Confusione per la mia relazione e il mancato coming out

Buonasera. Mi chiamo Francesco e sto con il mio ragazzo da tre anni a febbraio. La nostra relazione è iniziata subito alla grande, abbiamo cominciato a convivere felicemente dopo solamente sei mesi e prima di prendere casa in affitto insieme già mi ero semitrasferito da lui (ero sempre a casa sua quando c'era). Dopo due anni di convivenza lui è dovuto tornare a Milano dove abitava prima di trasferirsi a Torino per studio perché non riusciva a trovare un lavoro. Ora ho preso un monolocale in affitto e da tre mesi stiamo vivendo una relazione a distanza: Quasi ogni weekend viene a Torino per stare con me. Ora il problema è questo: Sin dall'inizio della nostra relazione mi ha sempre assicurato che di lì a poco avrebbe fatto coming out con i suoi genitori, cosa che ancora non è avvenuta. Io gli ho fatto presente molte volte che il fatto di stare con una persona che abbia detto ai suoi di essere gay è fondamentale per me ma senza risultati, la risposta è sempre "prima o poi glielo dirò perché tanto glielo devo dire per forza" Premetto che i suoi sono delle persone amabili molto aperte e super propense ad accettare un figlio gay e che lui mi ha promesso più volte di farlo senza tuttavia nemmeno provarci. Io capisco che il problema è spinoso perché l'ho passato in prima persona ma questa situazione mi sta annullando. Sto perdendo tutta la passione e il rispetto nei suoi confronti, per non parlare del fatto che lo trovo meno attraente in più questo si va asommare al fatto che non viviamo più insieme e quindi che abbiamo fatto un passo indietro nella nostra relazione. Inoltre io sono sempre piu attratto da altri ragazzi, cosa che prima accadeva in maniera meno prorompente e visto che ho 22 anni non voglio chiudermi in una relazione senza sbocchi perdendomi lopportunita di conoscere persone interessanti. Quello che non capisco ê se lo amo ancora o se provo affetto per lui. Quello che so è che sono diventato pessimista e mi sto allontanando dai miei amici perché la maggior parte del tempo sono triste e preferisco restare solo. Cosa che non è assolutamente da me. In poche parole non so se la situazione è risolvibile ed ho pensato più volte di lasciarlo ma quando siamo insieme penso che non potrei mai causargli un dolore simile perché sono sicuro che lui mi ami da impazzire. Ho bisogno che qualcuno di estraneo alla mia situazione veda i fatti con lucidità e mi dia un consiglio oggettivo. Vi ringrazio per il tempo dedicatomi.
Francesco
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Rispetto al coming out ognuno ha i suoi tempi, probabilmente al suo compagno serve semplicemente più tempo, anche se io non credo sia questo il nocciolo della questione.

Credo invece che stiate attraversando una crisi di coppia che meriterebbe di essere affrontata.

>>visto che ho 22 anni non voglio chiudermi in una relazione senza sbocchi perdendomi l'opportunità di conoscere persone interessanti.<<
questo potrebbe non essere compatibile con una relazione di coppia stabile o quantomeno funzionale.

Ha parlato dei suoi dubbi con il suo compagno?

>>Sto perdendo tutta la passione e il rispetto nei suoi confronti, per non parlare del fatto che lo trovo meno attraente..<<
Questo secondo lei a cosa è dovuto?





Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta.
Purtroppo il problema del coming out è molto importante per me. Essere riconosciuto come il suo compagno dai suoi genitori che vedo ogni volta che vado a milano è assolutamente essenziale per me perché l'imbarazzo è tanto.inoltre non voglio pensare di stare con una persona che non si prende le sue responsabilità. Abbiamo vissuto insieme con un affitto pagato dai suoi. Loro hanno il diritto di saperlo e io ho bisogno che lui faccia questo passo. Ho aspettato tre anni di essere riconosciuto. Ora mi sono stufato. Gli ho parlato del fatto che sta perdendo la mia stima ma non fa che ripetermi che non capisce perché io me la prenda tanto. Non litighiamo mai su nulla se non su questo. Come dicevo avendo 22 anni cioè 5 in meno di lui sento di aver bisogno di stimoli che lui non riesce a darmi e di questo ancora non gliene ho parlato ma gliel'ho fatto capire. Non l'ho mai tradito e non intendo farlo ma questo forse mi fa sentire ancora più "in trappola". Non so se è il caso di dirgli che lo trovo meno attraente perché è derivato dal fatto che stiamo vivendo la tipica relazione che io detesto e che mai mi sarei aspettato di vivere: Una relazione a distanza con un ragazzo non dichiarato.
Purtroppo sono tutti punti fondamentali e sento che mi sto chiudendo sempre di più con tutti quelli che mi circondano a causa di questo malessere
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dopo
Utente
Utente
In aggiunta vorrei dire che lui sembra non rendersi conto dei problemi che stiamo vivendo e li minimizza.
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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Caro ragazzo,

vorrei soffermarmi su come sta lei e i sentimenti, che prova innanzitutto!

Non mi sembra si senta "riconosciuto" in questa coppia, così come non sente "legittimo" questo amore... proprio perché il suo compagno non ne conferisce il "valore" debito.

Questa attuale crisi di coppia, che lei inizia a sperimentare, la mette a confronto con in"tempi" del compagno....
Non appare pronto a viversi un ruolo ed un riconoscimento sia ai suoi occhi che a quelli della sua famiglia.
Ecco il focus questione: non riconoscendomi in questa priorità, percepisco, di coverso, anche la relativa importanza, che mi si conferisce!

Lei, innanzitutto, deve riuscire a fare chiarezza dentro di se', iniziando a confrontarsi con il compagno attraverso sentimenti e tormenti...

Iniziare, così, a comprendere quali sono i bisogni di entrambi e, di conseguenza, attraverso una condivisione di coppia, orientarsi verso la strada maestra.


Proviamo a riflettere, mentre restiamo in attesa di sviluppi.


Un caro saluto.

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Genrile Utente,
La sua richiesta di consulenza, contiene due livelli- a mio parere, disgiunti- di sofferenza:

1- Il mancato caming out del suo compagno e quindi in suo bisogno di essere riconosciuto
2- la sua insoddisfazione e la crisi di coppia in itinere.

Non è detto che i due ambiti siano correlati e non è detto che il suo mancato "riconoscimento" sia la causa dell'assenza di stimoli che lei sta sperimentando.

Si è vero avere un'identità chiara nella vita di chi amiamo, è fondamentale.....un po' come le "amanti", che alla lunga si stancano di essere le altre e vorrebbero essere le prime donne di chi amano....., ma nel vostro caso, la situazione mi sembra un po' più conplessa.

Un nostro Collega, de visu, potrà aiutarvi nel dipanare la matassa emozionale e relazionale,min cui vertete

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile utente, "non è detto che i due ambiti siano correlati " , dice la Collega Randone, infatti, mi pare che molto conti il fatto che siete lontani , e il fatto che lei si sente " in trappola" . e là fuori , chissa' quante incontri fantastici si perde... questo rapporto , pare, si sta sempre più colorando di " attaccamento".. e lui diventa sempre meno .. attraente..il che mi perdoni, è un classico di tutti i rapporti..
Appunto, fermiamoci a riflettere..
Cosa ne pensa ?

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>lui sembra non rendersi conto dei problemi che stiamo vivendo e li minimizza.<<
questo significa che non state dando la stessa importanza e non condividete le stesse priorità. Bisognerebbe comprendere il motivo per il quale sta dando così tanta importanza al fatto che il suo partner non si sia ancora dichiarato. Le dico questo perché dall'altra parte il problema non si pone.

Questa è la sua prima relazione importante?
Le cose tra di voi sono cambiate da quando non convivete?
Lei è una persona che tende al "controllo"?





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dopo
Utente
Utente
Quando stiamo insieme è un po come se ci chiudessimo in una gabbia dorata. I problemi ci sono ma non li si affronta perché fondamentalmente siamo due persone che vanno molto d'accordo e non si vuole distruggere quella serenità che c'e in quel momento. Il problema è che mentre questo prima lo vivevamo nella serenità di tutti i giorni ora lo viviamo due giorni la settimana.
Insomma io mi sento come se da una parte fossi un adulto per via della convivenza e della maturità con cui ho sempre affrontato questa relazione e dall'altra mi sento come un ragazzino che è comandato dalla sua libido. Per questo faccio fatica a capire cosa sia meglio fare un questo momento.
Ho avuto un'altra storia seria con un'altro ragazzo ma è finita dopo un'anno e mezzo senza sfociare nella convivenza. L'ho lasciato io perché ci vedevamo poco.
Non credo di essere maniaco del controllo, credo piuttosto di avere una leggera ossessione compulsiva ma che non tange la mia relazione direttamente o almeno non credo, se sbaglio ditemelo voi (controllo 10 volte che il gas sia spento che la porta sia chiusa eccetera).
Vi ringrazio delle numerose risposte
Francesco
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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Caro Francesco,

mi sembra che l'aspetto del pensiero intrusivo e ricorrente sia presente... che va, comunque, indagato con un professionista de visu, in un setting strutturato, dove può esprimersi senza giudizio alcuno.

Questo è un aspetto che può inficiare su una buona relazione, soprattutto se si vive a distanza e questo sembra il punto dolente.

Intanto confrontarsi con il partner è importante e, successivamente, valutare un aiuto esterno se tenete alla vostra storia e se lei è motivato a lavorare su questi aspetti della sua personalità.

Un caro saluto
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
"Non credo di essere maniaco del controllo, credo piuttosto di avere una leggera ossessione compulsiva"

Tutto ciò che appartiene alla nostra psiche, passa alla nostra coppia….inevitabilmente.

Può decidere se effettuare una consulenza individuale o- se il suo partner lo desiderasse- di coppia.

Sarebbe un regalo che fa a questo amore….
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>siamo due persone che vanno molto d'accordo e non si vuole distruggere quella serenità che c'e in quel momento. <<
probabilmente state coltivando il mito dell'armonia di coppia, qualcosa che a lungo andare può deteriorare il rapporto, perché in questi casi la parvenza di serenità è più importante della risoluzione delle problematiche.

>>credo piuttosto di avere una leggera ossessione compulsiva..<<
ancora peggio, non tanto per il controllo del gas (che è un conseguenza dell'ansia) quanto per la sua difficoltà nella gestione dell'ansia che inevitabilmente va ad incidere sul suo rapporto di coppia, che deve essere in un certo modo (almeno per lei) e se le cose vanno diversamente si crea il disagio (da qui nasce il controllo).

>>io mi sento come se da una parte fossi un adulto per via della convivenza e della maturità con cui ho sempre affrontato questa relazione e dall'altra mi sento come un ragazzino che è comandato dalla sua libido.<<
non è la convivenza che la fa "assomigliare" ad un adulto o il pretendere il coming-out del suo compagno, ma la possibilità di costruire un rapporto sereno e di fiducia con la possibilità di affrontare i conflitti in maniera costruttiva.





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dopo
Utente
Utente
Grazie a tutti per i preziosi consigli. Ho deciso di convincere il mio compagno a venire ad una seduta da uno psicologo per risolvere le mie e le nostre problematiche. Grazie ancora a tutti voi.
Francesco
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Bene, saggia scelta