Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Io posso portare la mia esperienza.
Quando seppi, 3 mesi fa, che avevano trovato un K a mia madre fui ovviamente molto dispiaciuto e preoccupato ma ricordavo che per la tv dicono spesso che ormai il tumore al seno non fa più paura. Ma quando ebbi l'esito della biopsia ed iniziai le google-ricerche fui sconvolto. Leggevo che il triplo-negativo sembrava una sentenza di morte certa e, come testimoniai tempo fa, uscii quasi di senno sentendomi morire dentro. Questo per circa 2-3 settimane. Poi trovai il blog. Lessi tutto il blog dall'inizio alla fine, di giorno e di notte. Questa ossessione mi ha "regalato" due fastidiose protusioni discali cervicali.
Il dottore continua a scrivere che le triple-negative del blog a cinque anni sono ancora tutte vive e vegete. E allora io, informatico-statistico, sono andato più a fondo fino a spulciare anche dati statistici ufficiali in inglese. E dai dati ho capito che il triplo negativo ha meno farmaci disponibili rispetto agli altri tipi di tumore ed è più aggressivo. E per questo ha una prognosi un pò più sfavorevole degli ormonoresponsivi, ma comunque sempre ben oltre il 50%. E' tutto qua secondo me, ha una prognosi più sfavorevole ... "poor" come scrivono in inglese. E considerando che le statistiche, quelle che cerca chiunque di noi, sono sempre riferite anche a decenni passati, posso solo riflettere sul fatto che oggi tutte le cure/controlli/terapie sono migliorate e quindi sono diventato più ottimista. Certo un tumore è sempre un tumore, non si scherza, anche quelli più insignificanti possono far male. Tuttavia dalla sentenza di morte certa sono passato ad un "cauto ottimismo", tutto grazie al blog, al dottor catania ed alle testimonianze di chi il k l'ha avuto o ce l'ha ancora.
E oggi tutto il tempo che passo con mia mamma, ma anche con mio papà, lo vivo in maniera più intensa, cercando comunque di non farglielo pesare.
Mi rivedo tantissimo in te: forse, se fossi stata un informatico statistico anch'io, avrei fatto le tue medesime ricerche. Per sfortuna, o per fortuna, non lo sono. Sono una "poor" insegnante che, avendo già vissuto due esperienze negative di questa malattia in famiglia, al solo sentire la parola "tumore" ha sudato freddo e temuto il peggio. L'esame istologico, poi, ci ha messo del suo, non aggiungendo nulla di buono.
Ma che dire?
Continuo a ripetermi che mia zia è morta di tumore al seno quando io ero adolescente (e adesso sono trentenne): in vent'anni la ricerca ha per forza fatto passi avanti!
Mio zio, invece, è morto per un tumore allo stomaco quasi dieci anni fa. E la ferita è ancora aperta, ma non posso concedermi di fare paragoni con mia mamma. Probabilmente neanche posso farli.
Per il resto, conosco tantissime altre persone che si sono ammalate e ancora vive e vegete. La maggior parte di loro si può dire anche fuori pericolo. Certe volte, quando parlo con loro, mi verrebbe da chiedere l'istologico, ma per fortuna mi trattengo
anche perché, sono sicura che la maggior parte di loro non lo ha neanche mai letto o compreso! Mia madre stessa ci capisce e ci vuole capire poco.Non è facile convivere con questa malattia e con tutti i pensieri nefasti che ci possono venire in qualsiasi momento (vedete me ieri sera, in preda al delirio più totale), ma è anche vero che se roviniamo il presente con pensieri negativi non solo non risolviamo nulla, ma senza dubbio peggioriamo e complichiamo tutto.
Brigida, se approfondiamo, penso che quasi in ogni famiglia possa esserci qualche caso almeno potenzialmente non a lieto fine, mi riferisco anche a BPCO, infarto, ecc. C'è chi vi sopravvive e chi è meno fortunato, ma intanto che siamo vivi dobbiamo pensare a vivere. Io, tra i familiari perduti per patologia oncologica, ho mio padre, venuto meno più di cinquant'anni fa, ma ora la medicina è più avanti di allora e la speranza di poterne uscire è più concreta.
Allora buone vacanzeeee!!!!
Però un viaggio 15 ore nn stop è già una bella impresa ... ma nn si ferma nemmeno x far sgranchire le zampe a Mina?!?
Hai detto una cosa giustissima: finché siamo vivi dobbiamo pensare a vivere

Questo vale per tutti, per chi ha patologie e chi no. Se ci pensiamo, la morte può bussare alla porta di ciascuno di noi in qualsiasi momento, in qualsiasi modo e per qualsiasi motivo.
Dovrei stamparmi questo commento
e tappezzarci la camera!
Brigida, effettivamente ovunque possono esserci rischi fatali, ma questo non ci deve impedire di vivere al meglio.
Mie care RFS vi trascrivo un divertente dialogo tra Linus e Snoopy (purtroppo non osso postare la vignetta, ma la trovate facilmente i internet ):
Linus sconsolato: tutti un giorno dovremo morire!!!
Snoopy di rimando; si ma tutti gli altri giorni no!!!

Maria
Mar, splendida !!!
Il bello di vedere che in questo blog quando l'argomento si incanala in una direzione, oggi la morte (e la vita che va vissuta) , non c'è verso di cambiarla.
Alcuni temi, la morte, la vecchiaia, il suicidio, la follia, in sè potrebbero rattristare, eppure, trasposti in spettacoli teatrali, toccando le problematiche che vi fanno di corollario, fanno semplicemente riflettere. Tutto quello che fa parte della vita esiste, e rimuoverne mentalmente alcuni aspetti non li fa cessare di esistere. Uno degli spettacoli che ho visto era ambientato in una casa di riposo, e vi si respirava un'aria tutt'altro che triste. E non erano neanche attori professionisti, ma solo persone anziane, dal teatro amatoriale, che si erano messe in gioco con quello spettacolo.
Oggi seconda radiata....e......macchina che non funziona causa il gran caldo!
Domani prendo ma di andare devo tel x vedere se è tutto ok....
cominciamo bene direi
- Non credevo sarebbe finita così...
- Finita? No, il viaggio non finisce qui... La morte è soltanto un'altra via. Dovremo prenderla tutti. La grande cortina di pioggia di questo mondo si apre, e tutto si trasforma in vetro argentato. E poi lo vedi...
- Cosa, Gandalf? Vedi cosa?
- Bianche sponde, e al di là di queste un verde paesaggio sotto una lesta aurora.
- Beh, non è così male!
- No. No, non lo è...
Domani prendo ma di andare devo tel x vedere se è tutto ok.... cominciamo bene direi
....mi spiace Pepeli, non riesco però a concepire come una macchina teoricamente cosi sofisticata si debba fermare per un picco, normale, di temperatura.....quindi ad agosto niente radio ? ...
Pepeli, uno stop non pregiudica nulla. Per me, credo che il secondo giorno fosse stato quello di manutenzione macchinario. Se il fermo non si protrae a lungo non credo possa influire in termini di efficacia. In corso di trattamenti ci possono essere anche vari giorni di fermo, ininfluenti sulla cura. A suo tempo mi ero posta il problema, avendo fatto radioterapia in un periodo con varie feste infrasettimanali, oltre agli stop di sabato e domenica e di manutenzione macchinario.