Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Ragazze, vorrei confrontarmi con voi sull'impatto che ha avuto la malattia diciamo a livello fisico (oltre ai problemi connessi alle operazioni/terapie).
Io mi sento come se fossi "ospite" a casa mia, non so come spiegarmi... mi sembra strano anche indossare vestiti/abiti che mettevo prima della scoperta del k!
È come se mi trovassi nel corpo di un'altra persona e devo dire che sto facendo fatica a riprenderci confidenza! E non tanto per le variazioni a livello estetico, ma per l'idea fatto di aver avuto l'impressione di stare bene mentre in realtà convivevo con il tontolone senza saperlo.
Voi se e come avete vissuto questa fase? Consigli per fare pace con il proprio corpo?
Vi abbraccio a distanza
Alla scoperta della malattia, un mio amico mi disse: non pensare al dolore come fine a se stesso, ma come qualcosa che ti conduce verso la guarigione.
Grazie
L'arte del
1) Sono la persona meno indicata non avendo vissuta la vostra esperienza per indicarvi la strada per riappropriarsi del proprio corpo per tornare alla "normalità"
2) Come osservatore neutrale però ho registrato le narrazioni delle vostre compagne di avventura che ci sono riuscite in tempi variabili. Ciascuno ha il suo tempo
3) Se vi rileggete le storie delle nostre Log Survivors tutte hanno superato fasi attraverso le quali solo quelle proattive non solo sono guarite, ma sono tornate alla normalità, al punto che dopo quasi 550 volumi di narrazioni in questo blog, ho potuto concludere che attraverso la proattività
possiamo concludere che

E per relazione non si intende solo quella con gli altri attraverso la
ma soprattutto con sè stessi.
Non c'è alcun dubbio che l'evento cancro sia un trauma devastante, i cui esiti possono condizionare la vita del paziente per anni o per sempre.
Molte si impongono a voler tornare alla normalità, cioè come prima. Nessuno sa e nessuno ce lo spiega come fare. Molte pensano che si possa rimuovere lo shock , dimenticare come se fosse possibile dimenticare distraendosi in...altro !
Anche se ciò non è possibile, tuttavia esiste la possibilità di "riparare il vaso rotto" e farlo tornare, non più quello di prima, ma persino più bello ed unico, arricchito dall'esperienza del dolore.
È capitato a tutti: un fatale momento di distrazione, e l'oggetto in ceramica a cui teniamo tanto cade rovinosamente a terra, rompendosi.
Stupore, incredulità, ira e dispiacere ci attanagliano nei concitati istanti successivi alla caduta, decorsi i quali ci rassegniamo a raccogliere i cocci e ad accomodarli nella spazzatura, seppure a malincuore, o a conservarli racchiusi in una scatola; l'idea di provare a ricomporre il manufatto magari ci sfiora, ma di norma la lasciamo volare via, per pigrizia o per lo scarso valore economico dell'oggetto o semplicemente in quanto fermamente convinti che "un vaso rotto non potrà mai tornare come prima".
Questo è quello che accade, in genere, in Occidente: in Oriente, le cose vanno molto diversamente.
In Giappone, quando un oggetto in ceramica (di norma il vasellame) si rompe, lo si ripara con l'oro, poiché si è convinti che un "vaso rotto possa divenire ancora più bello di quanto già non lo fosse in origine".
Tale tecnica di riparazione prende il nome di Kintsugi e consiste nell'incollare i frammenti dell'oggetto rotto con una lacca giallo rossastra naturale e nello spolverare le crepe che attraversano l'opera ricomposta con della polvere d'oro (più raramente d'argento o di rame).
Il risultato è strabiliante: il manufatto è striato d'oro, percorso da linee che lo rendono nuovo, diverso, bellissimo. La casualità determinata dalla rottura, rende gli oggetti redivivi grazie al kintsugi tutti differenti fra loro e dunque unici, oltre che pregevoli per via del metallo prezioso che li decora.
.
.....
Ragazze..
Ciao... Oggi ho dormito tutto il pomeriggio.
Stamattina c'era un convegno della mia associazione, via stream, molto molto bello, ma nulla a che vedere con il nostro.
E poi dormita di due ore.
Sarò sincera speravo nella chiusura delle scuole perché venerdì sono andata in pronto soccorso (nulla di grave solo una caduta che mi fa male), non sapete che scenario si è palesato
.. Ambulanze che arrivavano senza sirene, infermieri che uscivano incappati, uns sacco di gente aacoltavo i loro discorsi e a un certo punto ho detto Arrivederci me ne torno a casa. Sto prendendo antinfiammatori e vediamo come va.
Giovedi vaccino anche per me!!devo solo resistere fino ad allora!!
Io ci sono
ikigai
Conosco questa sensazione di estraneità, datti del tempo e attraversa questo tempo. Io ero felice di poterlo fare perché voleva dire che ero ancora viva. Certo ci sono stati , e ci sono ancora, momenti no. Ma sono qua
Io sono rimasta a Maledetta primavera!
Bella Maledetta primavera.....Grande Loretta Goggi.....era il 1981 ero una bambina, vinse Alice con X Elisa.....
Giulia mi ha detto di andare su you tube.....lì trovi tutto .....
Buona serata tesoro mio!!!!
Eh siiii Dadinaaaa devi assolutamente vedere i maneskin...... Gio canta a squarciagola 'amore accanto a te, baby accanto a te mi sento come un reeeeeeee' uno dei primi successi.... Sono mitici.
Lascia stare Orietta Berti....
Che bella storia che hai raccontato....tanta empatia! Direi che quel ragazzo è stato proprio un angelo in quel momento
Grazie
Davvero....... Un Angelo..... lui è WlaVita
Ricorda Mollare mai.....

Spero ti sia d' aiuto......Ti abbraccio forte forte fortissimooooooo
E quando, molto ammirata guardavo i balconi delle altre.. Cercando di ricordare come era quella sensazione di avere un seno vero.
E conosco bene quella sensazione quasi di violenza, di violazione del corpo che il cancro mi ha provocato...
Consigli e ricette non ne ho. Mi ha fatto bene fare sport, correre.. Imparare a nuotare, volermi bene? Come si fa?
Si comincia dalle piccole cose...
E il tempo che lenisce i dolori e guarisce le ferite dell'anima,
Caduta anche tu!
Speriamo ti passi veloce il dolore❤
Li avevo solo sentiti nominare, ma ieri li ho visti in questa cover... accipicchia!
https://youtu.be/0bHSjxtXMmQ
Date i ristori alle palestre!
Proprio cosi....Ho ancora i brividi se ripenso a quel momento.....

#Date i Ristori alle Palestre
e non solo......
...io avevo 19 anni!

WGLIANNIOTTANTA
L'arte del Kintsugi è una tecnica dolorosa che richiede tempo per essere appresa.
Non ho conosciuto persone che hanno cercato di tornare alla normalità rimuovendo o cercando di dimenticare !
Tempi variabili, generalmente lunghi salvo per alcune marmotte !
Ne ho conosciute diverse,
Una di queste è Rita che conosco bene e non ho operato io perchè ha subito una mastectomia all'età di 20 anni 54 anni fa !
Rita non ha mai usato l'oro per coprire le ferite , perchè lei non ha mai visto ferite e per questa ragione non ha mai voluto saperne di una eventuale ricostruzione.
Questo dovrebbe molto far riflettere le tante psicologhe che abbiamo nel nostro blog.
Rita ha scritto brevemente la sua storia e si trova nell'elenco delle Survivors.
Viva, vegeta, serena e non sa cosa sia il Kintsugi.
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-19761.html
Ho 72 anni, 3 figli e sono nonna di 7 nipoti.
All' età di 20 (proprio 20!!!) sono stata mastectomizzata.
L'oncologo mi aveva sconsigliato di avere gravidanze in tempi relativamente brevi ma io a 21 ho avuto la mia prima figlia, a 23 la seconda e infine a 34 il terzo...ovviamente tutti allattati con l'unico seno "disponibile".
Pur sottoponendomi ai controlli periodici, ho sempre avuto una vita normale e non mi sono mai sottoposta a ricostruzione.
Sia mio marito che i miei figli hanno sempre vissuto senza problemi questa situazione tanto che la mia figlia di mezzo, all' età di tre anni rimase stranita dal fatto di vedere un' altra donna adulta con ben 2 tette (pensava che con lo sviluppo ne crescesse una sola come alla mamma!!!).
I miei nipotini, che ora sono quasi uomini e donne, litigavano per giocare con la mia protesi di silicone perchè era morbida, calda e sapeva di nonna.
Tutto con normalità e forse un po' di felice incosapevolezza e follia!
#96,406 Scritto: 13 Giu 2019 19:22
