Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
In auto dalle 4.30 direzione 🏖
Buon viaggio tesoro ❤️❤️❤️
Ecco un altro interessante post del doc sulla resilienza
Breve sintesi
Di seguito vengono elencati 10 aspetti che possono aiutarci a diventare più resilienti.
1) Mantenere, per quanto possibile, una visione ottimistica di sé e del mondo.
Anche se spesso, di fronte alle difficoltà può essere arduo, mantenere un atteggiamento costruttivo e positivo di fronte ad un problema, può aiutare a concentrare tutte le nostre energie nella direzione giusta, ossia il raggiungimento della sua soluzione.
2) Interpretare le difficoltà come una sfida, come un’opportunità per mettersi in gioco.
3) Concentrarsi sul presente.
Pensare in modo fisso alle ingiustizie subite o concentrarsi su ciò che potrebbe andar male nel futuro non ha nessuna utilità nel risolvere un problema. Anzi, spesso ci porta ad entrare in una spirale di negativismo che limiterà di fatto le nostre capacità di fronteggiamento.
Investire risorse sul presente e sulle possibili strategie da mettere in atto nel qui ed ora per affrontare le difficoltà è molto più produttivo. Mantiene la mente attiva e riduce i pericolosi meccanismi del rimuginio e della ruminazione.
4) Riconoscere ed accettare i propri limiti.
Le persone resilienti non nascondono le proprie vulnerabilità. Riconoscere le proprie debolezze può essere molto utile poiché permette di identificare quali aree della nostra persona possiamo migliorare.
5) Identificare i propri punti di forza.
Ogni persona ha dei punti di forza. Saperli riconoscere e darsene il merito è fondamentale per individuare le risorse da mettere in campo per fronteggiare le difficoltà.
I nostri punti di forza possono inoltre essere un fedele supporto per quelle aree in cui ci sentiamo più vulnerabili.
6) Accettare il fallimento come possibile esito della sfida.
La resilienza non coincide con l’infallibilità.
Il fallimento è possibile e senza di esso non ci sarebbe crescita.
La differenza risiede nell’interpretazione del fallimento. L’individuo resiliente lo interpreta come uno spunto per capire quali aree di sé può migliorare e come poter affrontare una situazione simile in futuro.
7) Far riferimento alle risorse sociali.
Saper chiedere aiuto ma anche conforto alla nostra famiglia ed ai nostri cari è un elemento molto importante. Gli altri sono un preziosissimo aiuto per affrontare una sfida e sentirsi meno soli in mezzo alla tempesta.
8) Individuare gli elementi su cui abbiamo controllo.
E’ di fondamentale importanza capire su quali aspetti della situazione abbiamo il controllo e su quali invece non possiamo influire in alcun modo.
Questo ci servirà per elaborare un piano di soluzione del problema più efficiente per gli elementi che possiamo controllare.
Viceversa ci porterà ad accettare ciò che sfugge alla nostra influenza.
9) Elaborare e mettere in atto un piano strategico.
E’ importantissimo individuare specifiche strategie volte alla soluzione del problema
10) Imparare ad accettare che non su tutto possiamo avere il controllo.
Come ultimo punto, facciamo cenno alle situazioni che ci fanno soffrire a su cui non abbiamo controllo.
Tra queste rientrano i lutti e le perdite in genere, nonché particolari eventi traumatici.
Come si integra in questi contesti il concetto di resilienza?
In primo luogo lo stesso fatto di accettare di non avere potere su questi eventi, è già di per sé un grande passo in avanti. In queste situazioni, spesso molto dolorose, una volta compreso che combattere non serve a niente, se non a prolungare la nostra sofferenza, possiamo far ricorso al supporto dei nostri cari: la condivisione del dolore indubbiamente aiuta il percorso dell’accettazione.
Inoltre, anche se può sembrare molto difficile, è d’aiuto trovare dei piccoli spunti di crescita personale negli eventi accaduti. Secondo lo stesso principio di resilienza, possiamo affrontare un dolore facendoci trascinare da esso fino a spezzarci, oppure, in alternativa, possiamo trovare la forza per ricavare dal nostro stesso dolore della linfa che ci porti a crescere e, una volta passata la tempesta, rialzarci più forti di prima.
(American Psichologic Association)
#507.838 Scritto: 16-10-2022 23:19 - Modificato da salvocatania
La nostra cara Isa avrebbe iniziato a bacchettare e a ciabattare tutte







Dolce Isa ti penso sempre ❤️

Non c'è giorno che non pensi alla nostra Isa 

a volte vado a rileggermi i vecchi messaggi ed era sempre presente, sempre affettuosa con tutte, sempre gentile. Manca tanto in questo blog 
Buongiorno e buon Sabato io ci sono 
Buon giorno blog 🌈🌈🌈🌈
Buongiorno Blog
Io ci sono



















Buongiorno blog
Io ci sono ❤️
Hai ragione Marina.
La nostra Isa, una vera resiliente sempre educata e delicata.
Manca tanto




Il linguaggio virtuale non aiuta a cogliere le sfumature e i fraintendimenti possono succedere.
❤️
Condivido ❤️
Purtroppo nn riesco a interagire con tutte, nn ce la faccio davvero! Perché purtroppo siamo tante… io leggo tutto ma poi nn riesco a rispondere ad ognuna… a volte “ spargo cuoricini “ 😊 ma so che magari nn basta.
Sicuramente sto trascurando qualcuna, o l’ho fatto in passato… ma nn è una cosa fatta apposta… purtroppo e’ fisiologica… questo x dire che spero nessuna si offenda.
Condivido ❤️ anche a me succede, a volte semplicemente perché entro dopo una lunga giornata e non riesco a rispondere a tutte come vorrei. Non è perché non ho voglia o perché mi sta antipatico qualcuno, ma è solo per tempo e perché siamo in tante ❤️❤️❤️
Idem, siamo in tanti. Sarebbe praticamente impossibile rispondere a tutti
Ieri sera sono entrata nel blog per lasciare almeno il mio saluto di fine ferragosto.
Ho scorso rapidamente i post della giornata e, sinceramente, ho chiuso.
Ci riprovo stamattina.
Cecilia sta affrontando una fase di terapia che non conosco e le cui conseguenze, fisiche ed emotive, non ho provato. Ma non credo che per comprendere e avvicinare un dolore altrui, se davvero si conosce e si pratica l'empatia, si debba averlo provato.
Ciò che leggo nei post di Cecilia è la grande grandissima paura, lo smarrimento, la difficoltà di scendere a patti con ciò che è successo. La necessità spasmodica di sottolineare che la terapia, con le difficoltà che le sta mettendo di fronte, allontani lo spauracchio della recidiva e delle metastasi è una comprensibile e condivisibile difesa. Dopo la malattia dobbiamo credere che guariremo. E questo per Cecilia è il primo dei tanti passi verso la guarigione. Del suo corpo e della sua anima.
Ma c'è anche chi, come me, non guarisce.
E, se posso permettermi, non deve essere banalizzata una condizione di malattia pensando alle " metastatiche che vivono con serenità la loro vita grazie alle terapie ". Come, non vorrei essere fraintesa, non intendo banalizzare la perdita dei capelli. Al contrario.
Ma dove si legge la serenità negli ultimi post di Sole? O di Seli, che si preoccupa per ogni piccolo dolore? O in me, che per non perderla mi sono dovuta allontanare? Quando ho deciso e scritto che mi sarei presa una pausa ho letto, tra le tante, le parole di Maryca. Che, come sempre, "legge" le persone. E ha colto l'essenza. In questo tempo di frequentazione del blog credo di " aver visto " e di "non essere stata vista".
Quando, tempo fa, ho espresso la mia difficoltà nel leggere troppi post in cui ricorreva la parola metastasi praticamente nessuno mi è venuto incontro. Quando mesi dopo ho fatto presente che se questo è un blog di auto mutuo aiuto allora ci dovrebbe essere spazio anche per il dolore di chi è metastatico le mie parole sono state accolte da un assordante silenzio.
Vado bene se intervengo a " tirare su" il morale di altri, meno bene se esprimo le mie difficoltà. Che, infatti, non ho più manifestato. Ma, a scanso di equivoci, ci sono.
Vorrei essere ancora in grado di fare finta di nulla. Perché vorrei che Lara7077 potesse chiedermi ciò che vuole ad esempio sulla terapia con ribociclib. O che Savi potesse confrontarsi su oncotype. Perché ho bisogno di avere notizie di Sole66. E perché vorrei sapere che Luciana sta bene.
Poco mi importano, sinceramente, le questioni legate alla antipatia o simpatia reciproca ( nella vita reale forse che ci piacciono tutti? O a tutti siamo simpatici?), nè mi sono mai posta il problema di interagire con tutti ( anche nella vita reale, parliamo e ci confrontiamo con tutti coloro che anche per caso incontriamo?).
Più mi importa aver sentito su di me una specie di " perdita dello scopo".
Che è più difficilmente reversibile.
Ancora una volta spero di non essere stata inopportuna e di non aver offeso la sensibilità di nessuno.
Ma credo, o almeno spero, di aver forse meglio spiegato, a chi mai dovessero interessare, le ragioni del mio allontanamento.
Ringrazio davvero dal cuore tutti voi che avete avuto una parola e un pensiero per me.
Auguro a tutti una buona giornata
Buongiorno a tutti
Io ci sono.
Non ricordo per niente se ieri ho fatto gli auguri per ferragosto.
Se si ok...du is mejo di uan.
Se no...perdonatemi, ve li faccio ora .
Stavolta sto facendo fatica a riprendere gli arretrati, quindi spesso sono convinta di aver scritto almeno l 'io ci sono e poi, quando arrivo ai messaggi di quel giorno non mi ci ritrovo. 

Comunque ok...vediamo se fra oggi e domani riesco ad aggiornarmi.
Baci baci a tutti



Grazie per questo messaggio Robe
Nel mio piccolo ti dico che le tue parole pacate sono sempre preziose e fonte di riflessione. Ti mando un abbraccio 🫂❤️