Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

Lori Fiduciaria
Lori Fiduciaria

Grazie Luigia della bellissima poesia e......."il cammino si fa camminando " sono fortunata perché lo facciamo insieme senza mai voltarsi indietro e "colpo su colpo verso su verso " puntando diritto alla Luce.

Dott. Catania buona l'idea maaaaa.......beh ci posso sempre provare ! Leggerò con interesse il Corriere della Sera pag. 21 e.........ogni scaraffone è bello a mamma soia!

Ciao a tutte/i da Lori

Sonica
Sonica

Luigia era ovviamente compresa

f.bellizzi
f.bellizziPsicologo

Bello l'articolo sulla magia della corsa!
Lori adelante!!
E un passo alla volta tutti andiamo avanti!

E intanto, la Vecchia Signora, arriva a 33! ;)

- Modificato da f.bellizzi
annoniandrea
annoniandreaMedico Chirurgo

Salvo,
come e' andara sabato a Ravenna a proposito di attivita' fisica, motivazione, resilienza e Ragazze fuori di seno?
Andrea

Francesca fiduciaria
Francesca fiduciaria

Si dott. Salvo ci racconti. Ci racconti qualcosa di sabato, di Lei , le gare, i deserti, la VITA.

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo

E' stata una giornata intensa e bellissima. Io e Lorenzo Cremonesi (inviato di guerra del Corriere. Vive da decine di anni dove c'è una guerra: oggi ad esempio è tornato in Siria) siamo stati intervistati sul palcoscenico da Michela Mantovan, che molte di voi avete conosciuto al nostro incontro del 2013, che ci ha strappato riflessioni profonde che senz'altro meritano un approfondimento, al punto che ho deciso di scriverci un blog riguardo soprattutto alla motivazione (di guarire) in presenza della resilienza (la capacità di mantenere a lungo le motivazioni) e soprattutto come si allena la resilienza a partire dall'attività fisica. Michela ci ha fatto una bella sorpresa perché aveva saccheggiato, autorizzata da me, dal mio sito (vedi nel sito SENOSALVO E LO SPORT ) e ci aveva fatto un bellissimo video come prefazione alla intervista.
Appena trovo un momento libero racconto la giornata approfondendo quanto ci riguarda.

Mar fiduciaria
Mar fiduciaria

ciao a tutti,
da un po' non intervengo, ma non ho neanche letto: sono stati, e lo sono tuttora, giorni difficili per me e per la mia famiglia...vi chiedo scusa se irrompo in questo blog con un argomento che potrebbe sembrare assurdo a quante di voi (cioè tutte), giorno dopo giorno cercano di cantare un inno alla VITA, nonostante tutto!
purtroppo devo dirvi che un mio nipote, trentatreenne, si è tolto la vita lasciando tutti noi, e soprattutto i suoi genitori, in un dolore per ora inconsolabile. Eppure quello che è successo sembra avere a mio giudizio qualcosa in comune con la problematica di questo blog... mi spiego: per tanto tempo, e talvolta ancor oggi x cronisti "disattenti", il cancro è stato "il male incurabile", la malattia psichiatrica "il male oscuro" dunque laviamoci tutti le mani perché non possiamo far nulla...entrambi i malati lasciati soli col proprio rovello e con un bisogno grandissimo di raccontare a qualcuno la propria angoscia.
Da questa mia ultima esperienza dolorosissima voglio trarre un incitamento per tutte noi a parlare, a scrivere a confrontarsi; per quindici giorni mi sono chiusa a riccio, ho scritto alle mie amiche che avevo bisogno di un grande silenzio intorno a me .Ora ho deciso di parlare, anzi di scrivere a questa mia nuova famiglia perché ho proprio bisogno di sentirmi più leggera, anche se mentre scrivo lo stomaco è contratto e non riesco a togliermi dagli occhi e dalla mente il suo volto bellissimo e il suo sorriso un po' troppo sorridente per essere vero.
grazie a tutti di cuore per il tempo che mi dedicate
Maria

Luigia
Luigia

Cara, carissima Maria,
ti abbraccio forte forte.
Non so come alleviare la tua pena, posso solo dirti che ha fatto ciò che ha scelto ed è andato incontro al suo destino (che non conosciamo...).
Col pensiero lascialo andare, non trattenerlo, e auguragli "buon viaggio" altro non aiuta...
Luigia

Antonia fiduciaria
Antonia fiduciaria

Carissime ci sono anch'io. Non intervengo da molto ma spesso trovo già espresso con altre parole, da un'altra voce, ciò che volevo scrivere.

Io ho superato il controllo oncologico annuale, sei anni dopo la seconda mastectomia, trascorsi senza ormonoterapia. Nuovo controllo a "un anno, un anno e qualche mese", con esami al minimo: esami del sangue, RX torace. Sarà che l'anno scorso per un allarme rivelatosi poi falso ho fatto il pieno: scintigrafia scheletrica totale, RX, risonanza magnetica, tac cerebrale. Fatto sta che nella mia vita il granchio è ora relegato sullo sfondo, in primo piano c'è altro.


Cara Maria Ti abbraccio fortissimamente.
comprendo lo stato d'animo che stai vivendo, anch'io ho perso mia sorella per questa "scelta" fatta a 29 anni, se scelta si può chiamare il gesto di una mente sconvolta dalla malattia .
Ero io che la seguivo nel suo percorso di cura. Per chi rimane il viaggio continua, con tutto, a volte si rallenta, si inciampa, si cade, ci si risolleva e di nuovo riprende. Sorprendentemente la vita si riprende la vita, se riusciamo, in qualche modo, ad alimentare la Speranza, come dice Lori , anche se della Speranza rimane solo poca brace.

Aspetto anch'io notizie da Pat, nuova compagna di viaggio conterranea (Veneto)


Un caro saluto a Francesca, Gusyta, Rossella, Lori, Luigia, Elisa, Antonella, Laura, Monica, Patty, Vanessa, Sonica, Verdiana, Maria, Franca, Marta, Vera e a tutte e a tutti.

Antonia

Monica
Monica

buongiorno dott.Catania sono di ritorno dalla tanto attesa visita oncologica dopo tac che purtroppo ci ha lasciati sconfortati brevemente le dico che sono state riscontrate multiple adenopatie in sede retropettorale ed ascellare max di 12mm parte destra(dove ha tolto il tumore)e alcuni linfonodi ingranditi in sede iliaca esterna bilaterale (19 per 13mm ds) e 12 per 10 mm sx)non patologici incrementi dimensionali a carico delle restanti stazioni linfonodali intra e retro peritoneali
esiti di emicolectomia sn e di addominoplastica anteriore poi il suo solito fibroma uterino giovedi farà la pet

speravo tanto che non ci fosse nulla la dottoressa ci ha spiegato che la terapia che hanno pensato per la mamma avendo già in passato fatto due cure diverse di ormonoterapia ne faranno una nuova non ricordo il nome però sarà una puntura al mese da fare in ospedale
la dottoressa ha parlato solo di questi linfonodi del resto ha detto che andava bene anche se ho letto da ignorante la tac e ho letto che ci sono alcuni millimetrici noduli non calcifici bilaterali max 6 mm nel segmento dorso basale del lid meritevoli di monitoraggio

dott.Catania potrebbe spiegarmi semplicemente la situazione?
grazie tante monica

Nadine
Nadine

Care, carissime Rfs, ovunque siate, mi sento di scrivervi dove so di raggiungervi tutte.

Leggo di come il percorso si ripeta. E qui sta la fregatura. Ma leggo anche la vostra presenza e questo dentro alla fregatura, suona meravigliosamente.

Invece, vorrei tutto il bene del mondo quando leggo la vostra assenza.

Il tuo post Maura mi ha toccato profondamente con un filo invisibile mi ha ritirato dentro, non solo in questo spazio, ma in quello che stai vivendo, so come ci si sente. E mi è tornata alla memoria una sera d'aprile sul mare, ormai dodici anni fa e le risate che rimbombavano nel silenzio di un hotel progettando un viaggio in Sud America, per il quale qualcuno non è mai partito. O forse si'.....mi sono chiesta tante volte perché avesse voluto parlare con me di quel viaggio che avrebbe dovuto fare solo qualche mese dopo, proprio la sera che aveva deciso altre mete. Forse era il suo modo per dirmi: sto per partire, è li' che dovrai immaginarmi, dove non mi perderai. Perciò Maura, le tue parole non mi appaiono per niente stonate perché la sofferenza è sofferenza e non una gara tra coloro che hanno più motivi per stare male di altri... e sai, ci può essere il mondo ad aspettarti là fuori, ma solo noi possiamo decidere come, quando e se fare delle nostre vite una questione strettamente personale.

Poi passando da qui scopro che l'immagine di me è rimasta nella diapositiva più bella a costruire sogni e coltivare speranza, lasciata tra queste righe per chi ne avrà bisogno, per fare della mia storia una sorta di favola a lieto fine in cui riconoscersi, cercando qualcosa di più dell'inatteso perché faccio parte di quella schiera di donne che sta sopravvivendo al cancro.
Ve lo dono con gioia quel fermo immagine; rubate tutto quello che vi servirà per camminare sulle vostre gambe dopo la rabbia, la paura, i calci dati alla porta dello scantinato, il pieno d'aria che avete fatto per trovarvi i polmoni colmi ogni volta che ce ne fosse stata un po' di meno. Insieme a tutto: l'allegria, il cuore che batte, i vostri sorrisi più belli dispensati con occhi, labbra, piccole rughe degli anta appena compiuti, la vostra meglio gioventu' ad un'età improbabile.

A chi mi legge per la prima volta voglio dire che ho i capelli lunghi adesso, il mio piccolo miracolo ha da poco imparato a dire SI e ogni mattina mi alzo cercando colori perché sto sopravvivendo al cancro dicevo, ma un po' meno alla quotidianità. La diapositiva più bella, quella che vorrei conservaste nei momenti più faticosi rimane li' dove vi ho indicato, mentre io sono andata avanti, spiccando voli pindarici con cui ho attraversato il passato e se con difficoltà, talvolta, riesco a stare nel presente in ogni caso, alla stessa velocità con la quale esisto, in quel futuro che non immaginavo .....ci sono già.

Ma non illudetevi che il tempo passi sempre al meglio, che questa esperienza vi renderà delle eroine. Spiegatelo quando lo si pretenderà da voi. Io non sono tornata da una guerra, l'unica che ho combattuto ultimamente è nella mia testa e su questo potrei scriverci pagine intere. La quotidianità ci restituirà a poco a poco quello che abbiamo lasciato in sospeso e saremo noi a decidere che farne e come affrontarlo. Ma ci tenevo a dirvi che certe cose non accadono necessariamente per colpa di qualche infausto evento. A volte succede semplicemente quando desideriamo o vogliamo che capiti qualcosa di nuovo. Ci potremo sentire in crisi, in balia di un cambiamento- l'ennesimo- ci faremo tante domande e proveremo a viverle, ma non contente cercheremo risposte che forse non ci piaceranno, diventerà difficile conviverci e allora pretenderemo dei compromessi.

Ci percepiremo altre, di un'alterità che è difficile da accettare perché disattende le aspettative che sappiamo avere su di noi E ci sentiremo delle merde (già) e, vicine persone che non ci sono accanto e lontane quelle che accanto ci sono sempre state. I vuoti non si riempiranno anche se ci sembrerà di aver vissuto pienamente con la certezza che piena la nostra vita era più di tutto di pensieri e discorsi interiori che ad un certo punto sono diventati inutili e ci hanno stufato; capiterà di correre dietro ad idee e desideri evanescenti con sembianze umane nella convinzione che le suggestioni si possano tramutare in realtà e che siano proprio le emozioni a contare più di qualsiasi conoscenza. E sapete, in rari casi sarà decisamente vero. E fanculo all'umana ratio, sarà follia.

Cercheremo di allontanare la fragilità, di vivere ogni giorno ripetendoci un mantra in testa e ci chiederemo: dove cavolo è finito il festina lente? Perchè se sentivamo già prima un fiume scorrere dentro di noi, in alcuni momenti lo sentiremo più forte. Sarà in piena e non avremo voglia di aspettare che si calmi, non avremo voglia di un caspita di niente perché troppe volte è stato contenuto e prima o poi vorremo solo che rompa gli argini. Vivremo a volte di un egoismo infantile, partiremo un po' ogni giorno incamminandoci alla maniera del viandante di Machado e in altri momenti ci aggrapperemo a quello che abbiamo di più caro perché è ciò che fortemente abbiamo voluto, profondo e lontano nel tempo. E saranno le nostre tracce, i nostri segni nel mondo,. Sorprenderemo, deluderemo e talvolta feriremo chi ci ha fatto stare bene se non riuscirà a starci dietro e chi nonostante le mani tese non comprenderà le nostre parole e non le afferrerà, tanto da alzare su un muro perché ognuno poi deve fare il suo percorso o semplicemente perché non siamo indispensabili nella vita di nessuno, non importa il ruolo che abbiamo avuto, né quando è cominciato. Facciamocene una ragione.

Cercheremo di ritrovarci nel passato e contemporaneamente ci proietteremo nel futuro, a volte senza una collocazione come uno schizzo di fango, sapendo però che l'immagine di adesso ci piace davvero e disperatamente vorremo essere amate soprattutto per questo, per il volto che il cancro ha provato a deformare anche se si allontana millanta anni luce da quello che molte persone credono di conoscere, ma lasceremo che vedano quello che più le fa stare bene. Perché anche le illusioni sono importanti.

Ma capiremo che non abbiamo da giustificarci per un caXXo. Che se dobbiamo perdonarci qualcosa, pretendiamolo prima di tutto da noi stesse perché è questo il modo migliore per avere cura di sé per trasmetterlo alle generazioni future, alias i nostri figli. Ci accorgeremo magari sorseggiando un the dal nome Piccolo Principe in una libreria di città, in compagnia di una persona cara che potrebbe essere nostro padre che mentre con tenerezza " Non essere spaventata, non stai impazzendo, sei solo una donna in evoluzione" ...è quello che disingannandoci proveremo. E nonostante qualche lacrima silenziosa si illumineranno gli occhi e poi il viso, e poi la strada che sappiamo essere li' a poco, davanti. E troveremo una certa somiglianza con quella giovane donna che una notte d'estate un po' di anni prima ballava leggera con una gonna gitana bianca una di quelle canzoni da rivoluzionarie che la faceva divertire, dal titolo (casuale ?) Tutta la vita davanti e penseremo che molte delle cose in cui ci sentiamo cambiate sono forse una continuità di quello che abbiamo costruito in cui aspettavamo solo di riconoscerci. E adoreremo la semplicità di quelle parole, noi che con la semplicità ci eravamo prese a schiaffi, ora ci faremmo l'amore ogni giorno per quanto ci fa stare bene.

Non permettete a nessuno di costruire sulle vostre fragilità un'identità debole. Perché non è scritto da nessuna parte che sopravvivere al cancro ci renderà migliori, se non la volontà stessa di esserlo... di chi poi? Che anche la vulnerabilità per quanto difficile da gestire può essere in alcuni casi un'opportunità per scoprirci diverse perché la diversità è sempre un valore aggiunto e diventa un problema solo quando non siamo capaci di apprezzarla (o di farla apprezzare), che guardarsi indietro non è necessariamente una perdita di tempo se fatto in maniera costruttiva nella consapevolezza che certe strade anche volendo non potremo più percorrerle e se il presente fosse da buttare, non lo sarà mai fino in fondo, ma un domani ci sarà, anche solo immaginato, fantasticato come la più concreta delle cose che abbiamo fatto.

Ma sappiamo di non aver fatto sempre cose buone..... e questo basterà per imparare che le contraddizioni sono un segno di correttezza verso la vita e il più insopportabile dei conflitti rappresenta pur sempre un traguardo, perciò non date la colpa solo al cancro quando avrete bisogno di un alibi e chi ha la fortuna di poterlo fare, lo lasci dunque lì, nella poca considerazione, ad occupare il suo cantuccio, senza attribuirgli l'importanza che non merita. Le nostre vite travolte e travolgenti mi hai scritto Francesca una volta, sono quelle che viviamo.

Passando da qui in questo luogo che è stato così importante per me, vi lascio il mio selfie e scusate se sono spettinata e se non mi sono vestita a modino per l'occasione, in un caldo giorno di primavera, quasi quattro anni dopo.

E poi e poi, gente viene qui e ti dice di sapere già ogni legge delle cose.
E tutti, sai, vantano un orgoglio cieco di verità fatte di formule vuote...
E tutti, sai, ti san dire come fare,
quali leggi rispettare, quali regole osservare, qual'è il vero vero...
E poi, e poi, tutti chiusi in tante celle fanno a chi parla più forte
per non dir che stelle e morte fan paura...

Al caldo del sole, al mare scendeva la bambina portoghese,
non c'eran parole, rumori soltanto come voci sorprese,
il mare soltanto e il suo primo bikini amaranto,
le cose più belle e la gioia del caldo alla pelle...

Gli amici vicino sembravan sommersi dalla voce del mare...
O sogni o visioni, qualcosa la prese e si mise a pensare,
sentì che era un punto al limite di un continente,
sentì che era un niente, l'Atlantico immenso di fronte...

E in questo sentiva qualcosa di grande
che non riusciva a capire, che non poteva intuire,

che avrebbe spiegato, se avesse capito lei, quell' oceano infinito...
Ma il caldo l'avvolse, si sentì svanire e si mise a dormire
e fu solo del sole, come di mani future;
restaron soltanto il mare e un bikini amaranto...

E poi e poi, se ti scopri a ricordare, ti accorgerai che non te ne importa niente
e capirai che una sera o una stagione son come lampi, luci accese e dopo spente
e capirai che la vera ambiguità
è la vita che viviamo, il qualcosa che chiamiamo esser uomini...
E poi, e poi, che quel vizio che ti ucciderà non sarà fumare o bere,
ma il qualcosa che ti porti dentro,
cioè vivere, vivere e poi, poi vivere
e poi, poi vivere...

La bambina portoghese- Francesco Guccini-


Buona vita.

- Modificato da Nadine
Monica
Monica

ho molta rabbia per quanto sta passando mia madre...mia mamma ha 73 anni e da quando ha avuto il primo carcinoma 44 anni si sono ripresentati ben 5 volte compreso l'ultimo sono trent'anni che è seguita all'oncologico e ancora adesso non mi capacito come non si siano potuti non accorgere di un nodulo di 2.5cm
sono demoralizzata e andare in ospedale per accompagnare mia madre non mi aiuta per nulla fa crescere la mia ansia tanto da convincermi sempre di più che toccherà anche a me prima o poi...poi la mia infiammazione al braccio ascella seno amplifica tutto..
almeno il mio citologico al secreto è negativo dott.Catania per il braccio fine mese andrò da un amico osteopata
monica

Ex utente
Ex utente

Cara maria
Che parole si possono usare ... ci penso da stamattina... troppo poche...
Mi viene in mente una poesia scritta da mio fratello per un amico ...un amico che a soli 16 anni ha compiuto il medesimo gesto di tuo nipote..
." ... ed il roccolo ha pochi colori
Ed una corda bagnata
Dimenticata dal tempo
Di quando un pianto marciva nel cuore
E lontano i covoni
Bruciavano incenso..."
... il dolore mentale è vissuto troppo spesso come una colpa.. bisogna chiudere la porta sopra quel vergognoso dolore...
Ti abbraccio fortissimo
Elisa

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo

Ma che giornata straordinaria ! Oltre ai contributi sempre apprezzati di Antonia ed Elisa....la RIAPPARIZIONE ..di Nadine e già questo mi sembra, come direbbe Francesca, un altro raggio di sole nello scantinato del forum.

Nadine-fiduciaria:
Il tuo post Maura mi ha toccato profondamente

Forse si riferiva, se ho compreso bene, a MARIA che conosco bene nella vita reale e che ha avuto la delicatezza di scrivermi una mail perché pensava di incupire ulteriormente il forum con la dolorosa esperienza che ci ha raccontata. Ovviamente l'ho invitata a SCRIVERE, SCRIVERE, SCRIVERE .

Non solo per tutte ragioni che abbiamo approfondito in termini di utilità della narrazione, ma persino per tante nuove ragioni che stanno emergendo in questi ultimi tempi. C'è chi ha recentemente pubblicato che la narrazione sia utile e lo è molto di più se le prime sensazioni vengono messe sulla carta piuttosto che direttamente sulla tastiera. Esistono studi che certificano come l'abitudine di prendere appunti, di trascrivere con penna su carta, i passaggi di quello che pensiamo, di quello che leggiamo, di quello che ascoltiamo, attivi particolari aree del nostro cervello che la scrittura su tastiera non attiva con la stessa efficacia, forse perché la mano sul foglio rallenta, costringe a trattenere a mente il pensiero , sino a che non sia scritto. Non a caso esistono associazioni (della scrittura a mano nell'era digitale) che incoraggiano l'abitudine a scrivere anche a mano per stimolare la concentrazione, l'attenzione e la creatività.

Proprio MAURA si chiama invece una nostra amica lombarda ma che vive in Romagna e che sabato si è presentata al Teatro Alighieri di Ravenna come RFS poco presente su questo forum , ma più presente in altri miei blog.
Abbiamo discusso, in attesa della intervista a Riccardo Muti, della vita....e miracoli del nostro forum (ne avevo parlato a lungo nella intervista al sottoscritto) e mi aveva promesso che avrebbe scritto in questa settimana qui.

Vediamo se è di parola !!
salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
309171:
la dottoressa ha parlato solo di questi linfonodi del resto ha detto che andava bene anche se ho letto da ignorante la tac e ho letto che ci sono alcuni millimetrici noduli non calcifici bilaterali max 6 mm nel segmento dorso basale del lid meritevoli di monitoraggiodott.Catania potrebbe spiegarmi semplicemente la situazione?grazie tante monica

309171:
sono demoralizzata e andare in ospedale per accompagnare mia madre non mi aiuta per nulla fa crescere la mia ansia tanto da convincermi sempre di più che toccherà anche a me prima o poi...poi la mia infiammazione al braccio ascella seno amplifica tutto..almeno il mio citologico al secreto è negativo dott.Catania per il braccio

Monica
1) anche Lei però dovrebbe chiedere un sostegno perché non può andare avanti in attesa ...che accada qualcosa alla sua mamma ...e anche a Lei !!
2) Perché una cosa è temere e percepire ..."il rischio"....una altra cosa è dare sempre (perchè così sino a questo momento si è comportata) per scontato come se tutto fosse predeterminato (dal destino ?) e quindi vano ogni tentativo di opporsi ad esso.

In tutto ciò che ha riportato non c'è mai il termine metastasi o secondarismi per la mamma . Ma c'è solo la sua pessimistica interpretazione

E anche se fosse reale la peggiore ipotesi non ha ancora compreso le lezioni magistrali di Luigia e Lori che mostrano come si possa convivere anche per 50 anni con esse). Provi a riflettere che il termine SPERANZA abbondi nelle narrazioni di Lori e Luigia, mai nelle narrazioni di Monica! C'è qualcosa su cui intervenire tramite un supporto quando questa idea diventa pervasiva e disturba la qualità della vita.

E ad esempio non riesce neanche a rallegrarsi del fatto che il suo esame citologico, così tanto temuto, sia risultato negativo....peraltro come io, niente affatto imprudentemente, ma a ragion veduta, SEMPRE PREVISTO.
- Modificato da salvocatania

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