Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Non l'ho letto questo commento cara Ely, il dottore mi ha già risposto....e di me non ne può più e lo capisco, sono tanto ansiosa
Mi dispiace molto per la zia
Guardi che oggi le ho scritto di raccontare di nuovo la sua storia , purchè non copi con il copa incolla quella che ha già postato.
Provi a riscriverla con quello che si ricorda.
Perchè sino all'approfondimento della sua lesione in assenza di fatti nuovi quale contributo le potremmo dare ?
Solo lei può cambiare la percezione di quel che prova.
Se la invito a narrare di nuovo senza copiarsi, ma così come le viene, perchè scrivere è altra cosa rispetto al pensare.
Tutti siamo scrittori anche se non scriveremo mai un libro e si diventa bravi scrittori in generale ed in particolare per sè stessi quando si riesce a provocare la
degli altri.
A quel punto la narrazione diventa terapeutica .
L'IO CI SONO di ELI Firenze nei suoi confronti , che sembra istintivo, anche in assenza di spiegazioni tecniche è già terapeutico per aiutarla a diminuire il suo livello di ansia che purtroppo in assenza di certezze è destinato a mantenersi elevato.
Se Eli FI è intervenuta tutti pensiamo che sia un caso ,
O che abbia provocato sentimenti di Pietas.
Potrebbe anche essere vero ma chi è il più bravo scrittore di una storia se non noi stessi con la nostra ? La narrazione della sua storia non è escluso che abbia toccato metronomicamente le corde della storia di Eli,
Tant'è che qualcuno illustre ci lasciò questo
" Il compito dello scrittore è quello di scavare talmente nella sua storia
da arrivare a toccare la storia di ciascuno "
E questo blog è una palestra di vita dove ciascuno raccontando la propria storia riesce a toccare la storia di ciascuno.
A questo scopo ( ecco perchè l'ho invitata a riscrivere) la narrazione già di per sè è uno strumento efficace contro lo stres, alimentato dall'avvitamento che consegue al PENSARE !
La narrazione attraverso la scrittura , con la penna o mouse è la stessa cosa, è del tutto differente dal pensare.
Sfrutti questa opportunità terapeutica.
Lasimo oggi ha raccontato che un anno fa dall'Australia scriveva le sue stesse cose anche se con stile differente e con dettagli del tutto diversi.
Quindi si fidi e sino all'approfondimento della lesione
NARRARE INVECE CHE PENSARE
.
Su tutto ciò ci sono le conferme scientifiche e nei prossimi commenti andrò a richiamarle un mio approfondimento di 3 anni fa.
Buonasera blog!
IO CI SONO
Titina
Mi dispiace davvero tanto x tua zia... ti sono vicina con tutto il ❤️
Annina
Sai che il 4 gennaio Andrea mettera' apparecchietto espansore x il palato come il tuo Gio? Lo dovrà tenere 1 annetto e dopo ne dovrà mettere uno funzionale ( nn fisso).
Ha fastidio Gio adesso? Hai difficoltà tu a fare le attivazioni?
Lasimo
La nostra Lasimo è diventata una super cangurotta ❤️❤️❤️
Didi
Hai sentito il medico x la schiena? Va meglio?
Io ci sono.
Titina
Mi dispiace davvero tanto x tua zia
ti sono vicina
Angel
Grazie x la ricetta del pan d'arancio,la proverò anche se non dovrei xche in questo periodo sto mangiando troppe cose zuccherate,cioccolatose e proibite ma non so xche... ho una fame!!
Anche oggi, ne ho fatte di ogni. Mi sono divertita, perché sono andata in giro a comprare addobbi, piante e regali. Sembro indemoniata, in casa mi guardano un po'straniti, ma mi assecondano, anche perché trasmetto energia a tutti. Mi sono trascinata mio figlio in passeggiata. Abbiamo camminato quasi due ore e non ha smesso un minuto di parlare...
Penso che la mia sia una reazione ai mesi scorsi, alla malattia. È come se dovessi gustarmi tutto quello che posso della vita e, confesso, che la casa nuova mi sta aiutando tantissimo, nonostante tutti i problemi. Vediamo quanto dura

Linda
Devi mangiare, anche se non ti va troppo, trova le cose che di volta in volta ti sembrano più interessanti e mangia. Sei già uno scricciolo, non ti serve dimagrire. Io, a differenza di Isa dopo neanche un mese avevo ripreso benissimo i gusti. Il giorno del mio compleanno cadeva dopo dieci giorni dall'ultima terapia, mi sono gustata tutto. Certo è anche molto psicologica la cosa, e dopo qualche mese è sicuramente ancora meglio. Ma sono sicura che non ti ci vorrà tanto. Assolutamente

Angel
Volevo dirtelo ieri e poi mi è scappato. Sei stata bravissima a perdere tutti quei chili. Vuol dire che sei stata molto ligia. Ma quando prepari i dolci per a Reby non li assaggi mai? A me piace cucinare, ma poi non so resistere...
Morgana
Ti abbraccio forte forte. Certo che ce la fai, ad affrontare qualsiasi cosa, sei una rfs!
Abbi fiducia in ciò che ti ha scritto il dottore. Scrivi, scrivi per te. Poi noi raccogliamo; quello che dice ognuna serve prima di tutto a lei e poi anche a tutte le altre. È un meraviglioso circolo virtuoso
Titina
Ti stringo forte, sono vicina con il cuore ai tuoi zii, alla zia in particolare, e a tua cugina
Per il dottore Catania, mi spiace averla disturbata. Mi chiamo Clementina, è da cinque anni che ho questo fibroadenoma che non è cresciuto fino a quest'anno.
Non ho nessuna familiarità con tumori al seno o all'utero. Ecco l'esito dell'ago aspirato. Eseguito trucut su nota formazione nodulare in sede periareolare sup. Sn. In incremento dimensionale 15 mm. Tre fustoli agobioptici della lunghezza mm 2, mm5, mm12. Descrizione microscopica frustuli di tessuto mammario esaminati su sezioni multiple su vari livelli. In esso quadro di mastopatia complessa con adenosi, ectasie dutturali anche microscopiche, talora ad epitelio appocrino modificaz colonnari iperplastiche e focolai di iperplasia dutturale usuale e atipica. Sparse micro calcifixaz endodutturali. Non si osserva neoplasia invasiva come confermato dalla presenza ubiquitaria componente mioepiteliale p63+
Diagnosi Tru cut in periareolare mam sinistra modificaz colonnari iperplastiche dutturale usuale atipica B3b
sito ago aspirato
La ringrazio in anticipo per la sua risposta.
Clementina
Quando, dopo avere aperto questo forum, in un consesso pubblico di oncologi, cercavo di spiegare che
"CON-dividere un percorso o un iter diagnostico-terapeutico attraverso una RETE SOCIALE fosse gia' terapeutico per l'umore e forse addirittura per un aumento della sopravvivenza, mi avevano preso tutti per un FUORI DI SENO..
ORA C'E' LA CONFERMA SCIENTIFICA
Condividere il tempo e lo spazio, e quindi le parole, i timori, le emozioni che accompagnano le sedute di chemioterapia, aiuta. Anzi, di più: è in grado di aumentare, sebbene di poco, i tassi di sopravvivenza. È il risultato di uno studio longitudinale, il primo del suo genere su un campione così vasto e per un tempo così lungo (5000 persone seguite per circa 9 anni), che è stato realizzato dai ricercatori del NHGRI, National Human Genome Research Institute dell'NIH e di Oxford, e pubblicato sulla rivista Network Science. Più in dettaglio gli autori dell'indagine hanno dimostrato che la socialità, la possibilità di comunicare, di entrare in relazione, di stare fianco a fianco con altri pazienti nel corso delle sedute di chemio aumenta del 2% la sopravvivenza a 5 anni.
La ricerca. Gli scienziati – esperti di scienze sociali comportamentali - che hanno firmato la pubblicazione hanno analizzato i dati relativi a 4.691 uomini e donne di circa 60 anni affetti da varie forme di cancro, in chemioterapia presso due ospedali pubblici dell'Oxfordshire dal 2000 al 2009. Di ognuno hanno seguito i destini clinici e anche la posizione occupata nelle sale dove venire loro somministrata la chemioterapia lungo tutto il corso della malattia: chi fossero i loro vicini di poltrona, quelli con i quali scambiavano chiacchiere, preoccupazioni e magari anche battute, e che destino clinico avessero a loro volta questi pazienti. In termini più scientifici gli autori hanno costruito e analizzato un network, una rete, di co-presenze.
Si mangia di più quando si è tra amici. Ma spinti da quale curiosità, o da quale considerazione? Jeff Lienert, del Social and Behavioral Research Branch dell'NHGRI e primo autore della ricerca, dichiarando in una nota rilasciata dall'NIH quanto segue ha di fatto risposto alla domanda: "I modelli di comportamento degli esseri umani si basano su ciò che li circonda - ha detto -. Per esempio, spesso si mangia più quando si è tra amici, anche se nemmeno si sa cosa c'è nel piatto. Come anche, quando si va in bicicletta in compagnia, spesso le nostre performance migliorano, indipendentemente dalle performance altrui". Lienert e i suoi colleghi devono essersi chiesti se la possibilità di frequentare la compagnia giusta, per così dire, può influenzare persino la risposta alla chemio. Magari di poco. E in effetti così è stato.
I risultati. Coloro che avevano condiviso più tempo della cura con compagni di chemio lungo-sopravviventi avevano avuto il 2% in più di chance di sopravvivere a 5 anni rispetto a chi aveva avuto come compagni altri pazienti che non avevano avuto lo stesso destino. In termini di tassi di sopravvivenza, nel primo caso il valore registrato era stato di circa 72% mentre nel secondo del 70%.
Il tasso di sopravvivenza a 5 anni è la percentuale di persone che vivono per più di un quinquennio a partire dalla fine del trattamento. Per esempio un tasso di sopravvivenza del 70% , hanno chiarito gli autori, significa che su 100 persone, 70 di loro dopo 5 anni sono ancora in vita.
Se il 2% vi sembra poco. Il 2% è poca cosa? Forse. Tuttavia è un dato indicativo: indica che il setting della chemio conta. E sui grandi numeri è anche un dato significativo. Lienert ha infatti dichiarato: "Su un campione di 5000 pazienti in nove anni, parliamo di 100 persone". Di cento persone che hanno una chance di vivere un po' di più.
Cosa c'è dietro. Naturalmente lo studio in questione non aveva l'obiettivo di indagare se ci fossero, e quali fossero, le ragioni biologiche dell'influenza del setting delle chemioterapie sulla sopravvivenza, né poteva averlo, per come era strutturato. Tuttavia gli autori un'ipotesi l'hanno fatta: che quel 2% di differenza ha a che vedere con lo stress. "Quando sei molto stressato vengono rilasciati i cosiddetti ormoni dello stress, come l'adrenalina, che servono per innescare la risposta di combattere o scappare", ha dichiarato Lienert. "Se non puoi fare né l'una né l'altra cosa, come succede quando sei in chemioterapia, gli ormoni dello stress possono aumentare".
L'importanza del supporto sociale. Tra gli obiettivi della ricerca non c'era nemmeno quello di valutare l'impatto dei visitatori sulla sopravvivenza. Tuttavia i ricercatori ipotizzano che l'effetto della presenza di amici, o parenti possa essere simile a quello degli altri pazienti. "Un supporto sociale positivo nel momento esatto in cui si prova uno degli stress maggiori è cruciale. Se hai un amico col cancro, fargli compagnia durante la chemio probabilmente lo aiuterà ad abbattere i livelli di stress. Ed è probabile che l'impatto sia efficace, e forse più efficace di quello provocato dall'interazione con altri pazienti ammalati di cancro come lui", ha concluso Lienert. Ma amici o parenti o pazienti che siano "I nostri risultati suggeriscono che si verifica un'influenza sociale nei reparti di chemioterapia, e quindi potrebbe essere necessario considerare in che modo la chemio viene somministrata", si legge nel testo della pubblicazione.
Immagine: rappresentazione della rete sociale di co-presenza durante le sedute di chemioterapia. I piccoli cerchi rappresentano i pazienti, i colori si riferiscono all'anno in cui hanno iniziato le sedute. Credit: Jeff Leinert, NHGRI
A me sinceramente tutto quello che il doc ti scrive mi pare sia rassicurante.
Tu scrivi continua a scrivere tutto quello che ti passa per la testa, butta fuori noi siamo qui x accogliere.
Non disperare,nulla ancora si sa di preciso.
Vedrai che tutto si ridimensionera' .
Ti abbraccio
Diciamo che quando sono convinta non mi schiodo dai miei obiettivi. E sì, riesco a non assaggiare quello che preparo per Reby... A volte è dura ma ormai mi sono abituata!
Anche se volendo potrei assaggiare una fetta, non morirebbe nessuno! Però a parte per la dieta in se' lo faccio per non far da mangiare al k... Che con il glucosio gode come un matto! Lo affamo!!!
Grazie Juve volevo chiedere a te alcune informazioni
Il medico telefonicamente mi ha solo detto di prendere due tachipirine da 1000 al giorno x 3 giorni
Ma lo immaginavo che non mi avrebbe chiamato per una visita
La differenza di questo mal di schiena è che se sono in piedi ho la netta sensazione,oltre al dolore, che non mi regga e ho l'addome gonfio
La posizione è in fondo alla fine della schiena e si irradia a entrambi i fianchi
Quando ho fatto a ottobre la densitometria quel punto della schiena aveva avuto un peggioramento rispetto alla precedente
Scusa la lunghezza
Ciao a tutti! Oggi giornata intensa in ufficio e, visto che per la prima volta ero in città da mesi (ospedale a parte, of course), ne ho approfittato per:
-comprare un paio di regali
- seduta dall'estetista
- vedere un'amica che non vedevo da settembre (praticamente da quando ho smesso di fare yoga all'aperto per il freddo...)
- fare un po' di spesa
Insomma, sono arrivata a casa tardissimo e...sorpresa! Il mio amore mi ha fatto trovare uno dei miei piatti preferiti: il brandacujon! È ligure, quindi la nostra Annina lo conosce di sicuro! Slurp! 
Comunque io avevo su la mia fpp2 da questa mattina, ma sono stupita dalla quantità di gente in giro...porca paletta...capisco ci sia bisogno di normalità, vale anche per me che il lockdown l'ho vissuto piuttosto bene sin dall'inizio, ma così mi fanno paura...
Torno a "scucciolare" i maschi di casa!
Rivisitando quello studio di sopravvivenza i cui dettagli vi ho presentato in diapositive nei nostri convegni di Lecco, Parma e Roma , qualcuno potrebbe sorridere all'aumento di sopravvivenza solo del 2 %.
Intanto diciamo subito che il 2% in quel grande campione vuol dire che sono sopravvissute più di 100 persone !
Ma dobbiamo dire che quello studio ancora in corso si limitava a dimostrare la sopravvivenza di 100 persone in più semplicemente tenendo la mano della paziente durante la chemioterapia.
Per decine di minuti o qualche ora.
Chi vieta, ma io dai dati del nostro blog ne sono certo, di pensare che tenendo virtualmente la mano dei nostri utenti pur se solo virtualmente 24 ore al giorno come facciamo noi
possa fare esplodere esponenzialmente il tasso di sopravvivenza ben al di sopra di quello striminzito 2% ?
Non ho nessuna familiarità con tumori al seno o all'utero. Ecco l'esito dell'ago aspirato. Eseguito trucut su nota formazione nodulare in sede periareolare sup. Sn. In incremento dimensionale 15 mm. Tre fustoli agobioptici della lunghezza mm 2, mm5, mm12.
Descrizione microscopica frustuli di tessuto mammario esaminati su sezioni multiple su vari livelli. In esso quadro di mastopatia complessa con adenosi, ectasie dutturali anche microscopiche, talora ad epitelio appocrino modificaz colonnari iperplastiche e focolai di iperplasia dutturale usuale e atipica. Sparse micro calcifixaz endodutturali. Non si osserva neoplasia invasiva come confermato dalla presenza ubiquitaria componente mioepiteliale p63+
Diagnosi Tru cut in periareolare mam sinistra modificaz colonnari iperplastiche dutturale usuale atipica B3b
sito ago aspirato
La ringrazio in anticipo per la sua risposta.
Clementina
Clementina
Dovrebbe specificare
1) La sua età
2) La diagnosi è chiara.
Cosa le hanno proposto e in che tempi di fare ?
3) Quali sono, se ne ha, le sue preoccupazioni e i suoi dubbi ?
Ti sono vicina...