Chlamydia, qual è il test migliore da fare?

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

La Chlamydia trachomatis è un battere gram-negativo, parassita intracellulare obbligatorio, che può scatenare patologie infiammatorie pelviche acute a volte molto gravi con importanti complicanze, quali infertilità, sia nell’uomo sia nella donna, dovuta alle lesioni a livello dell’epididimo e delle tube.

L’infezione da Chlamydia è una delle malattie a trasmissione sessuale più diffusa.


Chlamydia Trachomatis - battere intracellulare

Sappiamo che circa Il 70% delle donne con un’infezione da Chlamydia non ha disturbi, segni o sintomi e quindi diventa molto importante arrivare a fare una precisa diagnosi dell’eventuale presenza di questo microrganismo attraverso indagini sensibili e specifiche.

Da queste premesse è partita un’interessante ricerca britannica su 3973 donne, di età superiore ai sedici anni, che ha confrontato le capacità di arrivare ad una mirata diagnosi, attraverso l’utilizzo di un tampone vulvovaginale, con prelievo fatto dalla stessa paziente prima della visita, oppure l'uso di un tampone endocervicale, con prelievo fatto invece dal medico durante la visita.

Da questa ricerca è risultato che 410 donne (10,3%) erano positive per la Chlamydia Trachomatis (risultato confermato da due analisi successive) e che i tamponi vulvovaginali sembravano significativamente più sensibili rispetto a quelli endocervicali, sia nelle pazienti sintomatiche, cioè con disturbi legati all’infezione del battere in questione (rispettivamente 97% contro 88%), che nelle donne senza disturbi (rispettivamente 97% contro 89%).

Altro dato significativo da rilevare è che l’utilizzo del solo tampone endocervicale non porta all’individuazione di un’infezione da Chlamydia Trachomatis nel 9% dei casi valutati.

Da questa ricerca e dalla nostra esperienza clinica sembra quindi che il tampone vulvovaginale sia, in questi casi, l’indagine più mirata da fare insieme al tampone uretrale e alla spermiocoltura per il maschio.

 

Fonte:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23236032

Altre informazioni sul tema:

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/753-malattie-sessualmente-trasmesse-e-fertilita-nell-uomo.htmlMalattie-Sessualmente-Trasmesse-e-fertilita-nell-uomo

 

Data pubblicazione: 05 gennaio 2013

Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

Iscriviti alla newsletter

Per aggiungere il tuo commento esegui il login

Non hai un account? Registrati ora gratuitamente!