Ma servono veramente questi integratori?

Spesso ci viene chiesto dai nostri pazienti se hanno una reale utilità i numerosi antiossidanti presenti in commercio contro la degenerazione maculare. Ciò è tanto più frequente da quando esistono dei test genetici per la degenerazione maculare che possono far conoscere in anticipo il rischio che ciascuno di noi ha di sviluppare la degenerazione maculare o di quanto si possa aggravare chi ne è già affetto. Lo Studio Rotterdam, che si basa su dati di pazienti seguiti per venti anni, dimostra ancora una volta che lo stile di vita ed una corretta alimentazione, agevolata dall'assunzione di antiossidanti, è effettivamente in grado di ostacolare la comparsa della degenerazione maculare.

Lo studio aveva come obiettivo principale quello di verificare se i nutrienti della dieta potessero ridurre il rischio genetico di sviluppare una precoce degenerazione maculare senile.

Sono state esaminate ben 2167 persone, di età superiore ai 55 anni, che erano state considerate a rischio di sviluppare degenerazione maculare. In queste persone, sono state analizzate le abitudini alimentari ed è stato esaminato il relativo rischio genetico.

Dall'analisi dei risultati è emerso che 517 partecipanti hanno poi sviluppato una degenerazione maculare precoce, che però veniva influenzata, nella sua evoluzione, dall'assunzione di zinco, beta-carotene, luteina/zeaxantina ed acidi grassi omega-3.

È possibile affermare, quindi, che l'elevata assunzione di sostanze con proprietà antiossidanti abbassa il rischio di sviluppare degenerazione maculare precoce in soggetti ad alto rischio genetico. Pertanto, noi medici abbiamo il dovere di dare anche dei consigli dietetici (o prescrivere antiossidanti) ai giovani che presentano un rischio genetico di sviluppare la degenerazione maculare, al fine di prevenire o ritardare quanto più possibile le conseguenti disabilità visive legate alla malattia.

 

Come si fa a conoscere il rischio genetico?

Esiste oggi un test, l'AMD genetic test, che permette di valutare:

- il rischio di comparsa di degenerazione maculare in soggetti sani

- l'evoluzione verso una forma avanzata in soggetti che presentano iniziali alterazioni maculari (drusen)

- il rischio di passaggio all'occhio controlaterale in soggetti che presentano una forma avanzata monolaterale

- la risposta alla terapia con anti-VEGF in soggetti affetti da degenerazione maculare neovascolare

I test vengono effettuati in studi oculistici selezionati e si basano sul prelievo di materiale biologico dalla mucosa orale mediante spazzolini sterili, che vengono strofinati sulla parte interna della guancia per 20 secondi.

 

 

L'operazione va eseguita lontano dai pasti (almeno 1 ora dopo) ed ha un costo complessivo di circa 300 euro.

 

Fonte principale:

Reducing the Genetic Risk of Age-Related Macular Degeneration With Dietary Antioxidants, Zinc, and -3 Fatty Acids

Lintje Ho, MD, MPH, MSc; Redmer van Leeuwen, MD, PhD; Jacqueline C. M. Witteman, PhD; Cornelia M. van Duijn, PhD; André G. Uitterlinden, PhD; Albert Hofman, MD, PhD; Paulus T. V. M. de Jong, MD, PhD, FRCOphth; Johannes R. Vingerling, MD, PhD; Caroline C. W. Klaver, MD, PhD
Arch Ophthalmol. 2011;129(6):758-766. doi:10.1001/archophthalmol.2011.141
The Rotterdam Study
Data pubblicazione: 21 gennaio 2012 Ultimo aggiornamento: 04 novembre 2016

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