Chirurgia rifrattiva e vita militare

luigimarino
Dr. Luigi Marino Oculista, Medico legale

Chirurgia rifrattiva ed idoneità' militare...che fare?

Forse almeno una volta ci siamo chiesti perche’ gli eserciti hanno sempre (sino all’inizio del novecento) avuto uniformi cosi’ pittoresche: pennacchi, cappelli, giubbe dai mille colori, trombe e tamburi.

La risposta e’ semplice: i soldati in media ci vedevano poco o, meglio, raramente indossavano gli occhiali, ed in qualche modo dovevano riconoscere gli amici dai nemici.

Anche Garibaldi con la sua giubba rossa sul suo cavallo bianco fu colpito in Aspromonte da fuoco amico.

Sino all’inizio del ‘900 vedere meno di 5 decimi per ciascun occhio era fortemente penalizzante.

Un miope lieve o lievissimo con visus naturale di uno o due decimi veniva riformato ed a quel tempo chi non era buono per il re, non era buono neanche per la regina (cioe’ per dirla con altre parole non aveva successo neppure quando cercava di corteggiare donne), con situazioni di disagio psicofisico importanti.

I grandi conflitti mondiali, con l’enorme numero di soldati portati al fronte hanno evidenziato che si’, anche con gli occhiali si poteva vincere o perdere...

Ma che noia: le maschere antigas non hanno lenti correttive, i caschi dei piloti o dei carristi non son dotati di lenti, se si perdono o rompono gli occhiali in un campo di battaglia o di esercitazione e’ finita.

Durante la guerra del golfo (IRAK 1991 – Desert Storm e poi Provide Confort) ero l’unico medico oculista in 400 chilometri di raggio, ho trovato soldati con esiti di cheratotomia radiale, splendide amazzoni che in mezzo al deserto sfoggiavano lenti a contatto blu, i primi ragazzi che avevano fatto la chirurgia rifrattiva con laser ad eccimeri...

Ed io stesso, allora trentenne, per correggere la mia miopia (sf-3,00) usavo lenti a contatto usa e getta, anzi francamente ne abusavo... perche’ se bisogna svegliarsi all’improvviso e scappare al pronto soccorso od in sala operatoria, a volte si fa fatica a trovare gli occhiali in una tenda.

La richiesta di chirurgia rifrattiva da parte dei soldati diventava sempre piu’ incessante.

Ma direi non solo da parte dei militari, anzi: le Autorita’ di alcuni Stati, alla ricerca di super eroi e di super poteri, da sempre, hanno considerato con attenzione, con occhio molto benevolo la chirurgia refrattiva.

Avere pazienti - soldati che vedono piu’ dei dieci decimi o dei venti ventesimi, come dicono gli americani, e’ il sogno di ogni generale.

Certo, oggi la guerra (o, meglio, le operazioni umanitarie di peace keeping o enforcing) hanno tanta assistenza informatica. In guerra “vince chi corre”, dicevano gli inglesi, e oggi “vince chi comunica”. Rimanere un minuto senza un ordine preciso crea caos, scompiglio.

Ma torniamo ai nostri occhi: in un esercito di leva, potendo selezionare un alto numero di candidati e avendo possibilita’ di reclutare emmetropi naturali, e’ semplice mettere in prima fascia VS 1 (apparato visivo coefficiente 1) solo i ragazzi che vedono bene.

Ma i ragazzi che vedono bene, oltre a essere alti e belli, sono anche molto motivati ed intelligenti? Con un esercito di volontari dobbiamo tener conto anche di questo.

Mi spiego altrimenti: se sei alto ti selezionano per i Granatieri, perche’ hai il braccio piu’ lungo per lanciar granate... ma se non hai mai lanciato un sasso neanche da ragazzino, puoi essere basso ed utilizzare utilmente una fionda.

Per i miopi la fionda son gli occhiali o la chirurgia rifrattiva.

Negli USA c’e’ stata una vera corsa a tutte le tecniche chirurgiche che migliorassero le performance visive, soprattutto la lasik e questo sempre con ottimi risultati.

In Europa i filoni sono due: uno e’ piu’ cautelativo, solo e riguarda solo i pazienti–aspiranti militari che hanno fatto PRK; l’altro, invece, prevede tutte le tecniche di chirurgia rifrattiva.

Prendiamo ad esempio il caso dell’idoneità al volo: per i piloti civili e’ possibile conseguire il brevetto se prima dell’ intervento chirurgico la miopia era inferiore a 5 diottrie. Ma non basta: il pilota deve allegare la certificazione del medico oculista che ha eseguito l’operazione.

Questo attestato fara si’ che non vi sia alcun problema al momento del rinnovo dell’ idoneita’ al volo, mentre per il personale dell’aeronautica militare o della marina militare (ndr ora anche la marina ha i suoi piloti) sia ruolo navigatori che piloti, non e’ ammessa nessuna tecnica di chirurgia rifrattiva.

Ricordo perfettamente il caso di un giovane nostromo di marina che aveva concorso per l’Accademia Navale ruolo piloti, aveva superato tutte le visite di idoneita’, vinto il concorso classificandosi primo, ed era stato inviato in Florida per il corso sui Sea Harrier.

Lì si erano accorti che aveva fatto una PRK e per i medici americani andava bene, era anche un pilota molto in gamba ma per l’Aeronautica Militare italiana questo non era consentito: l’aspirante PILOTA doveva essere non solo perfetto, ma emmetrope naturale.

Ho accompagnato personalmente il ragazzo alla Commissione di seconda istanza dell’Aeronautica Militare a Roma, ma niente da fare, nonostante avessi citato 1000 lavori di letteratura internazionale.

Per la Marina Militare e per l’idoneita’ alla navigazione e’ piu’ o meno la stessa cosa: se vuoi comandare, pilotare e stare in coperta devi essere emmetrope o quasi, niente chirurgia rifrattiva.

Mentre se lavori nella catena logistica ed in sala macchine non ci sono problemi.

Per essere piu’ precisi per la MARINA MILITARE: Requisiti ammissione 1^classe Accademia per Corso di Stato Maggiore:

 

  • Miopia inferiore o uguale a sfera di -1,75 requisito da mantenere fino al grado di Tenente di vascello (capitano); Ipermetropia inferiore o uguale a sfera di +2,00.
  • La correzione ottica puo’ anche comprendere astigmatismo miopico o ipermetropico composto massimo di 0,75 positivo o negativo ma la somma del vizio refrattivo compresa la componente sferica non puo’ superare le due diottrie.
  • Ammessa chirurgia refrattiva di superficie. (PRK e LASEK con la E).

 

Piloti e subacquei devono essere allora proprio emmetropi “naturali”. Naturalmente questi requisiti per idoneita’ alla navigazione valgono per tutti quei Corpi dello stato che hanno naviglio: motovedette, motscafi, gommoni.

Quindi queste norme di idoneita’ alla navigazione si applicano alla Guardia di Finanza del Mare, al personale della Guardia Costiera, della Polizia di Stato, della Guardia Forestale che utilizzano e comandano naviglio.

I requisiti di arruolamento relativamente alla chirurgia refrattiva sono analoghi per la Polizia di Stato, i Vigili del Fuoco, le Guardie Forestali, la Polizia Penitenziaria e la Guardia di Finanza.

Fermo restando che, ad esempio, nel Concorso per violino della Banda della Guardia di Finanza, una signora di quarant’anni che aveva fatto una lasik bilaterale (per me) era ed e’ idonea ed oggi suona con successo nel gruppo, infatti non fara’ mai ordine pubblico o colluttazioni, vi pare?

Lasciamo volare alto i musicisti, ma con la musica.

Recentemente, poi, sono capitati alla mia osservazioni dei militari che erano gia’ alle armi, gia’ soldati, che si erano successivamente sottoposti a chirurgia rifrattiva (lasik con femtosecondi) per rientrare nei parametri VS 1 (vista 1) stabiliti per l’ammissione al concorso per le Accademie o per particolari incarichi.

E qui la I lasik o Z lasik o la femtolasik apre un sacco di diatribe. Ma se la pubblicita’ dice che e’ approvata dalla NASA anche per gli astronauti? Eppure e’ pur sempre una lasik.

Certo il letto e’ piu’ uniforme, il flap piu’ omogeneo, l’aderenza anche dopo un periodo breve e’ sicuramente maggiore e migliore di una Lasik tradizionale. Eppure la resistenza al cambiamento e’ forte.

Ed ecco allora i due schieramenti i pro lasik ed i contro.

Io sono per l’idoneita’ dopo chirurgia refrattiva e mi battero’ per loro e per la loro idoneita’. Preferisco avere in una forza armata, un ex miope molto motivato ed intelligente che un emmetrope svogliato.

Insomma il “volli sempre volli” e’ da premiare, soprattutto alla luce dei brillanti risultati della chirurgia refrattiva, sempre piu’ affidabile, precisa e vincente... insomma in questo caso piu' che "yes i can", "yes i will"!

Data pubblicazione: 02 gennaio 2013

Autore

luigimarino
Dr. Luigi Marino Oculista, Medico legale

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1983 presso Università degli Studi di FIRENZE.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Milano tesserino n° 35175.

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