Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

Forum RFS: come stimare il rischio individuale di tumore al seno (modelli Gail/NSABP), fattori di rischio e indicazioni per una sorveglianza attiva e personalizzata.
Dada 62 Fiduciaria
Magica81:
Magica81
Messaggio personale
Morgana, evviva, sono contenta, la cura funziona: SUV trasformato in un'ape car

Fra76 Fiduciaria
Coccinella75:
Ragazze la mia sorellona è ripartita per la Puglia! Avrei voluto tanto tenerla qui con me! È 15 anni più grande di me, mi ha cresciuta, è praticamente la mia seconda mamma! È solare e sempre ottimista, in tutto! Il mio cuore adesso sta soffrendo. Mi mancherà tantissimo...
Scusate lo sfogo...

La prossima volta andrete voi da lei. La Puglia è bellissima e l'estate non è così lontana
Wonder

Morgana si stappa

Eli Firenze Fiduciaria
Morgana sono sicura che il Dottore ti confermerà di festeggiare alla grande 🎉❤️

La mia eco seno è andata bene 😌
Coccinella75

CLARETTA
DADA
FRA76

Coccinella75
Eli Firenze :
La mia eco seno è andata bene 😌

Leti

E la prima chemio è andata 💪 mamma contentissima perché una collega russa le ha regalato una matrioska per donarle coraggio e le altre colleghe sono state con lei a chiaccherare e le hanno portato una spremuta quindi ha detto che il tempo è passato in fretta nonostante tutto ♥️ grazie di essere state con noi oggi e averla pensata 🌈

Ex utente
Claretta:
Ciaoooo 🙂,come ti stai oggi?

Meglio grazie
Tu cara?
Nina74
Coccinella75:
Ragazze la mia sorellona è ripartita per la Puglia! Avrei voluto tanto tenerla qui con me! È 15 anni più grande di me, mi ha cresciuta, è praticamente la mia seconda mamma! È solare e sempre ottimista, in tutto! Il mio cuore adesso sta soffrendo. Mi mancherà tantissimo...
Scusate lo sfogo...

Io sono pugliese.... dove si trova di preciso?
- Modificato da Nina74
Nina74
Morgana mi fido delle altre ragazze....direi che si può iniziare a festeggiare 🎉🎉🎉
Stella fiduciaria
Morghy sono felicissima per te! Ero sicura che sarebbe andata bene
Ci voleva una bella notizia in questo terribile 21 gennaio...
Nina74
Leti felice per la mamma...la prima è andata 🎉🎉🎉
Daniela Sicilia

Buon pomeriggio
Morgana sono felice x te
Eco di eli ok e quindi felicità..
Io sto andando dall oculista con Antonio che devo fare un controllo e poi vado a lavoro.
Ora a febbraio iniziano i controlli x me mamma mia che paura 😱 speriamo bene
Buona merenda a tutte

Isa55

Io ci sono!

Elifirenze

Leti fuori una!

Francesca fiduciaria

Per RICORDARE LARA /NINA

STORIA DI LARA /NINA

“ Care Rfs,
in realtà Lara sono io, la vostra Nina. Quando sono entrata nel blog ho deciso di usare un altro nome, come fanno alcune di noi. Ho scelto questo perché lo avrei voluto dare a una figlia. Dal momento in cui ho scoperto la malattia credo di aver pensato che non era possibile che tutto ciò stesse capitando a Lara e che lei non ce l'avrebbe fatta ad affrontare tutto questo. Allora mi sono inventata Nina, un'altra persona. La pensavo forte e determinata, invincibile. Poi sono arrivata qui tra voi Rfs e ho capito che la vera forza è quella della fragilità, della resilienza, del condividere e sentirsi accolte. Il prendersi cura delle altre e il sentirsi capita è già una medicina. Così giorno dopo giorno Nina e Lara sono tornate ad essere una sola persona, nuova: forte e fragile. ...
Con il suo dolore in fondo agli occhi… sapete … io ho perso la mia cagnolina, proprio il giorno in cui mi è crollata la vertebra e sono stata ricoverata in ospedale.
La mia cagnolina amatissima, Sari.
Anche lei alle prese con un tumore bastardo alla vescica. Ormai non mangiava più da giorni, non si muoveva, non faceva più pipì. I suoi occhi imploravano pietà, una tregua, riposo. Così con il mio compagno avevamo preso la decisione più difficile e dolorosa: portarla dalla veterinaria per l'iniezione. Stavo salendo in macchina, lato passeggero. Un gesto fatto migliaia di volte, quotidiano. In quel momento sentii un dolore lancinante, una pugnalata alla schiena. Gridai. Il mio compagno si allarmò e chiamò la mia amica medico che ci disse di andare in ospedale. Non riuscivo a respirare, pensavo di avere una costola rotta che mi perforava il polmone. Il viaggio di 15 minuti mi sembrò eterno. Dietro c'era Sari moribonda, davanti io che cercavo di respirare e resistere. Arrivati in pronto soccorso due portantini si avvicinarono con la sedia a rotelle. Ero paralizzata dal dolore, dissi di non toccarmi che avevo bisogno di scendere da sola, con calma. Ma loro avevano fretta e mi tirarono per un braccio. Fabrizio e Sari andarono via, dentro sarebbe arrivata la mia amica.

Mi trovai sola, su una sedia a rotelle in una stanzetta grigia, triste e asettica come solo le stanze di ospedale sanno essere. Mi chiesero i dati, poi mi portarono in corsia. Dalla sedia dovevo mettermi in barella, il portantino di prima cercò di prendermi, gli dissi di stare lontano con la faccia più cattiva che ero in grado di mostrare. Ci salii da sola sulla barella. Poi altri esami, una tac forse, che rivelò il crollo di una vertebra, D5, credo, non lo ricordo mai. Se prima non avevo contezza della mia schiena, ora la associo a una battaglia navale e mi è diventata ancora più estranea. Una parte di me marcia, che non mi appartiene. Una parte che crolla, va in pezzi. Quando Fabrizio tornò, ero stesa in corridoio. Il dolore era un po' meno per cortisone e antidolorifici, ma sussultavo di dolore ogni volta che qualcuno sfiorava la mia barella e succedeva spesso. Il pronto soccorso era affollato, cercavo di dire di fare attenzione, di non urtarmi. Ogni minimo spostamento mi provocava spasmi. Ovviamente le botte invece erano continue. Nessuno capiva cosa significava per me un semplice urto. Fabrizio era vicino a me. Sapevo che Sari non c'era più, lui non lo disse, io non potevo sentirlo. Non potevo piangere. I singhiozzi mi avrebbero provocato altra sofferenza alla vertebra. Nel momento più brutto, tragico e devastante della mia vita dovevo restare impassibile, piatta, senza emozioni. E avevo un solo pensiero in testa: "Non l'ho nemmeno salutata".
Le attese, le terapie, le cure, il busto, la sofferenza, la paura..
Ognuno di noi ha delle paure, a volte dettate dalla biografia, altre forse già scritte nel dna. Io ho sempre avuto autentico terrore di tutto ciò che avesse a che fare con il tumore. La condanna a morte più subdola e terrificante che evocava gente pelata ed emaciata, incapace di camminare sulle proprie gambe, ridotta all'ombra di quel che era.
la sensazione che ricordo con più vividezza è quella di essermi sentita su un precipizio. In parte ancora con i piedi a terra, ma con il corpo sbilanciato verso il vuoto. Mi mancava l'aria, non sapevo cosa fare. La disperazione, e poi voi amiche RFS, che ci siete sempre, e il dott. Salvo...da quale pianeta arriva? È soprattutto grazie a lei se mi sono rialzata dopo il busto... Il busto.... gli ho dato perfino un nome: Fusto, il busto.
Sorprendermi a sorridere e pensare “ Allora si può ancora sorridere anche con il cancro!!”
mi ha permesso di vivere un anno (2019) pieno di ripartenze, viaggi, passeggiate, posti
nuovi.
Ho goduto tanto della vista del mare, degli amici e del mio compagno, delle risate, delle onde e del sole, del camminare sulla spiaggia.
Me lo sono goduto tanto, un altro giro di giostra che probabilmente senza il suo sprone non avrei
avuto.

Poi quando tutto sembrava andare per il meglio..,....
a Novembre, due mesi dalla pet, senza che nessuno me lo abbia comunicato la diagnosi di metastasi celebrali... riapro la busta e leggo sul foglio ... eppure c’era scritto!!!
e di nuovo ... ospedali, attese, visite .,esami, di nuovo ospedali....
Ogni volta che vado in ospedale qui a Roma mi viene da piangere, mi sento abbattuta, tra attese infinite, medici sempre diversi con cui è difficile instaurare un rapporto di fiducia.
Disorganizzazione, controlli e chemio in un ospedale, radio in un secondo ospedale che sta distante Km !

Sono stanca, sfinita, arrabbiata anche possibile che non si sia potuto trovare un posto per me nell’ospedale dove faccio la chemioterapia?
A volte, seduta sulla sedia per oltre due ore di attesa mi vengono in mente alcuni versi della poesia

Se questo è un uomo………….

Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.

Ci penso da un po' a questa somiglianza tra i malati di cancro e gli ebrei dei campi di concentramento. Alla perdita della dignità delle donne: rasate, senza più seno, né mestruazioni, senza forze, eppure che andavano avanti, un passo dopo l'altro.
La propria immagine stravolta, il proprio corpo, una zavorra da trascinarsi dietro, che reclama di continuo attenzioni.
Cerco di ricordare quando nemmeno sapevo di avere un corpo, era lì e basta, agile e scattante, a richiedere bisogni fisiologici e poi stare buono.
Ho sentimenti contrastanti nei suoi confronti: mi ha tradito, mi massacra, ma prova a fare quel che può e forse mi fa anche un po' di tenerezza.



Ciao .. salutaci Luigia, Wanda, Sara , Ninni, Venus, Sissi..... Chiaretta...

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