Cancro dello stomaco: cosa sappiamo e come evitarlo

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

Si tratta in più del 90% dei casi di un adenocarcinoma,dal punti di vista istologico. Rari sono i linfomi, i carcinoidi e i tumori stromali.

E’ un tumore con diversa distribuzione geografica e più comune nell’uomo rispetto alla donna, globalmente al quarto posto nell’ uomo ed al quinto nella donna per incidenza globalmente considerato.

I fattori di rischio noti sono sicuramente la presenza di infezione da Helicobacter Pylori, particolarmente rilevante nei paesi ad alta incidenza (Cina Gippone e Corea), il fumo di sigaretta, il consumo di alcolici, l’alimentazione ricca di sale e cibi conservati sotto sale e povera di frutta e verdura ed infine alcune sindromi genetiche.

 

I sintomi nelle forme iniziali sono vaghi ed aspecifici, al progredire della malattia compaiono dolore addominale, calo di peso, nausea, difficoltà a digerire e sanguinamento digestivo.

Per una diagnosi precoce, tutti i pazienti di età superiore a 55 anni con dispepsia di recente insorgenza o con sintomi sospetti dovrebbero eseguire un gastroscopia ed eventuali biopsie.

Stabilire lo stadio della malattia dopo la diagnosi è essenziale e viene fatto mediante ecografia, tac o risonanza magnetica dell’ addome ed rx o tc del torace combinate ed associate in casi particolari ad esami più specifici quali l’ecoendoscopia ed infine la laparoscopia.

         

I tumori localmente avanzati o metastatici alla diagnosi non sono in genere trattabili con intento curativo mentre la resezione chirurgica  secondo modalità variabili è indicata negli altri casi.

Il ruolo della chemioterapia pre o postoperatoria è ancora oggetti di studio per individuare gli schemi più indicati ed efficaci nei vari stadi della malattia.

 

Dove farsi curare e operare?

La mortalità postoperatoria e le complicanze sono minori in centri cosiddetti ad alto volume dove si trattano molti casi, mentre la sopravvivenza e l’ eventuale comparsa di recidive appaiono indipendenti dal volume del centro.

La terapia palliativa è sempre multidisiplinare e coinvolge diversi specialisti con l’ intento di garantire la miglior qualità di vita possibile.

I controllo postoperatori hanno l’ obiettivo di individuare precocemente eventuali riprese di malattia anche se in realtà non esistono sicure evidenza che permettano di trattarle in modo più efficace rispetto alla diagnosi posta alla comparsa di eventuali sintomi.

La prevenzione primaria resta quindi fondamentale e prevede l’ eradicazione di Helicobacter pylori, e la riduzione o eliminazione di fumo alcol e la correzione di abitudini dietetiche scorrette.

La prevenzione secondaria prevede una diagnosi precoce mediante gastroscopia possibilmente all’ interno di programmi di screening in sottogruppi ad alto rischio, la sua utilità non è pero’ stata ancora provata in questa patologia.

Un recente studio ha infine permesso di osservare che la sopravvivenza globale a 5 anni è passata dal 64% del 1986 al 73% del 2006 ed il risultato pare essere la conseguenza di più fattori che potrebbero anche spiegare le diverse sopravvivenze in diversi paesi a parità di
stadio.


Fonte:
BMJ 2013;347:f6367 Sri G Thrumurthy et al.: The diagnosis and management of gastric cancer

Data pubblicazione: 18 novembre 2013

Autore

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1991 presso Universita' Studi Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Milano tesserino n° 31610.

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