Problemi perineali ed anali

Gentili Specialisti, sottopongo alla vostra cortese attenzione un problema che mi sta tormentando da un po’ di tempo.
Premetto che dal dicembre scorso ho iniziato ad avere fastidi/dolore ai testicoli ed al perineo che mi hanno portato ad effettuare diverse cure (prescritte da Urologi diversi), anche antibiotiche per sospetta prostatite (smentita dall’ultimo specialista presso il quale sono tuttora in cura), senza però arrivare ad una risoluzione totale dei miei problemi. Vorrei rimanere comunque all’oggetto della mia richiesta per la quale trovo importante sottolineare che a fronte di questi problemi si è sviluppata, circa a gennaio, un’emorroide che un Proctologo della mia zona ha definito di secondo grado (dalla visita non è emerso sangue, muco e quant’altro).
Da gennaio ho effettuato diverse visite urologiche, ecografie (anche scrotale), RX addome, esami urine, ecc... dalle quali non è mai emerso nulla di rilevante. Il mio urologo di fiducia (l’ultimo) mi ha diagnosticato (2 mesi fa) uno stato di contrazione dell’intero pavimento pelvico prescrivendomi amitriptilina per 2/3 mesi al fine di rilassare il pavimento pelvico stesso. Devo dire che le cose hanno iniziato ad andare per il verso giusto.
A metà maggio ho avuto una seconda colica renale (la prima fatta l’estate scorsa) con successiva espulsione di un grande calcolo (più di esso centimetro di lunghezza).
Nei giorni pre-espulsione avvertivo pulsazioni e forti dolori a tutto il perineo, ano e pene compresi. Dopo l’espulsione tali dolori sono scomparsi. Rimane tensione perineale, anale e scrotale. Inoltre (forse la cosa più importante per Voi) toccando l’ano (zona anteriore - inizio perineo) avverto come una pallina dura, un po’ dolente al tatto, che non ha niente (o forse si) a che vedere con la piccola emorroide esterna. L’urologo nell’ultima visita (lunedì scorso) mi trova migliorato ma mi consiglia di effettuare un’ulteriore visita proctologica (già schedulta per marteì prossimo) per appurare l’entità di tale “pallina” (a suo dire, forse, unemorroide trombizzata).
In attesa della visita proctologica vi chiedo un gentile parere per aiutarmi a fugare i dubbi che mi tormentano da ormai troppo tempo:
è possibile che il quadro di infiammazione-contrazione sia stato causato dal calcolo ? E’ possibile che quanto avverto a livello anale sia stato causato dal persistere del quadro infiammatorio ? Qual’è, secondo voi, il motivo per il quale in prossimità di una defecazione (soprattutto la mattina dopo colazione) il mio scroto si contrae e la cute che lo compone diventa dura e gommosa ?
Vi ringrazio sia per la cortese attenzione che mi vorrete accordare, sia, e soprattutto, per la divulgazione del tutto disinteressata del vostro “scibile scientifico”

[#1]
Prof. Luigi Basso Chirurgo generale, Colonproctologo 129 6
Gent.mo Signore:
1. in effetti è possibile che il quadro di "infiammazione-contrazione" sia stato causato dal calcolo ureterale, ma sarebbe utile eseguire od une defecografia tradizionale od in corso di RMN.
2. quanto avverte a livello anale sembrerebbe da riferirsi ad esiti di trombosi emorroidaria esterna.
3. per valutare l'innervazione della regione anoperineale potrebbe essere utile eseguire lo studio dei tempi di latenza del nervo pudendo, (onde valutare il motivo per cuiil motivo per il quale in prossimità di una defecazione il suo scroto si contrae e la cute che lo compone diventa dura e gommosa).
Potrebbe essere anche utile una ecografia anorettale mediante sonda rotante a 360°.
Cordiali saluti. Prof. L. Basso

Prof. L. Basso
Prof. Associato c/o "Sapienza" Università di Roma
Casa di Cura "Ars Medica", Roma
https://www.colonproctologia.com/it/default.aspx

[#2]
Dr. Roberto Mangiarotti Gastroenterologo, Medico internista 903 15
Gentile Utente, concordo con quanto detto dal Prof. Basso ma aggiungerei anche l'opportunità di effettuare una rettosigmoidoscopia se la stessa non è stata ancora effettuata.
Cordiali saluti

Dott. Roberto Mangiarotti

[#3]
Dr. Attilio Nicastro Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente 461 5
Caro Utente,
spesso sintomi proctologici investono anche la sfera urologica. Dalla sua storia inoltre è ben evidente come vi sia anche la compromissione del complesso neuromuscolare del pavimento pelvico. Il mio consiglio e di sottoporsi alla visita proctologica completata con una videoproctoscopia digitale. L'esame videoproctoscopico permette l'esatta valutazione del retto e del canale anale con una prima discriminazione diagnostica. Il proctologo valuterà poi l'esatto iter diagnostico che dovrebbe iniziare con una manometria ano-rettale al fine di valuare la presenza o meno di una sindrome spastica del pavimento pelvico o dissinergia. Se questi esami non permettono un giusto inquadramento della patologia bisognerà poi procedere agli altri esami già consigliati.
Auguri
Dott. Attilio Nicastro
www.attilionicastro.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentili Specialisti, vi sottopongo il resoconto della visita proctologica effettuata in settimana.
Oltre all’emorroide di secondo grado che, a detta del vostro collega che mi ha visitato, potrebbe non essere corretta chirurgicamente (anche se io ho esternato alcuni piccoli problemi che talvolta mi causa quali bruciori o senso di ostruzione) mi è stata rilevata una cisti perineale (“grossa quanto un acino d’uva”) posizionata in prossimità dell’ano. La cosa, o entrambe le cose (cisti + emorroide), potrebbero essere la causa della contrazione dello scroto, avvertita soprattutto in prossimità di una defecazione, per la quale si deve considerare l’opzione dell’asportazione chirurgica. In caso positivo il proctologo mi consiglia di eliminare anche l’emorroide. Prima di tutto però mi ha prescritto l’effettuazione di una ecografia perineale per valutare attentamente il “posizionamento” della ciste. Fin qui tutto bene. La cosa che mi rende dubbioso, ansioso e nervoso (sono ipocondriaco e vengo da 7 mesi di “calvario”) è il fatto che mi ha prescritto anche una colonscopia visto che ha notato un irrigidimento della zona sinistra del sigma. Ora, a prescindere dalla colonscopia che mi provoca un lieve tremore solo a pronunciarla, sono terrorizzato dal motivo per il quale tale indagine è stata prescritta. Pertanto mi rivolgo a voi, pur considerando la difficoltà nella quale vi trovate ogniqualvolta siete chiamati a fornire un parere senza avere, come in questo caso, elementi oggettivi a disposizione, cercando, nelle vostre sempre esaustive risposte, una chiave per poter palcare le mie paure e le mie ansie oltre che fugare alcuni dubbi assillanti. Cosa significa “irrigidimento della parte sinistra del sigma” ed eventualmente a cosa porebbe essere dovuto ? E’ possibile che una grave patologia del colon possa essere “compatibile” con i sintomi da me descritti o in alternativa che abbia causato la fuoriuscita dell’emorroide e l’insorgenza della ciste perineale ?
Vi ringrazio sentitamente e che Dio vi benedica.
Cordiali saluti
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