Il suo desiderio

Ho 35 anni emio marito 40. Ci siamo sposati 4 anni fa e mio padre è morto la stessa sera per un infarto. Mio marito non è riuscito a starmi vicino e avvertivo il suo fastidio all'idea che il nostro matrimonio restasse legato a quel ricordo. Avevamo una splendida intesa sessuale che, pian piano, è svanita. Questo non ha impedito, con alcune difficoltà e molta sofferenza da parte mia (e immagino anche sua) di concepire un bambino, che ormai ha due anni e amiamo moltissimo. Ho sempre tentato di farlo parlare, anche attraverso una terapia psicologica che, però, lui ha abbandonato non appena si è arrivati a parlare di 'sesso'. Ultimamente sono finalmente riuscita a farlo parlare e lui si è iscritto all'università: tutto sembrava tornato come prima, il suo desiderio e la nostra intimità. Ora ha deciso di lasciare l'università (tra lavoro, bambino e il resto non ce la fa) e, immediatamente, siamo tornati alla totale assenza di una vita sessuale di coppia, nonostante lui dica sempre più spesso di volere un altro bambino. Io non sto ponendo la questione in termini problematici, anzi non ne sto parlando affatto, perché in passato mi sembra di aver creato più problemi parlandone che altro. Non so cosa fare, lui è un muro. Mi domando se è questa la vita che mi aspetta a meno che non sia disposta a negare un futuro all anostra famiglia (cosa che non voglio assolutamente, siamo entrambi figli di separati e ci siamo ripromessi di non cadere nella trappola). Spero che vogliate indicarmi cosa fare e, soprattutto, un centro adatto a Milano. Grazie
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Dr.ssa Giorgia Di Giacomo Psicologo, Psicoterapeuta 41 2 8
Gentile Utente,
il calo del desiderio sessuale può esser messo in relazione a molti fattori. Non è possibile ora dirle se questa è la vita che le spetta soprattutto perchè potrebbe essere un problema risolvibile con la messa in discussione di entrambi separatamente attraverso uno specialista psicoterapeuta. Credo ci siano tante questioni irrisolte che una volta viste ed analizzate potrebbero portare ad una buona risoluzione del problema. Promettervi "di non cadere nella trappola" è una cosa bellissima...vuol dire promettervi di risolvere insieme i vostri problemi. E allora armatevi di tanta pazienza e iniziate un percorso personale che potrebbe portarvi ad unirvi di più.
Cordialmente

Dr.ssa Giorgia Di Giacomo
Psicologa-Psicoterapeuta
giorgiadigiacomo@live.com
www.giorgiadigiacomo.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora,

sento la sua sofferenza e l'impotenza di fronte ad un "muro", che non vuole affrontare l'argomento e che interrompe la psicoterapia quando sembrerebbe esser giunti al dunque.

Capisco anche la Sua reazione di non parlarne, in quanto in passato affrontare l'argomento è stato doloroso e pesante e pertanto Lei ritiene ora che sia opportuno non sollevare la questione. Tuttavia, non parlandone non verrà risolto alcun problema.
Soprattutto: Suo marito è a conoscenza di quanto davvero la faccia soffrire la situazione? E Lei sa esattamente cosa prova Suo marito e come vive la situazione?

"...avvertivo il suo fastidio all'idea che il nostro matrimonio restasse legato a quel ricordo"

"...alcune difficoltà e molta sofferenza da parte mia (e immagino anche sua)"

Queste sono le Sue idee su Suo marito. Le ha verificate? Ne avete parlato tra di voi e con lo psicologo? O è il modo in cui lei ha percepito e vissuto quel momento così doloroso?

L'aiuto di uno psicoterapeuta può aiutarvi a fare chiarezza su questo punto in prima battuta e poi a lavorare sul problema sessuale, definendolo meglio. Però sarà necessario problematizzare la situazione, non soffocarla.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio molto per i suggerimenti: sono cose che ho già cercato di attuare e vi assicuro che le domande sono state poste ancora e ancora e talvolta sono anche riuscita ad avere delle risposte, seppure sbocconcellate, ma anche quando mi pare di aver raggiunto un chiarimento e che tutto possa riprendere serenamente, dopo un po', mi ritrovo al punto di partenza. E non voglio fare la sua psicologa. E sì, a parole siamo desiderosi di risolvere insieme i nostri problemi, ma nei fatti mi sento così sola!

Comunque, mi pare di capire che la strada sia quella, quindi cercherò di convincerlo, ancora una volta, a rivolgerci a uno specialista.

Grazie
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