Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Forum RFS: come stimare il rischio individuale di tumore al seno (modelli Gail/NSABP), fattori di rischio e indicazioni per una sorveglianza attiva e personalizzata.
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Mamyblue
Quindi chissà se può sostituire la chemio per chi ha un tumore in fase iniziale
Quindi chissà se può sostituire la chemio per chi ha un tumore in fase iniziale
pepeli
Mamyblue:
Ciao Lucy, mi dispiace per la zia....forse ha aspettato un po' tanto a farsi vedere....anch'io ho una zia di cui ho parlato tempo fa che ha saputo di avere un tumore ai polmoni e uno al pancreas. Anche lei (che però ha 85 anni) ha scelto di non fare chemioterapia e non fare interventi. La seguono con le cure palliative ma la seguono così bene che da che stava malissimo qualche mese fa adesso è rifiorita. Sta "bene" (sembra strano dirlo). Sa quello che ha, è una persona lucidissima ed energica ma ha deciso di vivere il tempo che le resta senza invalidarsi con cure e interventi. Io la capisco, perché poi sopportare certi interventi di chirurgia maggiore a quell'età non è semplice.Forza della saggezza!
Ammirevole!






salvocataniaMedico Chirurgo
Francesca H:
Oggi mi è presa la curiosità di sapere quando e come hanno scoperto il potere antitumorale della pianta Taxus baccata ( detta anche albero della morte perchè altamente velenosa e tossica ) per poi creare il taxolo.
Chissà come veniva usata nel passato e quale intuizione ha portato scienziati / medici / farmacisti / erboristi nel voler creare un farmaco con questa pianta !
pepeli:
Sì hai ragione, sarebbe interessante sapere come e a chi è passato x la mente che questa pianta potesse avere proprietà anti tumorali.
Il doc dice sempre che molti farmaci antitumorali derivano dalle piante!
Verissimo e fa sorridere nel leggere diffusamente che quasi tutti i prodotti alternativi vengono incoraggiati all'acquisto con il pretesto che si tratti di "prodotti naturali "
Come se naturale fosse sempre sinonimo di innocuo e privo di tossicità.
E non tutti lo sanno, ma molti dei farmaci attualmente in uso per le terapie anticancro hanno un’origine naturale, ovvero derivano da piante o altri organismi viventi, e altri potrebbero arrivare in futuro.
Ostriche e cozze: cosa c’entrano con la ricerca oncologica e con la farmacologia? Stando ai risultati di un articolo recentemente pubblicato dai ricercatori del Bigelow Laboratory for Ocean Science
https://ocean-web.bigelow.org/
negli Stati Uniti, i molluschi bivalvi – appunto cozze, ostriche e simili – potrebbero rappresentare il punto di partenza di nuove e importanti scoperte nel campo della medicina applicata agli esseri umani.
L’idea è capire come facciano questi organismi a contrastare gli attacchi di nemici quali batteri e virus con i quali vengono quotidianamente in contatto. “I molluschi non hanno un sistema immunitario come quello dei mammiferi, basato per esempio sull’azione degli anticorpi” spiegano gli esperti, che poi aggiungono: “Capire come si difendono potrebbe essere utile a sviluppare nuove strategie da utilizzare contro molte patologie degli esseri umani, dall’influenza ai tumori”.
In fondo al mare…
Guardare al mondo che ci circonda per trovare nella natura rimedi contro le malattie è una pratica antica e i risultati di questo tipo di ricerca sono oggi sotto gli occhi di tutti anche in campo oncologico.
I risultati di uno studio pubblicati su Plos One (*)
https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0187925
nel 2017 mostrano che circa[b] il 60 per cento dei farmaci anticancro deriva da fonti naturali. Per rimanere nel mare, si può citare per esempio la trabectedina, un composto estratto appunto da organismi invertebrati marini caraibici, in particolare dalla Ecteinascidia turbinata.
Oggi la molecola attiva non viene più estratta da questi organismi, ma è sintetizzata in laboratorio ed è approvata per l’utilizzo nella terapia di tumori come i sarcomi delle parti molli e il tumore ovarico.
Sempre dal mare, e in particolare dalla spugna caraibica Tethya crypta, sono partite le ricerche che hanno portato all’identificazione della citarabina, utilizzata soprattutto per le leucemie mieloidi acute e alcuni linfomi.
Dalla citarabina è stata sviluppata anche la gemcitabina, impiegata nel trattamento di molti tumori come quelli di pancreas, vescica, mammella e ovaio.
… o tra le foglie
Il mondo vegetale è certamente una delle principali fonti di molecole attive utilizzate dai farmacologi per “confezionare” nuove terapie, inclusi numerosi trattamenti anti-tumorali.
I primi farmaci anti-tumorali di origine naturale sono i cosiddetti alcaloidi della vinca (vincristina e vinblastina): si tratta di molecole derivate dalla pervinca del Madagascar (Catharanthus roseus G. Don.), capaci di interferire con il ciclo cellulare e di portare la cellula alla morte. Sono utilizzate per il trattamento di linfomi, del carcinoma del testicolo e del tumore mammario. Dal Podophyllum peltatum L. (mandragola americana) e Podophyllum emodii derivano invece etoposide e teniposide, farmaci impiegati in alcuni tumori del polmone e nel tumore del testicolo e in alcune leucemie infantili.
Anche i tassani, una delle più importanti classi di chemioterapici disponibili, sono di origine vegetale. Paclitaxel è stato isolato dalla corteccia del tasso del Pacifico (Taxus brevifolia Nutt.) e viene oggi impiegato contro diversi tumori come il carcinoma ovarico, quello della mammella e quello del polmone non a piccole cellule, oltre che nel sarcoma di Kaposi. Docetaxel, un analogo semisintetico, deriva invece dalle foglie del tasso Europeo (Taxus baccata) e viene utilizzato per il tumore della mammella, del polmone non a piccole cellule oltre che nell’adenocarcinoma dello stomaco, nel carcinoma della prostata e in alcuni tumori testa-collo. Infine, ma non certo per importanza, topotecan e irinotecan sono analoghi delle campotecine, molecole isolate da una pianta ornamentale cinese (Camptotheca acuminata Decne) e oggi in clinica soprattutto per contrastare il tumore della cervice, dell’ovaio e del polmone a piccole cellule. La lista è ancora lunga e la ricerca non si ferma anche perché gli scienziati cercano costantemente di migliorare l’efficacia e ridurre gli effetti collaterali delle molecole originali attraverso il perfezionamento della sintesi farmacologica.
Fonte
Abstract (*)
Cancer is considered one of the primary diseases that cause morbidity and mortality in millions of people worldwide and due to its prevalence, there is undoubtedly an unmet need to discover novel anticancer drugs. However, the traditional process of drug discovery and development is lengthy and expensive, so the application of in silico techniques and optimization algorithms in drug discovery projects can provide a solution, saving time and costs. A set of 617 approved anticancer drugs, constituting the active domain, and a set of 2,892 natural products, constituting the inactive domain, were employed to build predictive models and to index natural products for their anticancer bioactivity. Using the iterative stochastic elimination optimization technique, we obtained a highly discriminative and robust model, with an area under the curve of 0.95. Twelve natural products that scored highly as potential anticancer drug candidates are disclosed. Searching the scientific literature revealed that few of those molecules (Neoechinulin, Colchicine, and Piperolactam) have already been experimentally screened for their anticancer activity and found active. The other phytochemicals await evaluation for their anticancerous activity in wet lab.
- Modificato da salvocatania
Adsc3
pepeli
Vero
Vero
Ginevra13
Io ci sono 🌸 🌷 🌸 🌷 🌸
Ginevra13
Tantissimi fili colorati a chi ne ha bisogno













Ex utente
Adsc3:
Quindi chissà se può sostituire la chemio per chi ha un tumore in fase inizialeAdsc3, ad esempio, a quanto ho capito, abemaciclib non sostituisce la chemio ma si aggiunge eventualmente dopo, assieme alla terapia antiormonale. Magari sarà così anche per quello, parlo da ignorante, in ogni caso è ancora tutto in via sperimentale, penso
Patri70
Io ci sono☀️🌻
Le mie visite di oggi sono andate bene😊
salvocatania:
E non tutti lo sanno, ma molti dei farmaci attualmente in uso per le terapie anticancro hanno un’origine naturale, ovvero derivano da piante o altri organismi viventi, e altri potrebbero arrivare in futuro.Molto interessante questo suo approfondimento grazie doc!
Mamyblue
Adsc3:
Quindi chissà se può sostituire la chemio per chi ha un tumore in fase inizialeAl momento no, Adsc3.
Adsc3
Ginevra1308
Ciao Ginevra Infatti questo vorrei capire se è in aggiunta o può sostituire 🥰
Ciao Ginevra Infatti questo vorrei capire se è in aggiunta o può sostituire 🥰
Ex utente
salvocatania
Grazie, dottore, è incredibile come farmaci così importanti e salva vita non siano stati interamente creati in laboratorio, ma sia stata la natura stessa a darcele
Grazie, dottore, è incredibile come farmaci così importanti e salva vita non siano stati interamente creati in laboratorio, ma sia stata la natura stessa a darcele
- Modificato da Ex utente
Adsc3
Mamyblue
Avevo perso questo messaggio .
Qui di in aggiunta . Quindi a quanto pare più “ forte” della chemio non x e niente
Avevo perso questo messaggio .
Qui di in aggiunta . Quindi a quanto pare più “ forte” della chemio non x e niente
Ex utente
Adsc3:
Ciao Ginevra Infatti questo vorrei capire se è in aggiunta o può sostituire 🥰Penso di no, almeno attualmente, come ti ha appena detto Mamyblue
Ex utente
Patri70:
Le mie visite di oggi sono andate bene😊Evviva Patri
ora goditi il week end, alla fine i malesseri di ieri sono passati?
Robe68
Io ci sono
Buona serata e buon fine settimana a tutt*
🍀🍀