Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

Venus69
Venus69

È un farmaco il cui principio attivo e Atezolizumab ed il nome commerciale è Tecemtriq.
Casa farmaceutica produttrice e la Roche

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
Venus69:
È un farmaco il cui principio attivo e Atezolizumab ed il nome commerciale è Tecemtriq.
Casa farmaceutica produttrice e la Roche

Da Aprile 2019 ho fatto qui ben 5 approfondimenti sull'Atezoluzimab

Le copio incollo il primo di questi approfondimenti (19 aprile 2019)



per Ely che si lamentava degli scarsi progressi per contrastare le neuropatie periferiche..........


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meccanismo di azione (ingrandire)

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nome commerciale

Immunoterapia per il tumore al seno: a che punto siamo?

La Food and Drug Administration ha approvato a marzo atezolizumab, il primo farmaco immunoterapico per le donne con cancro triplo negativo avanzato che esprime la proteina PD-L1. Ma altri studi sono in corso

ATEZOLIZUMAB.
E' questo il nome del primo farmaco immunoterapico per il tumore al seno, approvato dalla Food and Drug Administration (Fda) un mese fa per trattare il carcinoma mammario triplo negativo, così chiamato perché non presenta i tre tipi comuni di recettori che stimolano la crescita tumorale (estrogeni, progesterone e HER 2), e per il quale non esistono ancora farmaci mirati. Il che rendeva molto attesa la notizia della approvazione Usa.


Il marcatore PD-L1
L'indicazione è per la terapia combinata, atezolizumab e chemioterapia con nab-paclitaxel, nelle donne in cui il tumore - inoperabile, localmente avanzato o metastatico triplo-negativo (TNBC) - esprime una precisa proteina: PD-L1.
Questa proteina contribuisce ad evitare che il tumore venga rilevato da parte del sistema immunitario. PD-L1 è, infatti, una proteina espressa dalle cellule tumorali in grado di legarsi ai recettori PD-1 posizionati sulla superficie dei linfociti T, ma proprio questo legame inibisce l'azione dei linfociti contro il tumore.
I farmaci immunoterapici anti PD-L1, come atezolizumab, impedendo invece questo legame "sbloccano" il sistema immunitario, che riesce così a riconoscere il tumore e ad attaccarlo.


Lo studio IMpassion130
La decisione della Fda di estendere l'approvazione del farmaco si basa su un trial clinico di fase III - lo studio IMpassion130 - in cui si è osservato come in questa popolazione di pazienti l'aggiunta di atezolizumab, inibitore di PD-L1, a nab-paclitaxel abbia ridotto il rischio di progressione o morte del 40% rispetto al solo nab-paclitaxel. L'approvazione si basa sui risultati di sopravvivenza libera da progressione e la continuazione dell'approvazione può essere subordinata a dati di prova di conferma.

L'obiettivo dello studio, presentato lo scorso anno al congresso dell'European Society for Medical Oncology (ESMO) di Monaco di Baviera e pubblicato in contemporanea sul New England Journal of Medicine, era valutare l'efficacia e la sicurezza dell'inibitore PD-L1 più chemioterapia rispetto al solo nab-paclitaxel in pazienti con TNBC metastatico che non avevano ricevuto precedente chemioterapia.

Le domande principali alla quale il trial cercava di rispondere erano la sopravvivenza libera da progressione e la sopravvivenza globale sia in tutte le pazienti, sia in quelle con maggiore espressione di PD-L1. Come obiettivi secondari, invece, vi era il tasso di risposta globale, la durata della risposta e la sicurezza. I pazienti sono stati classificati sulla base dell'uso precedente di taxani, della presenza di metastasi epatiche e dell'espressione di PD-L1.

Condotto in doppio cieco, lo studio internazionale ha coinvolto circa 900 pazienti (età media 55 anni) che sono state divise in due gruppi in modo casuale: metà di loro (451) hanno ricevuto nab-paclitaxel più il farmaco immunoterapico atezolizumab; l'altra metà, invece, è stata sottoposta solo a chemioterapia più infusione endovenosa di un placebo. Il trattamento è stato somministrato fino alla progressione della malattia o ad una tossicità inaccettabile. Il 63% aveva avuto una recidiva dopo un precedente trattamento (circa il 37% erano state diagnosticate fin dall'inizio metastatiche), la maggior parte presentava metastasi agli organi viscerali.

Risultato? Nel caso in cui i tumori esprimevano PD-L1 (41% delle pazienti), si è registrata una sopravvivenza mediana libera da progressione di 7,4 mesi con la combinazione, rispetto ai 4,8 mesi raggiunti con chemioterapia più placebo. Il cocktail di farmaci ha, quindi, aiutato a rallentare l'avanzare della malattia. Si attendono, però, ancora i dati di sopravvivenza globale che richiedono più tempo per la loro valutazione.

Molte domande aperte
"Molte domande emergono dallo studio", "Qual è il modo miglore di testare i tumori per l'espressione di PD-L1? Il nab-paclitaxel è il 'partner migliore?
Atezolizumab in monoterapia potrebbe essere una buona opzione per un sottogruppo di pazienti? Dobbiamo basarci di più sulla sopravvivenza globale che sulla sopravvivenza libera da progressione? Cosa ci può dire la risposta nella fase neoadiuvante (quando il farmaco viene somministrato prima dell'intervento, ndr.)? Dobbiamo imparare a selezionare le pazienti che hanno maggiore probabilità di rispondere agli inibitori degli checkpoint immunitari".

C'è infatti tutto il capitolo degli altri biomarcatori che potrebbero essere utilizzati per capire l'immunogenicità (cioè la capacità di stimolare il sistema immunitario) dei tumori nelle singole pazienti, come la la presenza di linfociti infiltranti il tumore, il profilo genomico, il carico mutazionale del tumore, frequente nei tumori triplo negativi.
- Modificato da salvocatania
Nina
Nina
Venus aggiornaci se ti danno altre informazioni. Comunque noi ci siamo, siamo una forza vera non solo virtuale. Davvero, non tanto per dire. Ricordati che non sei sola. Un grande abbraccio e spero che riposi bene stanotte, ti auguro bei sogni
Marigi Fiduciaria
Marigi Fiduciaria
Venus69:
Marigi bene avanti così!

Bella....
Ti leggo sempre con tanto piacere.
Un bacione cara.
Marigi Fiduciaria
Marigi Fiduciaria
Amica69:
marigi era ora che le cose iniziassero a migliorare

Ex utente
Ex utente
Nina sei davvero speciale ❤❤

Venus ti auguro una notte con il sonno di un bimbo ❤❤
Lori Fiduciaria
Lori Fiduciaria
Lucia Venezia:
opo 6 anni ecco che al controllo annuale il mio affezionato her2 è ritornato a farmi compagnia.
Sono un po' frastornata e impaurita, ho fatto già biopsia:
- carcinoma infiltrante di tipo non speciale (duttale, NAS) G3 (formazione di tubuli 3, grado nucleare 3, mitosi 2, score = 8)
- 2 noduli al quadrante supero esterno seno sinistro (6 anni fa era a destra) di 9 mm e 12 mm (distanti tra loro di 12 mm)
- proteina recettore estrogenico assente * (controllo interno positivo presente)
- proteina recettore progestinico assente * (controllo interno positivo presente)
- ki67 positivo nel 20% degli elementi neoplastici
- HER 2 positivo score 3+ con espressione di membrana intensa e completa nel 70% delle cellule di carcinoma invasivo.

Mi è stato detto che dovrò fare PET per la stadiazione del tumore (nel frattempo avevo fatto eco addome risultato negativo e rx torace di cui ancora non conosco l'esito), poi chemioterapia (non so ancora quale) e infine intervento.

Sto aspettando di essere chiamata per la PET dal 18 dicembre, ho telefonato e mi hanno detto di avere pazienza che ci sono molte richieste, potrete comprendere il mio stato d'animo
E' il caso di farmi aspettare così tanto?
Mentre 6 anni fa mi ero accorta io del nodulo, questa volta stupidamente non mi sono accorta e quindi non so da quanto tempo è con me.

Insomma a volte ritornano

Un caro saluto a tutte e in particolare a Lory, Francesca e al Dott. Catania

Lucia finalmente ti leggo, certo avrei voluto fossi passata per un saluto, sono qui ad abbracciarti e a tenderti la mano per qualsiasi cosa. Il dott. Catania ti risponderà ma tu cerca di non pensare al peggio. Sai che oggigiorno le cure ci sono e che funzionano, importante è fare la Pet. Dove ti sei rivolta spero non a Venezia perchè i tempi sono lunghissimi, potresti provare a TV oppure PD dove vado io. Se hai bisogno di informazioni sono a tua disposizione e intanto resta con noi, il nostro blog è diventato affollatissimo ma pieno di Ragazze simpatiche e affettuose.
Ciao Cara a presto
Lori
Marigi Fiduciaria
Marigi Fiduciaria
Titina:
Marigi ho letto che oggi va meglio sono felice

Si..finalmente.
Grazie cara
Annina:
marigi che bello sentire che va meglio!! Super felice per te

Grazie Annina
Lucy46:
Idem Quando ho scoperto il mio tumore, all'agobiopsia sono andata leggerissima (manco il bagaglio a mano), tanto il nodulo lo avevano, due anni prima, agoaspirato e fotografato spesso! Invece...

Più o meno simile.
Avevo un fibroadenoma da qualche anno, rimasto sempre uguale. Quindi ero quasi tranquilla che fosse sempre quello.. e invece
Che poi, a tutt'oggi ancora non ho capito se si è trattato di una trasformazione o... boh.
Il chirurgo soltanto mi disse che il fibroadenoma non si trasforma, e che il k può svilupparsi da li (o qualcosa di simile...non mi ricordo manco più)
A.me nessuno toglie dalla testa che magari il fibroadenoma era un tumore in situ che poi....è partito per la tangenziale.
Sarà sbagliato, ma mi sono convinta di questo, ma nessuno potrà mai darmi conferma, o smentita, per cui....amen !
salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo

e con l'ATELIZUMAB avevamo anche spiegato in un vecchio commento di autunno perche' le terapie di nuova generazione aprano tantissime speranze anche nei casi di mancata risposta.
Il farmaco da cui siamo partiti e' il Trastuzumab (Herceptin) e in caso di resistenze siamo passati al Pertuzumab....sempre raschiando nella famiglia degli Zumab.
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Copio incollo la mia replica a Dada (Novembre 2019) su questo tema
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Dada 62:
In effetti, letto veloce .sembrava che avessero scoperto ultimamente questa faccenda della resistenza.

Io punto tutto su Herceptin.... ...ci ho scritto pure un'ode sperticata ma così sentita!!

Grazie Dottore!
Ma quante rassicurazioni ha nel cilindro?? Ma come fa ad essere sempre così in linea con il nostro sentire....Buona giornata

Ma infatti ha scelto lei l'esempio piu' eclatante.

L'Herceptin, cioe' Trastuzumab, funziona ed ha funzionato benissimo.
Dove e se arriva la resistenza si tira fuori dal cilindro il Pertuzumab.

Sempre un nuovo zumab c'e' nel cilindro !
. ZUMAB
A suffix for humanized monoclonal antibody. Antibodies made from -zumabs are less likely than -ximabs to elicit a neutralizing antibody response in the patient who receives them.

Vuol dire che mentre lei sta usando il primo zumab e Creamy il figlio del primo zumab, le cavie OMAB stanno lavorando, senza aspettare la grande scoperta di Candiolo, per fare altri nipotini zumab.
..
E
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CLICCARE PER INGRANDIRE

Non ci vogliono doti da grande rassicuratore.
Basta
1) Studiare....e sarebbe un obbligo
2) Dire come stanno le cose...e a volte non conviene
3) e dote rarissima...saperle comunicare
- Modificato da salvocatania
Venus69
Venus69

Grazie Nina cara. Apprezzo davvero quello che potrete fare. Vi voglio bene.

Annina cucciola mia ... Oggi è un mese della nonna Gilly. Ci credi che la penso sempre tutte le notti? La immagino china su di voi mentre vi accarezza piena di luce.

Adesso mi riposo un po'. Domattina mi aspetta il buongiorno dell'inserviente che sbatacchia il comodino. Oggi ha fatto cadere il bicchiere con un po' di acqua per il tirosint...

Vi auguro una serena notte

Ex utente
Ex utente
Venus, ho letto avidamente e con attenzione tutti gli aggiornamenti.
Per sgombrare la discussione da tutte le considerazioni andiamo nel pratico.
Hai la possibilità, come suggerisce anche Emanuela, di andare a consulto anche privatamente da un altro oncologo presso un'altra struttura?

Non ha molto senso aver fatto il test, avere sul tavolo la situazione per eventuale piano terapeutico nuovo, aver provveduto a ritirarti un minimo su anche fisiologicamente se questa strada te la prospettano come impercorribile per una questione di "carte". Non si può sentire questa cosa. Ma, soprattutto, dopo 3 settimane è inaccettabile a livello di diritto alla salute del paziente.

Il tuo oncologo andrebbe preso per il bavero del camice e trascinato ai piedi del tuo letto e costretto a fornirti una soluzione IMMEDIATA. Perchè di tempo, spazio, e modo per pensarne uno ne ha avuto. Eccome se ne ha avuto. E anche per muoversi ed eventualmente aggirare o compensare quello che la burocrazia in apparenza non consente.

Non devi tu sapere i dettagli del come e del perchè, devono essere loro, conoscendoli a monte, a muoversi e avere oltrre a piano A, anche il B, il C e il D se necessario!

Non hai modo di affidarti a un'altra equipe in un altro ospedale?
Io a Roma ho varie conoscenze a cui posso chiedere, se vuoi.
Ma questa cosa non si può sentire, tesoro mio.
Ti penso tanto gioia mia. Tu continua a mangiare, intento, così quando comincerai il nuovo iter ti troverai in forze per rispondere al meglio
Marigi Fiduciaria
Marigi Fiduciaria
Elisabetta79:
A qualcuna è successo che uscisse sangue dal drenaggio?

Io non ho avuto drenaggi.
Però diversi giorni dopo, (ero anche tornata a lavoro) mi si riaprì, forse un punto dove avevano tolto il sentinella con bella macchia di sangue (non ti dico l'infarto).
Poi mi son nricordata di aver spostato dei cartoni in ufficio e quindi era probabilmente dovuto a questo.
In ospedale manco mi hanno rimesso il punto
Solo un cerotto.
A te può darsi sia solo un pò di siero.
Stai tranquillina
Marigi Fiduciaria
Marigi Fiduciaria
Elisabetta79:
Uff...meno male...cavolo ma certe cose potrebbero anche dirle prima delle dimissioni, io mi impressionò facilmente, ho subito pensato che fosse successo chissà cosa..grazie Star!

Sei come me.
Ogni minima cosa, parto subito per la tangenziale ed in effetti, in ospedale, col c avolo ti avvertono di qualcosa.
Potrebbero fare una specie di elenco di cose normali e di quelle di cui preoccuparci e darcene una fotocopia.

Mah
Emanuela 24
Emanuela 24
Cara Lasimo
anche se lo sai già sono d accordissimo con te.finora è una vera indecenza. Spero in uno sblocco della situazione al più presto.!
salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
Cle73:
Tutto questo è assurdo!!!Non è possibile continuare a propinare chemioterapie a cazzo, andando alla cieca!!!Questo esame potevano farlo prima!!!Dottore Catania approfitto di questa situazione per chiederle che novità ci sono su questa biopsia liquida, che da quello che ho capito potrebbe evitare tipi di chemio inutili fornendo ai pazienti cure più personalizzate

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Molte ricerche in oncologia nom sortiscono effetti.

Questa mi sembra invece percorribile e neanche lontanissima.

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