Due tac in pochi giorni

Gentili dottori,

circa dieci giorni fa ho effettuato una tac cranio prescritta dal mio medico per un mal di testa ricorrente (più di 10 giorni consecutivi) che ha origine nella zona occipitale e si irradia nel collo ed anche nella zona temporale e frontale, per fortuna il referto è completamente negativo ed i sintomi sono sensibilmente attenuati.
Tuttavia non ho ancora ricevuto una diagnosi e sto effettuando altre visite specialistiche (otorino, neurologo e, forse ortopedico). L'otorinolaringoiatra che mi ha visitato mi ha riscontrato una forte deviazione del setto nasale, una rinite cronica e sinusite, quindi mi ha riferito che è necessario un intervento di settoplastica e riduzione dei turbinati per risolvere il problema e mi ha prescritto una TAC del massiccio facciale.

Io sarei alquanto restio ad effettuare due tac a così breve distanza l'una dall'altra, volevo quindi chiedere se ci sono rischi correlati e se la sola tac cranio potrebbe essere utile allo studio dei seni paranasali. Inoltre, sul referto della tac già effettuata è riportato un valore di esposizione di 45 millisivert, ma è normale oppure è possibile che sia stato utilizzato un macchinario di vecchia generazione?

Nel 2007 avevo già effettuato una tac cranio e l'anno successivo ho fatto una tac atm con ricotruzione 3d, le esposizioni precedenti vanno a cumularsi con quelle nuove? Infine vorrei sapere se potrebbe essere un'alternativa valida sottoporsi ad una rmn del massiccio facciale, può avere lo stesso valore diagnostico di una tac in caso di problemi di sinusite o nasali in genere?

Mi scuso se sono stato troppo prolisso e vi ringrazio anticipatamente per la risposta.

Un saluto

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Dr. Casimiro Simonetti Radiologo interventista 338 13 1
C'è una tendenza purtroppo diffusa a "demonizzare" le indagini diagnostiche che impiegano radiazioni ionizzanti.
Il discorso sarebbe lungo e probabilmente finirebbe per esulare dall'argomento.
Diciamo che è sempre corretto valutare sia il rapporto rischio-beneficio, sia la possibilità di effettuare una indagine alternativa.
Tornando al Suo caso specifico, direi che semmai l'indicazione non ottimale è stata quella relativa alla indagine già eseguita. In casi del genere, in elezione (ossia ambulatorialmente) ed in relazione ai Suoi dati di età, sesso etc l'indagine corretta sarebbe una RM dell'encefalo e del rachide cervicale.
Il discorso naturalmente cambia quando, e se, è necessario fornire una diagnosi immediata, di "esclusione", in emergenza: un Paziente che si presenta in PS con sintomatologia neurologica insorta acutamente o che ha subito un trauma cranico deve fare come prima indagine una TC del cranio, per escludere fondamentalmente due problemi "immediati": emorragie/ematomi o fratture. Tutto il resto, si studia (se non esistono controindicazioni assolute) in elezione con l'esame RM.
Al contrario, la valutazione del massiccio facciale, dei seni paranasali e delle prime vie aeree soprattutto se in previsione di un successivo approccio Otorinolaringoiatrico DEVE essere fatta in TC, con tutte le opportune ricostruzioni multiplanari.
Per quanto riguarda la dose, Le fornisco una curiosità: la dose di irradiazione assorbita durante una bella Settimana Bianca in alta quota è compresa tra 30 e 35 milliSivert....
Per concludere, assolutamente nessuna sommazione con una indagine eseguita sette anni or sono!

Dr. Casimiro Simonetti
http://www.villastuart.it/i-nostri-medici/dottor-casimiro-simonetti?rq=simonetti

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Utente
Utente
Gent.mo dott. Simonetti,

la ringrazio per la sua esauriente risposta, per fortuna il mio otorino è riuscito a vedere la situazione dei seni paranasali e del setto dalle immagini della TC cranio e, quindi, ho comunque evitato di dover fare anche il massiccio facciale.

Per quanto riguarda un'eventuale RM encefalo e rachide cervicale, volevo sapere se è possibile effettuare entrambi gli esami in una sola volta, oppure bisogna necessariamente fare due RM separate.

La ringrazio anticipatamente per la disponibilità
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Dr. Casimiro Simonetti Radiologo interventista 338 13 1
Li può fare assieme.
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Utente
Utente
E' tutto chiaro, grazie mille per la disponibilità.
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Utente
Utente
Gentile dott. Simonetti,

riprendo questo consulto per chiederle gentilmente di chiarire un mio ultimo dubbio: un'esposizione di 45 millisivert per una tac cranio non è un po' alta? Questo vuol dire che è stato un macchinario di vecchia generazione?
Vorrei un chiarimento su questo aspetto in modo da sapere se cambiare centro radiologico nel caso avessi di nuovo necessiatà di sottopormi ad una tac (spero di no).

Grazie mille per la sua disponibilità

Cordiali saluti
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Dr. Casimiro Simonetti Radiologo interventista 338 13 1
45 mSv mi sembra molto improbabile. Al massimo, esagerando e calcolando apparecchiatura non di ultima generazione (tipo TC singolo strato per intenderci) potrebbero essere 4,5 mSv.
Che è una dose sicuramente superiore alle multistrato di ultima generazione (tra 2,0 e 3,3 mSv) ma comunque statisticamente e stocasticamente irrilevante (tenga presente che il fondo di irradiazione naturale annuo per individuo -cioè il semplice "stare al mondo"- è compreso tra 2,5 e 3,5 mSv.

Se posso permettermi un suggerimento ed una valutazione, Lei si sta accanendo in modo parecchio maniacale sui presunti danni da radioesposizione.
A parte che una indagine TC del cranio e/o massiccio facciale sicuramente non incide in maniera radiobiologicamente significativa sulla Sua possibilità di sviluppare patologie, tenga presente che:
-esiste un concetto ineluttabile che si chiama "Rapporto rischio-beneficio". Se una indagine è necessaria ed insostituibile, si fa punto e basta
-la "demonizzazione" degli esami che comportano l'impiego di radiazioni (ionizzanti, a RF, con impiego di radionuclidi etc) è molto strumentale e piuttosto di moda....come la abominevole campagna contro le vaccinazioni, per intenderci)

Stia sereno, noi specialisti in Diagnostica per Immagini, e molto di più noi Radiologi Interventisti siamo un bel po' più esposti della popolazione media alle radiazioni ionizzanti...e non mi risultano morìe di Radiologi!
;-))
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Utente
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Gent.mo dott. Simonetti,<br />
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per prima cosa la ringrazio per la sua pronta risposta e le sue puntuali spiegazioni.<br />
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Volevo solo precisare che è proprio sul referto delle tac che c'è scritto: "Dose 45 mSv", ma a questo punto credo si tratti di un errore.<br />
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In effetti la mia era una pura curiosità in quanto mi sembrava strano che l'esposizione a cui mi sono sottoposto fosse più di dieci volte superiore al normale.<br />
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La ringrazio ancora e le auguro un buon weekend!
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Dr. Casimiro Simonetti Radiologo interventista 338 13 1
Penso anch'io ad un errore, probabilmente non è una "emme" ma una "mau", quindi 45 microsievert.
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