è possibile fare, in prima istanza, sono tre:
Perchè due tac al cranio per cefalea in due mesi? Avrebbe magari potuto fare la prima TAC che, se negativa (ovvero nulla di patologico), poteva essere seguita da un'indagine non invasiva come la risonanza magnetica per completare l'iter diagnostico.
Un "rene che sanguina" merita di essere studiato con una tac con mdc. La motivazione per cui ripetere la tac con mdc in un breve arco temporale deve essere strettamente valutata sul campo, sia in relazione al quesito clinico che ai rilievi della prima tac.
La radiografia cervicale? Non cambia molto il carico di radiazioni.
Assolutamente lungi dal vivere in ansia per un ipotetico danno probabilistico (cosa che Le consiglio caldamente!) sono del parere che la cosa migliore da fare quando si ha bisogno di sottoporsi ad esami che erogano radiazioni, è valutare, insieme al medico proponente l'esame ed al medico radiologo che dovrebbe seguirlo, il rapporto rischio-beneficio (ovvero vantaggio diagnostico a fronte di un ipotetico ma sempre presente rischio di danno da radiazioni) e se esistono altre indagini alternative che possono dare ugualmente una risposta diagnostica.
Stia sereno.
Un caro saluto.
Le radiazioni, come concetto generale pienamente comprensibile da tutti, non fanno bene e devono essere impiegate quando strettamente necessarie.
Bisogna tuttavia sempre considerare le motivazioni per le quali ci si sottopone ad indagini radiologiche che impiegano radiazioni ionizzanti.
Analizzando ciò che Lei racconta le sole considerazioni che è possibile fare, in prima istanza, sono tre:
Perchè due tac al cranio per cefalea in due mesi? Avrebbe magari potuto fare la prima TAC che, se negativa (ovvero nulla di patologico), poteva essere seguita da un'indagine non invasiva come la risonanza magnetica per completare l'iter diagnostico.
Un "rene che sanguina" merita di essere studiato con una tac con mdc. La motivazione per cui ripetere la tac con mdc in un breve arco temporale deve essere strettamente valutata sul campo, sia in relazione al quesito clinico che ai rilievi della prima tac.
La radiografia cervicale? Non cambia molto il carico di radiazioni.
Assolutamente lungi dal vivere in ansia per un ipotetico danno probabilistico (cosa che Le consiglio caldamente!) sono del parere che la cosa migliore da fare quando si ha bisogno di sottoporsi ad esami che erogano radiazioni, è valutare, insieme al medico proponente l'esame ed al medico radiologo che dovrebbe seguirlo, il rapporto rischio-beneficio (ovvero vantaggio diagnostico a fronte di un ipotetico ma sempre presente rischio di danno da radiazioni) e se esistono altre indagini alternative che possono dare ugualmente una risposta diagnostica.
Stia sereno.
Un caro saluto.
Dott. Alessandro Aiello
Dirigente Medico di Radiodiagnostica
U.O. Radiologia - Ospedale Giovanni Paolo II° - Sciacca (AG)
[#5]
Il danno da radiazioni è nel suo caso di natura probabilistica, difficilmente quantificabile la possibilità che possano manifestarsi patologie correlate all'esposizione radiante.
Non Le consiglio di arrovellarsi in questo ragionamento complicato.
Ci sono pazienti che per necessità si sottopongono a molti più esami radiologici.
Il principio da tenere presente è sempre quello della giustificazione degli esami, ovvero la necessità clinica deve guidare la scelta dell'indagine radiologica più appropriata ed esserne appunto giustificato motivo.
Non Le consiglio di arrovellarsi in questo ragionamento complicato.
Ci sono pazienti che per necessità si sottopongono a molti più esami radiologici.
Il principio da tenere presente è sempre quello della giustificazione degli esami, ovvero la necessità clinica deve guidare la scelta dell'indagine radiologica più appropriata ed esserne appunto giustificato motivo.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 18k visite dal 13/02/2015.
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