LA GESTIONE CONSAPEVOLE DEL FINE VITA

La malattia terminale, definita come quella
condizione patologica la cui evoluzione è
verso la morte a non lunga scadenza, come
diretta conseguenza della malattia, pone al
medico, e più in generale al professionista
sanitario che si trova ad affrontarla, molte e
complesse questioni che toccano in maniera
profonda la dimensione personale, emotiva
ed affettiva. Di fronte a livelli di sofferenza
elevati, accade di assistere a fenomeni di
cosiddetta morte negata che possono concretizzarsi
da un lato in accanimento diagnostico
e terapeutico oppure, dall’altro
lato, in situazioni di abbandono terapeutico
ed abbreviazione della vita.
La possibilità di accostarsi a queste situazioni
ed alle persone che ne sono più direttamente
coinvolte (non soltanto il paziente,
ma anche i familiari) in maniera competente,
professionale ed empatica, mantenendo
laddove è possibile una efficace “distanza”
dal dolore, è favorita dalla conoscenza e
dalla consapevolezza degli strumenti clinici,
psicologici e relazionali a disposizione degli
operatori.
L’intervento formativo, inoltre, si fa carico
di illustrare le componenti giuridiche e normative
necessariamente implicate ed ancora
troppo spesso sottovalutate. Informare e
formare correttamente i professionisti sanitari
anche in quest’ambito, consente molto
spesso di evitare occasioni di confusione e
disorientamento in momenti di per sé ad alto carico emozionale.