Metastasi polmonari

Gentilissimi Dottori,
sono qui a chiedere un consulto per mia madre che è una donna di 70 anni.
Sette anni fa mia madre è stata colpita da un ictus in zona bulbare che le ha lasciato come conseguenza un'emiparesi destra..è diabetica (e parzialmente cieca a causa di un distacco di retina). Le sue condizioni di base però erano piuttosto discrete e compensate con farmaci tipo gliboment e flupid e periodici cicli con prisma e citicolin.
In gennaio in un controllo di routine le abbiamo scoperto una massa al rene sx (rivelatasi poi un carcinoma) che è stato asportato con un intervento chirurgico.
Un mese dopo l'intervento abbiamo fatto un esame PET che ha rivelato una metastasi a livello sacrale e una a livello polmonare (che in una prima fase era stata scambiata per un versamento pleurico dovuto al fatto che mia madre fosse "allettata").
Al momento mia madre è in cura con ZOMETA (ogni 21 giorni) e con AFINITOR 10mg (tutti i giori). Con questa cura i dolori ossei sono spariti (al momento mia madre non assume terapia antalgica) ma la metastasi polmonare procede e al momento ha un versamento polmonare quasi completo che le rende difficile respirare (ad aggravare la cosa si è aggiuna una forte anemia causata dall'AFINITOR con emoglobina a 6,7).

Vengo alla questione. Siamo consapevoli della situazione di mia madre e dei "tempi" che ci rimangono ma noi vorremmo comunque fare qualcosa per migliorare l sue condizioni...per renderle più dignitosa questa sua situazione. Vorrei suggerimeni sul da fare.
Al momento mia madre è in cura con:
- GLIBOMET - FLUPID - NORVASC per i suoi problemi di base ma spesso rifiuta gli ultimi due farmaci e noi figlie ci chiediamo se sia il caso di intraprendere un ciclo di clexane

- CIPRALEX - 10 gocce per aiutarla con l'umore che è precario

- flebo tre volte a settimana con FERLIXIT (in 100 ml) + TAD-PLASIL-SAMYR-PREFOLIC (in 250 ml) ma non riusciamo a capire se queste flebo le giovino più di tanto (l'emoglobina è salita ma temiamo di comprimerle i polmoni con tutti questi liquidi)

- OSSIGENO - pochi minuti al bisogno a velocità 2 (non so a quanto corrisponda...) e il bisogno si determina quando si muove molto (per lavarsi) o quando deve defecare..


- ENSURE quando è inappetente (e questa cosa accade sempre più spesso. Mia madre rifiuta il cibo a causa della nausea o di afte e bollicine in bocca)

Adesso vorrei chiedervi..secondo voi stiamo facendo il possibile?..ci sono altre cose che potremmo fare per alleviarle i disagi?..il medico di base e l'oncologo (due stimati professionisti...per carità!) sembrano, durante ogni domiciliare, guardarci con commiserazione o addirittura farci un'anticipata "visita di condoglianze"...
Sarebbe il caso di sentire un pneumoloogo, un geriatra, un neurologo??..
Ripeto...siamo consapevoli di tutto ma vorremmo davvero fare quanto possibile..

Ringrazio tutti gli stimati medici che vorranno darmi una risposta.
[#1]
Urologo, Chirurgo generale, Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza attivo dal 2008 al 2015
Urologo, Chirurgo generale, Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza
Per il versamento pleurico può essere praticata una toracentesi. Anche se la procedura è invasiva, non ha, nel caso della paziente, alcuna finalità curativa, gioverebbe senz'altro alla dinamica respiratoria.
Saluti
[#2]
dopo
Utente
Utente
Volevo precisare che il versamento pleurico completo è solo sx...
Per il momento il polmone destro funziona bene...
Mamma non ha segni di cianosi.

Ma quanto è invasiva e dolorosa la toracentesi?
[#3]
Dr. Mirco Bindi Oncologo, Radioterapista 283 13 8
Il dolore da toracentesi varia in base alla suscettibilita' del paziente e dalla manualita' del medico. Alcuni pazienti la riferiscono come una iniezione profonda, altri svengono.
La toracentesi si fa usualmente in ospedale per cui bisogna considerare il trambusto del trasporto e il tempo che e' necessario.
Per le afte in bocca consiglio toccature di cortifluoral e sciacqui in bocca con bicarbonato alternato a camomilla.
Per il dolore, che per ora e' controllato con lo zometa, consiglierei di farvi prescrivere dal vostro medico un oppioide in modo da abituare la paziente a questi farmaci e poterli utilizzare senza effetti collaterali nel momento in cui i dolori si presentassero forti e continui. cordiali saluti

Prof. Mirco Bindi, www.mircobindi.com
specialista in Oncologia, Radioterapia, Patologia generale