Chirurgia o radioterapia?

Gentile dottore,
a mio padre di 59 anni, non sofferente di alcuna patologia, ASINTOMATICO, dopo esame PSA occasionale (28,3) è stato diagnosticato Adenocarcinoma della prostata (5+4) 9°sec. Gleason, con focale permeazione neoplastica perineurale. (TPC 69%). Riporto l'esito della scintigrafia ossea : "L'esame scintigrafico dello scheletro, eseguito mediante scansioni whole body e segmentarie non ha evidenziato, verosimilmente, aree di abnorme accumulo del radiofarmaco, riferibile a lesioni ossee di tipo ripetitivo.
Aree di aumentato accumulo del radiofarmaco si evidenziano a livello delle grosse articolazioni, in particolare alle scapolo-omerali, al rachide, alle sacro-iliache, e più intensamente alle tibio-tarsiche, specie di sin., riferibile, in prima ipotesi, ad osteoartropatia di tipo degenerativo con componente infiammatorie alle tibio-tarsiche".
Questo è l'esito della tac addominale e pelvica:
- ORGANI IPOCONDRIACI SENZA EVIDENZA DI AREE FOCALI DI ALTERATA DENSITA';
- REGOLARE RAPPRESENTAZIONE MORFODENSITOMETRICA DI PANCREAS, RENI E SURRENI;
- VESCICA REGOLARE;
- PROSTATA CON PRESA DI CONTRASTO NODULARIFORME NEL SETTORE POSTERO-LATERALE DELL'ORGANO.
- NON EVIDENTI LINFONODI TUMEFATTI.
Gli esami completi del sangue e delle urine sono risultati nella norma.
Da una settimana abbiamo cominciato BAT con Casodex 50 Enantone 11,25.
In attesa di contattare l'urologo di fiducia, al momento fuori zona, mi permetto di disturbare per chiedere la Sua opinione:
- Crede che l'intervento chirurgico e la radioterapia, in questa specifica situazione, si equivalgano a livello di efficacia? Quale iter consiglierebbe di intraprendere (chirurgia + successiva radioterapia oppure BAT + radioterapia immediata o altro..)
- A proposito dell'esito della scintigrafia ossea, ritiene che possa interpretarsi come "NEGATIVO" ovvero, alla luce del Gleason, ritiene che sia indicato approfondire gli accumuli "osteoartropatici" prima di iniziare la radioterapia?
Ringrazio in anticipo per la cortese risposta che vorrà fornire.
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Il referto scintigrafico potrebbe essere interpretato come non patologico, da come viene riportato.
La radioterapia, preceduta(e seguita per almeno 6-12 mesi) da ormonoterapia può essere sovrapponibile in termini di efficacia all'intervento chirurgico e sarebbe il trattamento standard dopo i 65-70 anni. avendo però meno di 60 anni, forse l'intervento(che ci dà subito un istologico ed estirpa la ghiandola da subito) potrebbe essere la scelta opzionale più plausibile. Se i margini chirurgici fossero positivi o la malattia fosse molto avvanzata, la radioterapia post-operatoria immediata potrebbe essere il completamento necessario.
Ne parli con l'urologo(che probabilmente le indicherà prima l'intervento)

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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dopo
Utente
Utente
Gentile dottore,
ringrazio per la sua cortese risposta.
Nel frattempo abbiamo consultato l'urologo che, anche dopo l'esito della biopsia, ha confermato la non indicazione per l'intervento chirurgico (altamente probabili margini positivi anche in considerazione dell'esito della visita digito-rettale precedentemente effettuata).
Alla luce di quanto sopra:
- Nel nostro specifico caso, quando (bat iniziato da venti giorni) bisognerebbe cominciare la radioterapia, per ottenerne la MASSIMA EFFICACIA?

- Ritiene che il Centro di Radioterapia di Foggia (a livello di apparecchiature) possa essere considerato eccellente in relazione alle nostre esigenze?
In caso contrario, potrebbe indicarci altri Centri presso cui sicuramente otterremmo migliori risultati quantomeno per la parte di "competenza" delle apparecchiature?

Grazie.