Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Non sei la pecora nera, capita a chiunque avere periodi no. Pensa me oggi sono stata a dondolarmi perché mi hanno spostato l'appuntamento ( primo) con oncologo... E sono quasi due mesi dall'operazione e ancora devo fare terapia ormonale e radio.
sono un'ex-paziente della Dottoressa Adriana Pagnoni (da fine 1978 al
luglio 1985) con la quale sono rimasta in contatto fino al 2005:
biglietti, qualche rara visita, l'invio di suoi scritti (tra gli altri
Illità). Un giorno sono passata da Via Correggio, dove abitava, e ho
saputo che non c'era più. Ho pensato che fosse una conseguenza del tumore.
In un momento di nostalgia, non infrequente, ho trovato su internet il
blog "La Ragazza fuori di seno", dove Lei dice di Adriana Pagnoni "morta
un anno fa e non di cancro". Potrebbe gentilmente dirmi quando è morta e
per quale causa?
Sono stata anch'io operata di tumore al seno nel 2012 e posso solo confermare quanto è importante il rapporto con il medico e con tutto il personale paramedico. Amici e conoscenti mi dicevano: "ma come sei coraggiosa!" Io non vedevo tutto
questo coraggio, mi guardavo come dal di fuori, con un certo distacco,
con in fondo la convinzione che ce l'avrei fatta, un po' come "stiamo a
vedere". Ma forse era una rimozione della paura.
Per il momento, facciamo le corna, (sono nata a Salerno) sto bene e
spero che continui così.
Mimma
ma e' un portone
impiantato sul torace di Stella
da un oncocaprone
Anche questa fa rima !
Rima alternata perche' non mi e' riuscita la rima baciata !
Dottor Cataniaaaaaaa bastava invertire
Si' sembra una padella
impiantata sul torace di Stella
ma è un portone
Fatto da un oncocaprone
Ho aggiunto solo 'fatto'
Forza Dada ci sentiamo presto . Un abbraccio
Un giorno sono passata da Via Correggio, dove abitava, e ho saputo che non c'era più. Ho pensato che fosse una conseguenza del tumore.
In un momento di nostalgia, non infrequente, ho trovato su internet il blog " Ragazze Fuori di Seno", dove Lei dice di Adriana Pagnoni "morta un anno fa e non di cancro".
Potrebbe gentilmente dirmi quando è morta e per quale causa?
Sono stata anch'io operata di tumore al seno nel 2012 e posso solo confermare quanto è importante il rapporto con il medico e con tutto il personale paramedico. Amici e conoscenti mi dicevano: "ma come sei coraggiosa!"
Io non vedevo tutto questo coraggio, mi guardavo come dal di fuori, con un certo distacco, con in fondo la convinzione che ce l'avrei fatta, un po' come "stiamo a vedere". Ma forse era una rimozione della paura.
Per il momento, facciamo le corna, (sono nata a Salerno) sto bene e spero che continui così.
Mimma
MIMMA
La ringrazio della sua preziosa testimonianza che mi riporta indietro con la memoria nel secolo scorso.
Adriana Pagnoni era una Psichiatra, Psicoterapeuta e poetessa nota a Milano non solo per la sua attivita' professionale ma anche per quella artistica.
Io l'ho operata nel 1995 in una epoca ancora di grande omerta' da parte dei medici.
Adriana trasformo' la sua esperienza oncologica in una creazione poetica.
Ricordo in Ospedale (allora i ricoveri erano lunghi) quando passavo alla sera mi faceva leggere la poesia-diario del giorno dedicata ai temi piu' vari che riguardavano la sua esperienza.
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ALTERITA'
Il cancro
ce l'hanno
solo gli altri.
Se raccontano
che ce l'ho
io
vorra' dire
che sono
un altro
Freudiana , non perdonava al suo maestro di avere taciuto agli altri che aveva avuto un cancro, che per lei era
ILLITA'
E' una malattia
esantematica
della psiche
Si presenta
con escrescenze
tuberotiche
di memorie
Superficiali
E per sottolineare il silenzio di Freud denuncia il sottile e contraddittorio contrappunto tra coloro ai quali si rivela un male segreto e proprio per questo, paradossalmente se ne impossessano tutti (per esorcizzarlo ?) e i tanti che ritenendosi immuni da quella indicibile malattia ( siamo nel 1995) , pensano che sempre e solo un altro ne sara' affetto , scavando tra se' e l'altro, infelice un fossato che una empieta' curiosa credera' di poter colmare.
EMPIETA'
Del mio cancro
si sono impossessati
tutti.
I tanti del
"come stai"
Ai quali, in faccia
senza nascondiglio,
l'ho detto.
Di me hanno rubato
persino la paura.
Pur di vantarne
proprio
il coraggio.
In pieta' .
Queste pagine nel 1995 erano rivoluzionarie. Allora tranne Ada Burrone e poche altre, i tumorati si nascondevano. Il cancro era qualcosa di cui ci si doveva vergognare. Con questo libro di poesie Adriana forse spaventando a morte la giuria vinse uno dei piu' importanti premi letterari di poesia.
Nella prefazione Adriana scrive tra tante pagine in cui racconta in versi la sua malattia " esantematica della Psiche "
.
'e Salvo Catania , uomo dov'e' ? Mi piacerebbe regalargli una pubblicazione Prometheus per il suo lavoro di artista fatto al mio seno.
Come ho gia' risposto verbalmente alla sua domanda
"chi e' l'oncologo per lei ?"
mi piacerebbe ripetergli, in sfida, che
l'oncologo per me, e' un pazzo.
Crede nella vita !
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Avevo su questo tema gia' fatto un lungo commento nel blog nel 2015 e lo ricopio qui perche' mi serve per una cosa che sto scrivendo in questi giorni.
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A proposito di poesie. Nei giorni scorsi mi sono recato nella cantina della mia vecchia casa dove conservavo molti documenti del secolo scorso scritti da donne operate, per riempire un capitolo di Medicina Narrativa del volume che sto scrivendo.
Mi sono imbattuto in un volume di poesie "ILLITA'", pubblicato nel 1995 da Prometheus e scritto da Adriana Pagnoni, morta 1 anno fa (non di cancro), operata da me e nota a Milano psicoterapeuta, psicoanalista e poetessa. . Ha pubblicato numerosi libri di poesia e racconti clinici tratti dalla sua esperienza personale. Durante la sua vita è riuscita a trasformare la sua malattia in un atto artistico,
Quel volume di poesie che aveva vinto anche alcuni famosi premi letterari, giaceva in fondo ad uno scatolone, ammuffito e sgualcito non casualmente ma perchè da me lì relegato poichè mi inquietava tutte le volte che lo leggevo.
Ora che Adriana non c'è più e rileggendolo dopo 20 anni ho cominciato a comprendere le ragioni della mia inquietudine, ma soprattutto apprezzarlo come una opera letteraria di valore perché è una analisi impietosa da analista...del CANCRO , del SUO Cancro e dell'universo sanitario che fa da cornice alla sua cura.
Tutto ciò accadeva in una epoca in cui "ci si doveva vergognare" di essere ammalati di cancro.
Adriana Pagnoni per la sua cultura e personalità rappresenta una tappa importante della mia formazione culturale oncologica. Quando l'ho operata consideravo le pazienti come lei "pazienti eccezionali", cioè con i requisiti che più volte ho descritto. Ma lei mi diede un suggerimento molto importante per comprendere meglio perché "i pazienti eccezionali" vivono meglio e forse di più.
Infatti nella prefazione del libro Illità a me dedicata scriveva
"Come ho già risposto verbalmente alla sua domanda: Chi è l'oncologo per lei? Mi piacerebbe ripetergli, in sfida, che l'oncologo, per me, è un pazzo. Crede nella vita".
Bellissimo : "E' pazzo chi crede nella vita" !!!!!! Ecco il parametro fondamentale che mi mancava per comprendere meglio e completare il puzzle delle pazienti eccezionali.
Quel giorno fu giocoforza per me lanciare il neologismo ragazze fuoridiseno .
Corsi trionfante da Ada Burrone a dirle che forse non lo sapeva ancora, ma che lei non era una paziente eccezionale ma la prima ragazza fuoridiseno d'Italia.
. Adriana Pagnoni dedica questa raccolta di versi al suo oncologo Salvatore ma anche al riappacificarsi con Freud cui forse non perdonava per non essere mai stato in grado di parlare e affrontare il suo tumore negli studi e nelle sue osservazioni. Infatti Freud, ammalato di cancro, chiamava con sottile ironia il magistrale referto isto-patologico del famoso medico Iacob Erdheim. Dato che nella massa asportata dalla guancia di Freud nel corso dell'operazione lo studioso ravvisava la nicotina quale agente eziologico del male, Freud, scrollando le spalle, prese a chiamare questa diagnosi "la sentenza nicotinica di Erdheim." Il volersi riappacificare con il padre della psicoanalisi per questa negazione o rimozione, è per la poetessa Adriana Pagnoni, certamente, un atto simbolico di indulgenza verso chi non è in grado (e in questo caso anche lo psicoanalista per antonomasia) di trasformare una neoplasia in una creazione, artistica, narrativa o espressiva che sia. Adriana Pagnoni lo ha fatto con il coraggio di non risparmiarsi, tipica necessità dell'artista.
Scrive la poetessa, in confidenza con il cancro. "Andiamo lì, a fumare una sigaretta. Prima della ghigliottina. Azzurri di pigiama son venuti tutti, dalla corsia al terrazzo. Che guarda di sotto. Di sopra.
Era il 1995 quando esce il libro di poesie in cui Adriana affronta il tema della sua malattia. Si impara ancora una volta che nell'incontro diagnostico, dunque la descrizione ma soprattutto l'espressività incoraggia l'empatia e promuove la comprensione tra il medico e il paziente; permette, come scrive Greenhalgh la costruzione degli indizi e delle categorie utili al processo terapeutico; consiglia un metodo olistico a chi gestisce; è intrinsecamente terapeutica o palliativa..."
Salvo
"L'oncologo mio/dorme solo/tre ore/per notte. Sta desto, lui!/ Perché è nel sonno/non nell'affanno,/ che il cancro,/ di nascosto entra./ Si chiama Salvatore/l'oncologo mio."
Capo del fumo
Ci davano il brodino/a noi del tumore/in ospedale./Andiamo lì,/ a fumare una sigaretta./ Prima della ghigliottina./ Azzurri di pigiama / son venuti tutti, dalla corsia al terrazzo. Che guarda di sotto. Di sopra.
Empietà
del mio cancro/si sono impossessati tutti/i tanti del / come stai / ai quali in faccia / senza nascondiglio / l'ho detto / di me hanno rubato / persino la paura / pur di vantarne proprio il coraggio. / In pietà
Quarantatré
E' il numero del tesserino blu / Ti esenta da pagamenti / Agli sportelli medici sono gentili / Disturberai solo per poco ancora / Quarantatré / E' bello questo numero primo / Non divisibile / Blu di neoplasia
Cristallo
Si può vederla anche come luce / nuova / la cementificazione di sasso / ora impuro / nel tuo corpo
Alterità
Il cancro ce l'hanno solo gli altri / Se raccontano che ce l'ho io / vorrà dire che sono un altro
Figlio
Dottoressa! / E' come se fosse dappertutto. / Dal panettiere, dal tabaccaio, sugli alberi / Dentro al cielo che respiro. / Nei panni, sopra al letto / Disegnato nei vetri della finestra / Fra le setole dello spazzolino / "Si, il cancro è come un figlio". / No e poi no!
Stanza 205
Ho condiviso l corsia con Argenide / Partigiana Ilde in racconto / Il carcinoma mammario viene / ai forti che / covano in seno / l'idea della liberazione
Camicie
Ne ho tante / di flanella, di seta, cotone / E poi anche sintetiche / Miste / Ne ho una rossa / Da fare invidia / Nessuna blu, che blu copra / la sbrecciatura al seno / Chissà che vuol dire
Invidioso
Invidioso lui / entra a casa / mia / Per divorarmi il corpo / Renderà materia il sogno / pur di mangiarlo
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Nell'ultimo decennio ci eravamo persi di vista e non sono stato informato della sua morte.
Ho trovato casualmente la notizia nell'introduzione di un Convegno credo nel 2014 ( quasi 20 anni dopo l'intervento) tra psicoterapeuti a Milano dove si celebrava una commemorazione sulla "recente" scomparsa di Adriana Pagnoni" , ma non era specificata la causa della morte.
Tra le righe si intuiva che non fosse morta di cancro.

Cosa ti hanno detto poi per il cuore?
dadina
Spero le relazioni di oggi ti abbiano dato quello di cui avevi bisogno...
stellina
Felice di sentirti contenta, è così che deve essere, per te e per tutte...
Io invece come altre qui mi sono inpaturniata, saranno le feste,seeee.... cazzata! È la malattia che ancora mi fa paura sentirne il nome è mi fa venire le angosce e devo sforzarmi di pensare in positivo perché tanto le contro prove le scoprirò solo vivendo.... Sarà soprattutto che non so come farò a finire ste chemio ma in qualche modo farò, insomma, anche io penso di imbrattare il blog con i miei avvilimenti.... D'altro canto questo non può neanche essere un posto dove possiamo solo scrivere quando siamo proactive, no? Insomma, uffa.
Voglio solo cieli azzurri pieni di vita per tutte noi...
Amica mia vieni qui che effettivamente le strisce bianche sul nero ci stanno benissimo!!! Ma quale pecora e pecora!!!! Zebrine siamo, ecco!
A parte gli scherzi, se vedi che proprio nn va, oltre il normale, cerca una soluzione e fatti aiutare da qualcuno di competente.
Cambiatela la realtà Pollon, nn subirla!!!!
Ciao a tutte vi do le novità della visita oncologica di oggi . Più tardi leggo tutto e rispondo a tutte
fatta visita oncologica. Il medico mi è piaciuto molto. In sintesi ora devo fare scintigrafia ossea, eco addome per completare la stadiazione (verifica metastasi) di cui ho timore. Visita cardiologica, ecocolordoppler e ecocardiogramma per verificare la funzionalità del cuore (la chemio ha impatto sul cuore). In generale la situazione è risolvibilissima . La prima chemio è fissata per il 23 Maggio. Ora tocca solo a me...a dopo amiche mie
Alessandra, ti sento molto energica e determinata
. Sicuramente affronterai tutto col piglio giusto. Brava!!! Noi qua in attesa di tue con le dita incrociate per la stadiazione!

La prossima volta facciamo anche un pranzetto insieme
Ha proprio ragione.. sono vere autopsie

Seguirò la mia oncologa che mi risparmia tanta ansia
Discutiamo un po'?
Vorrei sapere la vostra opinione in merito alla pratica della vivisezione x scopi scientifici.
Mi sono informata su questo...Ho letto e ho la mia idea.
Dottore Lei è un "animal rights" (gli animali hanno gli stessi diritti degli uomini) o un "animal welfare" (gli animali hanno diritto al maggior benessere possibile ma nn a discapito della salute umana)?
Attendo i vostri pensieri... Vi chiedo solo di risparmiarmi i discorsi complottisti sui guadagni delle case farmaceutiche, vi prego.
Buona serata anime belle!
Vai alla grande Alessandra brava!
Vedrai che gli esami per stadazione saranno bellissimi
È bello leggere queste cose, una boccata di serenità, mica sempre pioggia

Ti abbraccio cara